100 punti possono cambiare i destini. Soprattutto se fanno riferimento a un punteggio. E quelle tre cifre rappresentano il risultato di una valutazione da parte di una delle riviste più autorevoli del vino mondiale: Decanter. Questo è proprio quello che è successo pochi giorni fa a un simbolo della Valpolicella: il Fieramonte 2015 Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg di Allegrini. Un’etichetta e un millesimo che per uno dei magazine più prestigiosi della galassia della critica ha meritato il giudizio perfetto. Quei 100 punti che vanno ad affiancare, nell’Olimpo del vino italiano, quelli assegnati al Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido e al Brunello di Montalcino Riserva Ripa al Convento 2016 di Castelgiocondo. Il modo migliore per Fieramonte, primo e unico Amarone ad aver ottenuto questo riconoscimento, per brindare al suo sbarco proprio in queste settimane su La Place de Bordeaux. Ma come si è giunti fino a tagliare questo traguardo. E cosa racconta la Valpolicella della famiglia Allegrini. Ce lo siamo fatti raccontare in occasione del focus Valpolicella pubblicato su WineCouture a febbraio da Caterina Mastella Allegrini, settima generazione, che ci ha svelato tutti i segreti dello stile della storica azienda veronese e la genesi del suo Amarone da 100 punti.
L’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg Fieramonte 2015 Allegrini premiato con i 100 punti da Decanter
L’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg Fieramonte 2015 si è aggiudicato i 100 punti dello storico magazine britannico Decanter, primo e unico tra ad aver ottenuto questo riconoscimento che, di fatto, rappresenta la medaglia d’oro del vino rosso tra i re della produzione enoica veronese.
Un grande risultato che conferma da un lato l’impegno e la dedizione dell’azienda Allegrini, dall’altro il valore e la forza della Valpolicella, sempre più apprezzata anche a livello internazionale.
“Non possiamo che essere felici e onorati di vedere il nostro amato Fieramonte in cima alla classifica di una rivista così autorevole come Decanter”, commenta la famiglia Allegrini a riguardo dell’importante riconoscimento.
“Questi 100 punti dimostrano l’eccellenza dello stile Allegrini ma sono anche un profondo motivo di orgoglio per l’intera Valpolicella. Risultati come questo confermano che i sacrifici e la passione hanno sempre ragion d’essere. E parlando di tenacia e dedizione, il nostro pensiero non può che andare a Franco, che proprio qualche mese fa ci ha lasciati”.
“È stata la sua lungimiranza, la sua visione e la sua pazienza a permettere la rinascita di questo vino emblematico. Siamo convinti che, ovunque lui sia, starà brindando con noi a questo bellissimo 100”.

Come è “rinato” Fieramonte: una storia di famiglia
La storia di Fieramonte dimostra infatti una grande caparbietà oltre che un’autentica fiducia nel territorio dell’alta collina veronese.
Due le date chiave: il 1960, con la prima annata da single vineyard, e il 2011 quando tutto ricomincia dopo un espianto, un reimpianto e un lungo periodo di attesa durante il quale si è permesso alle viti di raggiungere il livello di maturità per poi conquistare gli appassionati di tutto il mondo.
Fieramonte è un vino “rinato” nel 2017, quando ha fatto il suo secondo esordio.
“Dopo il reimpianto, quando il vigneto era pronto, c’è stata una discussione in famiglia attorno a un tavolo per decidere cosa farne”, ci ha spiegato Caterina Mastella Allegrini. “E la decisione condivisa era quella che, come azienda, dedicavamo talmente tanto impegno nel fare Amarone che non volevamo fare una produzione limitata: non ci interessava fare una Riserva, perché il nostro Classico già presentava tutto quello che era necessario per essere unico”.
“Ma visto che le discussioni in famiglia, si sa, proseguono sempre, vedendo che il vigneto era sempre più bello e a fronte del cambiamento climatico che nel frattempo rendeva le vendemmie sempre più complicate, ci siamo resi conto che i filari di Fieramonte avevano una marcia in più. Da qui la scelta del 2017 di ripresentare la nuova prima annata 2011 e tutti in famiglia siamo stati estremamente felici di aver preso questa strada, soprattutto per chi, come me, aveva sempre visto le sue etichette, ma non lo aveva mai toccato con mano questo pezzo di storia della nostra famiglia”.
Un racconto che oggi entra nel mito, con questo nuovo capitolo scritto su Decanter che va ad aggiungersi alla sua leggenda. E non poteva esserci attestazione migliore per l’Amarone Fieramonte, che il 29 settembre, insieme a La Poja, debutterà sulla Place de Bordeaux tra i grandi vini del mondo.
