Ritornano nel firmamento del vino italiano le Comete di Alois Lageder. Un appuntamento che si rinnova, ogni anno diverso, sempre all’insegna della fragile immortalità di queste etichette che si accendono, seguono la loro traiettoria e poi scompaiono. Alcune di queste stelle del vino durano anni, altre scintillano solo per pochi istanti, ma tutte lasciano un’impronta che parla di sperimentazione, innovazione e anche gioco. Un progetto esclusivo, nato nel 2017, e che propone, ogni anno che passa, nuove varianti e versioni totalmente diverse da quelle che le hanno precedute. Ogni Cometa, infatti, è unica, come un’impronta digitale. Con le etichette di ogni bottiglia che sono disegnate individualmente: una coda di cometa, dipinta con un dito.

I vini che compongono la linea le Comete 2022 Alois Lageder
Nella Tenuta Alois Lageder a Magrè (Bolzano), concetti come biodinamica, sperimentazione e innovazione convivono in armonia e permettono alla famiglia altoatesina di dare vita a vini che sono piena espressione del territorio ma sempre più sfaccettati e originali, raccontando una natura in continua evoluzione. Si tratta di un esercizio portato avanti in vigna e in cantina con rigore e che vede la sua massima espressione nella linea delle Comete.
“Pensare in maniera critica, mettere in discussione tutto e agire in modo da imparare sempre qualcosa di nuovo”, questo il fondamento del progetto, come spiega Helena Lageder, responsabile marketing e comunicazione della Tenuta di famiglia. “Dagli anni ’80 la nostra azienda si distingue per la sua costante voglia di sperimentare affrontando continuamente le nuove sfide”.
Le Comete vedono la loro origine, infatti, quando Alois Lageder, insieme a Rainer Zierock, iniziò le prime prove sul campo con varietà di uve provenienti da regioni vitivinicole calde. E oggi a essere presentati sono gli ultimi risultati di questi esperimenti.
Da questo mese di agosto a venire lanciate sul mercato sono otto nuove Comete in edizione limitata. Dietro ogni etichetta si cela un quesito, come: cosa succede quando si incontrano più di 200 varietà d’uva diverse con differenti gradi di maturazione, acidità e zuccheri? E come verrà vinificato il Pinot Noir in futuro, a causa dei cambiamenti climatici? Queste le domande che hanno dato origine a Zie XIX e Fupi? XX, con il secondo – acronimo di Future Pinot Nero – a rappresentare un vino autentico, riconoscibile e strutturato, fermentato al 100% su uva intera. “Per noi questo è un buon inizio per continuare a produrre un vino da una varietà da sempre considerata fresca in una zona di produzione calda”, spiegano i suoi ideatori.
Nel caso dello Zie XIX, invece, il team di cantina ha cercato di unire diverse varietà e proprietà creando un’unità complessa attraverso la fermentazione, con un risultato che in Alois Lageder definiscono “entusiasmante”. Lo Zie XIX è composto da uve rosse e bianche raccolte contemporaneamente e fatte fermentare insieme per 18 giorni su grappolo intero. Ora questa Cometa beneficia del suo lungo periodo di maturazione in bottiglia.
Oltre alle due vedette della nuova linea, nelle Comete del 2022 si trova anche Se Rou Ma, un vino prodotto da tre annate diverse e altrettante varietà: Semillon (2019), Marsanne (2019) e Rousanne (2020). Mentre per chi ricerca qualcosa di dolce, il Petit Manseng con l’O-Sen risponde alla chiamata. A completare la gamma, infine, il Mus XXI, Pét-Nat che ritorna con una nuova composizione, dato da Moscato Giallo (60%), Grüner Veltliner (35%) e Kerner (5%), Cha Po XV, una prospettiva differente di Chardonnay grazie a uve che crescono sul porfido, Alma XX, Manzoni Bianco affinato in una barrique nuova, e Sou Ma3, tre annate di Souvignier Gris s’incontrano in diverse composizioni (50% la 2018, 40% la 2019 e 10% la 2020), con cui Alois Lageder ha affrontato il tema del Piwi.