Un’interpretazione più agile e scattante di quel Vulture che storicamente è patria di grandi rossi da affinamento. Vino per tutti i giorni da accompagnare a primi piatti ricchi, il Bariliott Aglianico del Vulture Doc Paternoster è la novità che porta in tavola un omaggio “diverso” all’agro di Barile, luogo di nascita della cantina molisana. Un ritorno alle origini con una nuova veste per questo 100% Aglianico, vitigno che si esprime nelle sue peculiarità fin dal primo sorso, con la presenza di un tannino morbido e giovane a regalare piacevolezza e bevibilità. Giovane, gioviale, immediato, dalla buona freschezza e sapidità al palato che lo rendono particolarmente piacevole e succoso, per un primo incontro con il Vulture e lo stile Paternoster, cantina oggi parte del mosaico Tommasi Family Estates.
La novità Bariliott: l’Aglianico “di Barile” che parla del Vulture di Paternoster e Tommasi Family Estates
Bariliott è un vino che parla del Vulture e di un territorio specifico. Già nell’etichetta dichiara la propria provenienza: “Bariliott”, ovvero “di Barile”. Quel Barile che altro non è se non il paese che ha dato i natali alla famiglia Paternoster, fondatrice dell’omonima cantina in Basilicata, divenuta icona del Vulture, il vulcano spento che domina la regione. Una realtà, situata a 620 mt. s.l.m., che vede la propria superficie vitata estendersi su 20 ettari, di cui 18 ettari Aglianico e 2 ettari Falanghina.
La famiglia Tommasi, subentrata nel 2016 con la maggioranza, ha voluto creare insieme all’enologo Fabio Mecca Paternoster un vino capace di inserirsi perfettamente nel progetto di sviluppo dell’azienda, in perfetta continuità con il lavoro in vigna e cantina, senza disperdere le fondamentali radici e tradizioni, che contraddistinguono la chiara identità e cifra stilistica di Paternoster, che si ritrovano nei vini: dal Bariliott la versione giovane e fresca dell’Aglianico, passando dall’eleganza del Sythesi, un Aglianico che vuol essere appunto una summa delle caratteristiche dello stile Paternoster, fino al Don Anselmo, punta di diamante, prodotto d’eccellenza, che ha segnato la storia non solo della cantina, ma di un’intera regione vitivinicola.

Bariliott, che vede la luce in 12mila bottiglie per l’annata 2021 (a fronte di una media complessiva di produzione della cantina che si attesta annualmente sulle 120mila bottiglie), è un Aglianico del Vulture rosso rubino brillante, dai riflessi vivaci.
Sottolinea Fabio Mecca, enologo di Paternoster e nipote di Anselmo Paternoster:
“Abbiamo utilizzato esclusivamente uve 100% Aglianico del Vulture di assoluta qualità, con un lavoro partito direttamente dalla vigna e proseguito in cantina facendo esprimere il vitigno al massimo e rendendolo malleabile”.
“Un lavoro portato avanti seguendo la filosofia Paternoster. Per il Bariliott abbiamo scelto vigneti di età media compresi tra i 6 e gli 8 anni, allevati a guyot secondo il metodo biologico. In cantina è stata successivamente eseguita una vinificazione classica in rosso con fermentazione e macerazione per 12-15 giorni in acciaio con follature manuali giornaliere e costante controllo della temperatura. Si è poi proseguito con una fermentazione malolattica in acciaio, affinamento 50% della massa in tino di Rovere di Slavonia per 12 mesi e un affinamento finale di 6 mesi in bottiglia. Il tutto per ottenere un risultato finale ottimale: un’interpretazione fresca dell’Aglianico ma perfettamente rappresentativa del Vulture e dei suoi vini”.
La regione vitivinicola del Vulture è caratterizzata da un suolo di tufo poroso generato da un’eruzione di oltre 130 milioni di anni che ha tratto i confini dell’ora esistente Doc Aglianico, sovrastata dal Monte Vulture, autentico simbolo di questo territorio a nord della Basilicata.
“Abbiamo voluto raccogliere la storia, le tradizioni di più di 90 vendemmie che si intrecciano con la realtà di Paternoster e fonderle insieme in una versione fresca e giovane di Aglianico”, chiosa Piergiorgio Tommasi, Tommasi Family Estates. “Questa regione della Basilicata ha un enorme potenziale in costante crescita, tale grazie alla famiglia Paternoster che da ormai più di tre generazioni ha investito nel Vulture. Noi Tommasi siamo fieri di questa collaborazione e di questa unione di intenti, che trova il suo culmine nel trasmettere al mondo la forza di questo terroir tanto sfidante quanto speciale, il Vulture, appunto, caratterizzato da un suolo vulcanico capace di dare vita a vini intensi, dall’identità precisa, a cui abbiamo voluto dare un’interpretazione moderna e gioviale: il nostro nuovo Bariliott”.