Torna wine2wine Business Forum 2022. Ed anche noi di WineCouture non mancheremo di essere parte, in veste di media partner, di questo importante appuntamento dove a salire in cattedra sarà la nuova comunicazione del vino. Nella nona attesissima edizione, che andrà in scena dal 7 all’8 novembre prossimi esclusivamente in presenza presso gli spazi del PalaExpo di Veronafiere, al centro il confronto tra esperti ed operatori la Wine Communication a tutto tondo: dalle sue forme più tradizionali – come Pr e stampa – a quelle social e del mondo digital in generale; dalle sue applicazioni di carattere formativo a quelle che vedono protagonisti gli strumenti più innovativi. Vi abbiamo già spiegato come partecipare, acquistando il biglietto online a tariffa agevolata, ma ora vi vogliamo dire anche perché è importante non perdere l’appuntamento con wine2wine Business Forum 2022. E a spiegarlo è Stevie Kim, anima e ideatrice dell’evento, nonché fondatrice di Italian Wine Podcast e managing director di Vinitaly International.

Perché la scelta di tornare solo in presenza e non sfruttare quest’anno la forza delle dirette digital per ampliare il messaggio che wine2wine Business Forum intende condividere?
Il motivo è essenzialmente che, dopo oltre due anni di Covid-19, vogliamo riportare l’attenzione lontano dalle cosiddette “modalità 2.0” di comunicare che, dal 2020, l’hanno fatta da padrone.
Per forza di cose, le restrizioni sui viaggi e sui contatti che abbiamo dovuto fronteggiare a causa della pandemia ci hanno costretti tutti a orientarci soprattutto verso il digitale e le connessioni da remoto. Ora però, dobbiamo in un certo senso disintossicarci…
Questa “Zoom fatigue” o “Virtual fatigue” di cui si sente parlare è reale, ed è quindi necessario riscoprire il contatto umano, confrontarsi nuovamente faccia a faccia, fare networking di persona stringendosi le mani e ascoltando le rispettive vive voci.
Con wine2wine Business Forum 2022 abbiamo pensato di creare una situazione dove questo sia non solo possibile, ma quasi obbligatorio. Non ci saranno dunque né live streaming, né app, né chat e sia relatori che pubblico avranno un’unica opzione: venire fisicamente al PalaExpo di Veronafiere, a Verona, e rispolverare le proprie doti sociali per interagire dal vivo e mettersi in gioco in maniera diretta.

Ma chi saranno le “star” di questa edizione di wine2wine Business Forum tra gli speaker?
Il tema principale di questa nona edizione di wine2wine Business Forum è la Wine Communication, quindi la maggior parte delle “nuove” star – intendo le new entry tra gli speaker di quest’anno – sono professionisti esperti proprio in quell’ambito.
Avremo per esempio Konstantin Baum MW, ad oggi il più giovane Master of Wine tedesco, che parlerà della propria esperienza su YouTube e mostrerà come utilizzare questa piattaforma per comunicare il proprio messaggio. Konstantin ha creato uno dei canali YouTube sul vino di maggior successo, che oggi ha quasi 86mila iscritti ed è ancora in crescita.
Amanda McCrossin, Sommelier della Napa Valley, presenterà invece un’analisi su TikTok e dei consigli su come sfruttarlo: in un anno, lei è passata dal non avere nemmeno un profilo TikTok a gestirne oggi uno che, nella nicchia del vino, conta più di 150mila follower.
Tradizionalmente, tra le “star” del programma di wine2wine Business Forum ci sono anche le sessioni e i relatori che si dedicheranno ai mercati. Tornano infatti anche i Market Focus, per la maggior parte sponsorizzati da Ice Agenzia, con analisi su diversi Paesi e tendenze d’interesse per il mondo del vino. Tra questi, in particolare, sotto i riflettori ci saranno mercati consolidati come Stati Uniti, Cina e Giappone e sbocchi da tenere d’occhio per potenziale di crescita e per i recenti sviluppi come quelli di Nord Europa ed Africa. Sul sito dell’evento sono elencati i nomi di tutti i relatori per questa traccia tematica.
Aggiungo poi che quest’anno, per la prima volta, avremo con noi diverse agenzie specializzate in Wine Communication – circa una decina – e testate giornalistiche significative per il mondo del vino, come WineCouture, con le quali abbiamo voluto istituire delle partnership per valorizzarne il ruolo di protagonisti nella filiera della comunicazione. Abbiamo addirittura messo in programma un panel sul giornalismo enologico italiano, durante il quale se ne discuterà lo stato d’arte e il ruolo che oggi riveste per i produttori italiani.
Tra le star di questa edizione del Forum vorrei infine citare anche gli italiani, perché il programma 2022 vuole dare risalto all’importanza degli italiani nelle vicende del vino italiano. Non è scontato che tale rilevanza venga sempre riconosciuta. E quest’anno ci saranno più sessioni in italiano rispetto alle edizioni precedenti proprio perché vogliamo incoraggiare anche il dialogo degli italiani con altri italiani.

Dalla tua prospettiva che spazia anche agli eventi nel mondo, con Vinitaly International, e la formazione, con l’Academy, come arriva la comunicazione del vino italiano all’appuntamento con questa edizione di wine2wine dedicata all’argomento: come giudichi quello che vedi oggi intorno a te nel settore?
Io penso che quello della comunicazione del vino sia un tema ancora oggi troppo spesso trascurato. In diversi casi, lo sforzo dei professionisti del vino viene assorbito quasi del tutto dalla produzione e dalla vendita, cioè dalle fasi iniziale e finale della filiera: quello però che c’è in mezzo tra questi due momenti e sotto l’intero percorso è fondamentale; e la comunicazione ne è secondo me la colonna portante.
Il vino non si può solo produrre e bere: lo si deve anche (e forse soprattutto) comunicare. Un’azienda potrebbe anche produrre il miglior vino del mondo, ma se non riuscisse a comunicarne efficacemente il valore e la qualità, nessuno lo saprebbe e apprezzerebbe. Mi capita tuttora di incontrare produttori che pensano che il proprio vino parli e si venda da sé, ma non è così.
Il vino va aiutato, va comunicato. E questo interessa, chiaramente in diversa misura, tutti gli operatori della filiera: chiunque produca, promuova, venda, racconti o insegni il vino deve fare i conti con l’esigenza di far arrivare efficacemente il giusto messaggio al giusto pubblico e attrezzarsi di conseguenza, ad esempio investendo in competenze professionali specifiche. Credo che ci sia ancora da lavorare su questa consapevolezza.
Uno degli obiettivi della Vinitaly International Academy (VIA) è proprio quello di far capire agli operatori esteri – siano essi importatori, ristoratori, commercianti, educatori o altro – l’importanza di comunicare correttamente il vino italiano affinché lo si possa far apprezzare.
Siamo molto orgogliosi che VIA oggi possa vantare non solo più di 300 Italian Wine Ambassador ufficialmente certificati, ma anche una community molto attiva estesa a studenti e collaboratori. Io, infatti, considero ciascun membro della VIA Community un collega, perché ognuno è un vero promotore ed educatore del vino italiano.
Un altro aspetto importante che la Community di VIA insegna e che torna nel format di wine2wine Business Forum 2022 è come, nella comunicazione del vino, siano importanti il dialogo, lo scambio e l’esposizione a punti di vista differenti. Di recente, ad esempio, abbiamo organizzato una “Gita scolastica” dell’Academy in Campania che ha dato la possibilità di incontrarsi a un canadese, uno svedese e uno dal Lussemburgo: questi sicuramente si scambieranno non solo opportunità commerciali, ma anche consigli pratici derivanti dalle rispettive esperienze differenti.

Se non si fosse ancora convinto a questo punto della nostra chiacchierata, in tre parole chiave condividi con tutti i tre motivi per cui un professionista del vino non deve mancare l’appuntamento di Verona?
La prima parola sarebbe sicuramente “formazione”, una keyword perché uno dei principali obiettivi del Forum è da sempre quello di offrire un momento di apprendimento, di educazione e di aggiornamento studiato appositamente per loro ai produttori e agli altri operatori della filiera. È insomma nella natura di wine2wine Business Forum, nel suo DNA il mettere a disposizione una formazione sul wine business per tutti.
La seconda parola potrebbe essere “networking”: so che può sembrare banale, però io credo che almeno l’80% del successo di una relazione anche solo commerciale, finalizzata a vendere una bottiglia in più, dipenda da rapporti interpersonali. Rapporti interpersonali che, ricollegandomi a quello che dicevo rispondendo alla prima domanda, risultano più efficaci se avvengono di persona. Io preferisco lavorare con persone che mi piacciono; non necessariamente che mi risultano simpatiche, ma sicuramente per le quali nutro stima. Secondo me, comprendere le caratteristiche e l’indole di una persona nel virtuale è più difficile che in presenza fisica.
Come terza parola chiave sceglierei “ascolto”, che vorrei fosse un elemento centrale di questa edizione. È mia opinione che, spesso, non ascoltiamo. Anche a causa della forte presenza dei dispositivi digitali nella nostra vita quotidiana, abbiamo perso il rispetto e il valore dell’ascolto di quello che ci sta attorno. Vedo spesso, durante convegni o riunioni, persone con lo smartphone costantemente sotto gli occhi che non prestano attenzione a chi parla, e trovo che questo non vada bene. Vorremmo quindi dare un contributo per riportare l’arte di ascoltare con wine2wine Business Forum 2022. Per questo, sequestreremo tutti i telefonini all’entrata… In realtà non so se questo si possa fare… devo ancora consultare i legali (ride, ndr).
