Un Viognier e un Petit Manseng, originali interpretazioni di Stefano Casadei in Alta Maremma. Due novità nel segno dell’approccio Biointegrale che caratterizza Tenuta Casadei. Al centro del suo stile produttivo, infatti, una filosofia di vita improntata alla salvaguardia della Natura. Per due vini nondimeno iconici, territoriali, internazionali, che svelano da nuovi punti di vista l’alta vocazione alla qualità dell’areale di Suvereto, in Alta Maremma.

Tenuta Casadei presenta Filare 23 e Le Petit, i nuovi vini internazionali dall’Alta Maremma
Nel firmamento enologico di Tenuta Casadei brillano due nuove stelle. Si chiamano Filare 23 e Le Petit e sono le ultime creazioni di Stefano Casadei e del suo approccio Biontegrale. Una filosofia di vita quest’ultima, più che un metodo di lavoro, che ruota attorno alla decisione, riassunta in un decalogo di pratiche, di restituire l’agricoltura alla Natura tutelando la biodiversità delle forme di vita, facendo del benessere naturale il fulcro di ogni scelta agricola e vitivinicola.
E da questo approccio nascono anche Filare 23 e Le Petit, un Viognier e un Petit Manseng in purezza, vini sorprendenti e originali perché innovativi ed arcaici allo stesso tempo.
Due vini d’autore, interpretazioni enologicamente libere da schemi precostituiti, ma capaci di trattenere e valorizzare le espressioni più autentiche dell’interazione tra vitigno e terroir dentro lo specifico contesto di tenuta Casadei.

Approccio Biointegrale e nuove sfumature di varietà internazionali a Suvereto
Un territorio dal clima ideale quello in cui si trova la realtà toscana: ricco di minerali e suoli di origine alluvionale, su pendii che digradano verso il mare, lontano solo 13 chilometri. È qui che dalla terrazza della tenuta si può ammirare un paesaggio fecondo in tutte le stagioni grazie alle perfette geometrie create dai vigneti, dagli alberi da frutto, dall’orto e dalle piante officinali che segnano i confini della tenuta.
“Filare 23 e Le Petit nascono dallo studio delle interazioni del Viognier e del Petit Manseng con il terroir della nostra Tenuta”, spiega Stefano Casadei, anima del progetto produttivo. “La conoscenza maturata nel corso degli anni delle peculiarità di questo areale, che ha caratteristiche pedoclimatiche ideali per apportare un contributo di grande originalità, ci ha guidato nella scelta specifica dell’esposizione e del tipo di suolo con l’obiettivo di dare freschezza, mineralità e profondità a questi vini”.
Anche questa volta si parte dalla valorizzazione di un terroir come quello di Suvereto attraverso l’interpretazione personalissima di varietà internazionali che grazie all’approccio Biointegrale si arricchiscono di incisive sfumature territoriali capaci di esaltare il loro profilo varietale: il senso della sfida è proprio quello di plasmare, qui dove il territorio dell’alta Maremma diventa dimora di due uve di gran carattere, vini esclusivi e diversi.
