Tra cielo e terra, una terrazza sul Cartizze affacciata su un patrimonio Unesco tutto da scoprire. È questa l’esperienza che accoglie a Valdobbiadene (Treviso) chi sceglie di andare in visita a una delle cantine più panoramiche della zona: Col Vetoraz. Proprio al cuore della Valdobbiadene Docg, una terra unica dove tutto è Superiore e parla il linguaggio dell’eccellenza, un meraviglioso anfiteatro naturale dove il costante lavoro degli uomini, sostenuto da infinita passione, ha contribuito nei secoli a creare uno scenario unico, sul punto più alto dell’intera Denominazione, a 400 metri sul livello del mare, abbracciata alla più celebre delle colline della zona ha sede l’azienda vitivinicola pronta ad accogliere neofiti e appassionati per un wine tasting con vista mozzafiato in questi caldi weekend estivi.
La terrazza sul Cartizze sul punto più alto della Valdobbiadene Docg: i wine tasting con panorama di Col Vetoraz
Un’attrezzata sala degustazione con personale multilingue adeguatamente formato all’hospitality accoglie da Col Vetoraz i visitatori per accompagnarli in un’esperienza sensoriale imperdibile, che coinvolge olfatto e gusto ma regala anche emozioni visive indimenticabili grazie ad una terrazza panoramica mozzafiato dove lo sguardo spazia a perdita d’occhio sui vigneti digradanti fino a valle.
Per gli ospiti, sono disponibili diversi pacchetti di wine tasting chiamati “Conoscere il Valdobbiadene”, per approfondire la conoscenza del territorio e dell’intera gamma dei vini della cantina, ciascuno dei quali è degno interprete della natura intrinseca del Valdobbiadene Docg, considerato il vino del benvenuto (per informazioni e prenotazioni: accoglienza@colvetoraz.it).
Ma Valdobbiadene offre anche inediti itinerari tutti da scoprire, punteggiati da piccoli e grandi tesori d’arte, perfetti per un trekking o un’escursione in bike.

Il tour delle chiesette a Valdobbiadene
Una piacevole alternativa al classico wine tasting è l’itinerario delle chiesette, un percorso nei paesaggi mozzafiato, tra natura e storia.
Ad esempio, la piccola chiesa di Sant’Alberto che da oltre cinque secoli domina e protegge i vigneti di Valdobbiadene, meta annuale in occasione della festa del Santo, per le genti della vallata per scongiurare la siccità con la benedizione dell’acqua.
Oppure la chiesetta di San Gregorio dedicata al grande riformatore della Chiesa e patrono di Valdobbiadene: antico convento cappuccino di composta bellezza e unica struttura seicentesca rimasta sul territorio, utilizzata spesso per grandi celebrazioni grazie alla sua particolare acustica.

Non solo wine tasting: alla scoperta delle Meridiane e della tradizione contadina
Arte ma anche tanta storia accolgono i visitatori che si recano sulle colline patrimonio Unesco di Valdobbiadene.
Sino agli inizi del secolo scorso qui dimorava un eremita, che viveva della carità degli agricoltori e pregava per la buona riuscita dei raccolti: quando, d’estate, vedeva in lontananza addensarsi un temporale, suonava a distesa la campana per richiamare i contadini alle proprie case. Si credeva che le vibrazioni causate dalla campana avessero il potere di allontanare la grandine, il flagello più temuto dai viticoltori.
Elementi interessanti da osservare sono, poi, le antiche meridiane che decorano le pareti di case private e chiese: a Valdobbiadene ne sono censite oltre 30.
Questi strumenti di misurazione del tempo e della vita sono fortemente legati alla tradizione contadina di questa terra, segnano infatti le ore del giorno ma anche le stagioni dell’anno scandendo le varie fasi di lavoro nei campi. Vere e proprie opere d’arte, di matematica e di astronomia, sono spesso arricchite da figurazioni simboliche e da motti che ricordano la saggezza antica.
Il più conosciuto tra gli orologi solari di Valdobbiadene è la meridiana realizzata nel 1862 dall’abate Giovanni Follador sulla facciata sud del campanile del duomo. Quella che apprezziamo oggi è un rifacimento dell’originale distrutto dai bombardamenti del primo conflitto mondiale. Il grande quadrante riporta il motto “Il tempo e la vita non si fermano” è incorniciato da due bande laterali decorate dalle raffigurazioni dei segni zodiacali.