Domenica 16 ottobre è calato il sipario sulla quinta edizione di una Milano Wine Week 2022 che, chi scrive, ha raccontato come evento dall’approccio radicalmente differente rispetto agli anni passati. Il finale della manifestazione, con il grande tasting di gala che ha visto protagonista la selezione di 21 top sommelier d’Italia, ha chiuso giorni intensi di degustazioni, eventi e approfondimenti mai così “democratici” nella proposta al grande pubblico. Con la settimana milanese del vino che ha posto sotto i riflettori, nelle tante forme che l’ambizioso progetto ha fin dalla sua prima edizione ideato e progressivamente ampliato, i prodotti e i loro artefici. Ma è tempo di tirare le somme su un appuntamento importante per il settore, che va in scena in una piazza strategica, andando oltre numeri e presenze. Per questo abbiamo domandato a Federico Gordini, ideatore e presidente di Milano Wine Week, il suo punto di vista e il bilancio dell’edizione 2022 e di questi primi cinque anni di kermesse, ma anche di svelarci quando andrà in scena la kermesse nel 2023.
Il bilancio di Federico Gordini di Milano Wine Week 2022: quale l’evento che personalmente ti è piaciuto di più e invece l’idea che pensi possa essere migliorata ancora?
Il bilancio di questa quinta edizione è assolutamente positivo: parliamo di una manifestazione che ha dimostrato negli anni di essere una realtà stabile, che ha saputo strutturarsi con un format assolutamente inedito per il settore e che ha registrato una partecipazione crescente sia operatori sia dei wine lover.
Una manifestazione che ha saputo inserirsi nella città che la ospita con cui ha consolidato un rapporto sempre più forte nel tempo.
In un anno molto difficile abbiamo dato una grande risposta, confermata da risultati davvero importanti, sia nell’area business della manifestazione – con Masterclass e appuntamenti dedicati agli operatori italiani ed esteri che hanno segnato un fortissimo aumento delle presenze e un sold out di tutte le degustazioni realizzate nelle nostre otto sedi estere – sia nell’area consumer che, dopo i due anni pandemici, ha finalmente trovato il giusto spazio divenendo una delle più forti caratterizzazioni della manifestazione. Della nostra quinta edizione mi porto a casa il successo di tutte le nuove iniziative, dal Wine Bus di Destination Gusto ai format più pop come i Champions Wine, i Candlelight Concerts o la Wine Escape Room in collaborazione con Winelivery.
Oltre allo straordinario programma costruito con il nostro main sponsor Carrefour che ha spaziato dall’attivazione di alcuni dei principali retail milanesi alla presentazione di un interessantissimo studio sul rapporto tra il vino e le nuove generazioni di consumo.
Tra le grandi soddisfazioni di quest’anno cito anche l’appuntamento di Wine List – con cui abbiamo chiuso la manifestazione a Palazzo Serbelloni – in cui abbiamo costruito un focus su 21 straordinari sommelier dell’alta ristorazione milanese coinvolgendoli nella creazione di una carta vini collettiva basata su una selezione di etichette provenienti dalle singole carte vini realizzate da ciascuno dei protagonisti.
Una direzione che mira a rendere Milano Wine Week un grande palcoscenico per i più grandi professionisti della sala con un percorso che – a partire dalla prossima edizione – porterà al coinvolgimento di grandi sommelier provenienti da tutto il mondo tramite il programma di incoming della manifestazione.
Il nostro obiettivo è – di anno in anno – quello di rendere la settimana del vino un punto di riferimento e un appuntamento imperdibile per il pubblico e per gli operatori, come succede per le settimane della moda e del design.
Per fare questo siamo già al lavoro per stimolare il coinvolgimento di sempre più aziende e consorzi con progettualità focalizzate sulla comunicazione al consumatore finale e sulle opportunità del nostro programma business italiano e internazionale.

Se guardiamo ai cinque anni del progetto Mww, qual è la cosa più bella che trattieni dell’esperienza fino a oggi e quale l’orizzonte che desideri per il domani della manifestazione?
La cosa più bella per me e il mio team è vedere la manifestazione crescere e affermarsi negli anni. Oggi Milano Wine Week è una realtà importante, che ha saputo superare due anni di pandemia, le difficoltà del 2022 legate alle congiunture economiche e le conseguenti problematiche incontrate dalle aziende di ogni dimensione.
Questa crescita è stata possibile grazie allo straordinario lavoro del nostro team – una squadra con un’età media intorno ai trent’anni che sta crescendo ed ampliandosi con la crescita della manifestazione – e grazie al sostegno dei nostri sponsor e partner, delle grandi organizzazioni di rappresentanza e delle istituzioni che ci hanno sostenuto.
Tutto quello che abbiamo costruito in questi cinque anni ha avuto come fondamento il desiderio di più interlocutori privati e istituzionali di costruire una nuova piattaforma eventistica per il mondo del vino a Milano, che nelle sue peculiarità e nei suoi obiettivi non si sovrapponesse con nessun altro momento italiano dedicato a questo universo.
Una piattaforma nata dalle sinergie che mira ad essere sempre più efficiente ed efficace comunicativamente per permettere a un numero sempre crescente di interlocutori di riconoscere la Milano Wine Week come il momento ideale per raccontare cantine, vini, territori, persone e progettualità.
Negli orizzonti futuri la manifestazione dovrà crescere rimanendo fedele alla sua essenza: la parte business si svilupperà con un maggior afflusso di operatori e il pubblico dei consumatori potrà trovare sempre più attività ed originali esperienze alla scoperta del vino.

I giovani sono stati i grandi protagonisti a Milano Wine Week 2022 in termini di pubblico: cosa avete in mente per l’edizione 2023 per coinvolgerli ancora di più e fargli incontrare il mondo del vino?
Il nostro obiettivo è quello di lavorare per rendere la Milano Wine Week un momento di esperienza e di comunicazione innovativa che permetta ai giovani consumatori di avvicinarsi sempre di più al mondo del vino: quest’anno il nostro pubblico aveva un’età media molto più bassa rispetto alle scorse edizioni e questo è un ottimo segnale perché denota un interesse incredibile da parte di una fascia molto importante di consumatori attuali e futuri, una grande occasione per i brand che vogliono avvicinarsi alle nuove generazioni di consumatori.
Ovviamente per ottenere questi obiettivi è necessario adottare linguaggi e costruire progetti adeguati ad un target che desidera vivere il lato esperienziale del nostro universo.
Per il 2023 desideriamo sicuramente incrementare queste occasioni di contatto diretto con una dialettica diversa rispetto a quella indirizzata al comparto business: abbiamo tantissimi format creativi in cantiere che aspettano solo di essere costruiti con l’aiuto dei partner e che si aggiungeranno alle iniziative di questa quinta edizione che, per il loro successo, verranno sicuramente ripetute nei prossimi anni.
La nostra squadra e tutti i nostri partner sono già al lavoro per costruire una grandissima Milano Wine Week 2023.

Quale il riscontro avuto dai buyer: la scelta di modificare l’impostazione dell’anima B2B di Milano Wine Week rispetto al 2021 ha pagato?
Questa scelta ci ha premiati, principalmente per un motivo: immaginate che cosa significhi, per una persona che arriva dall’estero, avere la possibilità di vivere una manifestazione nel cuore di una delle città più dinamiche del mondo, con la possibilità di raggiungere a piedi in pochi minuti il centro e i luoghi simbolici di Milano. Con il cuore delle attività in due straordinari palazzi storici come Palazzo Bovara e Palazzo Serbelloni. In questo modo è stato possibile far vivere anche agli operatori l’anima della città, insieme al lato business di Milano Wine Week.
Abbiamo registrato una partecipazione eccezionale a tutte le masterclass, gli operatori quest’anno hanno percepito ancora meglio l’essenza B2B di Mww, ma sono stati anche i primi a voler godere – una volta liberi degli impegni dell’area business – delle iniziative speciali rivolte al pubblico.
La centralità di Milano rispetto ad alcuni dei più prestigiosi territori del vino del Nord Italia ha consentito a una parte dei buyer di prendere parte ai tour in giornata che hanno completato la loro esperienza con tempi di trasferimento più che ottimizzati.
Il pubblico internazionale è stato uno dei valori aggiunti di questa edizione: un percorso realizzato grazie al supporto di l’Agenzia Ice con l’obiettivo di fare crescere una manifestazione che fornisce ai professionisti una panoramica di attività ed esperienze assolutamente diversa e non in sovrapposizione con qualsiasi altra manifestazione.
Abbiamo registrato una crescita degli operatori anche in Italia, questa è una ulteriore linea che stiamo perseguendo e che darà risultati anche nel corso delle prossime edizioni.

Avete già fissato le date per il 2023 e quali sono le novità che gli appassionati del vino si devono attendere?
La sesta edizione di Milano Wine Week si terrà da sabato 7 a domenica 15 ottobre 2023: le novità saranno tante, sono moltissimi infatti i format in cantiere pronti a partire.
Il nostro è un laboratorio dove sperimentiamo nuove idee e nuove progettualità dedicate ai target della manifestazione: questo avviene anche grazie al contributo degli sponsor, delle cantine, dei Consorzi, delle organizzazioni e alle istituzioni che lavorano con noi e che concorrono a fare diventare questo grande gruppo di lavoro allargato prima di tutto un luogo di confronto e sperimentazione.
Dal punto di vista business desidero che la manifestazione – sulla scorta del successo di momenti come i Mww Awards e Milano Wine List – divenga un grande momento di riunione e un palcoscenico per i più grandi professionisti del mondo della sala e del retail qualificato italiano e internazionale, mentre sul lato consumer penso che la crescita della manifestazione sarà caratterizzata da un legame ancora maggiore tra la città e il mondo del vino, con l’obiettivo di attivare un numero sempre più grande di realtà e spazi cittadini per renderli luoghi di cultura ed esperienza interattiva del nostro settore dedicati ai diversi target di consumo.