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Guida ai vini italiani Falstaff 2023: quali sono i migliori della prima edizione

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Una nuova guida del vino italiano, da una delle più autorevoli testate del mondo tedesco. Una carrellata di etichette, che lungo 580 pagine mette in rassegna oltre 400 cantine tricolori riconosciute come le migliori e 2.300 referenze. Una selezione attenta, dedicata a tutti gli appassionati e intenditori del mondo del vino italiano firmata da Othmar Kiem, caporedattore Falstaff Italia, e Simon Staffler, responsabile delle degustazioni, insieme al loro team. Il risultato di mesi di valutazioni individuali che oggi vede la luce e, dai vini bianchi dell’Alto Adige al Brunello di Montalcino della Toscana, passando per il Barolo del Piemonte, cerca di tratteggiare una panoramica enologica della grande qualità presente lungo tutto lo Stivale. Ecco quali sono i migliori vini italiani della Falstaff Wein Guide Italien 2023 appena uscita.

Falstaff Wein Guide Italien 2023: quali sono i migliori vini italiani della prima edizione. Tutti i vincitori, da spumanti a bianchi e rossi.
In copertina, istantanea della premiazione miglior Bianco dell’Anno. Da destra: Simon Staffler, Rudi Kofler di Cantina Terlano e Othmar Kiem (Ph. Wineline)

Falstaff Wein Guide Italien 2023: tutti i vincitori e i migliori vini italiani

L’Italia, oltre a essere il più grande paese vitivinicolo al mondo, è il primo, insieme alla Francia, in termini di qualità. E all’interno della prima edizione della Falstaff Wein Guide Italien 2023 a venire posta in vetrina è esattamente questo aspetto. A essere tracciata è una perfetta panoramica dell’Italia vitivinicola, con la condivisione di ciò che rende unico il mosaico enologico del Belpaese, dagli spumanti ai vini bianchi, dai rosati ai grandi rossi, fino ai vini dolci.

Una fotografia, quella scattata dalla più grande rivista di lifestyle culinario nei paesi di lingua tedesca, che ha individuato una serie di stelle. Ecco i premiati suddivisi per categorie.

Vino spumante dell’anno è il:

  • Ca’ del Bosco Vintage Collection Franciacorta Docg 2013 Dosage Zéro Noir (97 punti)

Vino bianco dell’anno è il

  • Cantina di Terlano Primo Grande Cuvée Terlaner AA Doc 2019 (100 punti)

Vino rosato dell’anno sono a parimerito:

  • Rivera Pungirosa Bombino Nero Castel del Monte Docg 2021 (94 punti)
  • Frescobaldi Aurea Gran Rosé Toscana Igt 2020 (94 punti)
  • Madrevite La Bisbetica Rosé Umbria Rosato Igp 2021 (94 punti)

Ex aequo anche per il Vino rosso dell’anno:

  • Poderi Aldo Conterno Barolo Docg Romirasco 2018 (100 punti)
  • Tenuta San Guido Sassicaia Bolgheri Sassicaia Doc 2019 (100 punti)
  • Giuseppe Rinaldi Barolo Docg Brunate 2018 (100 punti)
  • Poggio di Sotto Brunello di Montalcino Riserva Docg 2016 (100 punti)
  • Casanova di Neri Cerretalto Brunello di Montalcino Docg 2016 (100 punti)

Il titolo di Vino dolce dell’anno se lo spartiscono:

  • Rocca di Montegrossi Vin Santo del Chianti Classico Doc 2011 (95 punti)
  • Cantina Tramin Epokale Gewürztraminer Spätlese AA Doc 2015 (95 punti) 
  • Cantina Tramin Terminum Gewürztraminer vendemmia tardiva AA Doc 2020 (95 punti)
  • Speri La Roggia Recioto della Valpolicella Classico Docg 2019 (95 punti)
  • Manincor Le Petit Petit Manseng 2018 (95 punti)

Tre, infine, i premi speciali assegnati da Falstaff Wine Guide Italy 2023:

  • Collezione dell’anno, Poderi Aldo Conterno di Monforte d’Alba, Piemonte. “La tenuta della famiglia Conterno convince grazie ai suoi Barolo provenienti dai suoi Cru più espressivi che nell’annata 2018 sono di una classe a sé stante”.
  • Premio Speciale alla Carriera, Elio Altare. “A partire dalla fine degli anni ‘70, l’enologo dell’omonima azienda, si è dedicato alla produzione di vini di grande eleganza, finezza ed equilibrio. Elio Altare ha reso il Barolo più accessibile, più morbido e più attraente per un pubblico più ampio. Oggi l’azienda della famiglia Elio Altare coltiva ben dodici ettari di vigneti, producendo circa 60mila bottiglie all’anno.
  • Premio Speciale Newcomer, Tenuta di Carleone di Radda in Chianti, Toscana. “La cantina, gestita da Karl Egger e Sean O’ Calleghan, concede ai vini il tempo necessario per una fermentazione lenta e una lavorazione delicata. È così che si creano le singole selezioni in cui il Sangiovese, la varietà principale del Chianti Classico, trova la sua piena espressione”.
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