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Al Montecucco la palma di Denominazione con la miglior performance 2022 del vino toscano

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Piccolo è bello. E piace. Tanto da produrre performance record all’interno di una delle regioni nobili del vino tricolore: la Toscana. Va in archivio un 2022 da sogno per il Montecucco, con la Denominazione che si classifica a tutti gli effetti come la più performante tra quelle toscane nell’anno da poco giunto al termine. A confermarlo il report statistico di A.Vi.To., condiviso con tutte le DO regionali a inizio mese, che evidenzia un andamento degli imbottigliati da record per la piccola realtà amiatina, che a fronte di un +35% sul 2021 supera persino i risultati del già fortunato 2019. Per una nicchia sempre più amata dai consumatori e che si sta facendo largo all’interno dell’offerta del vino toscano.

Una nicchia che piace: imbottigliati 2022 da record per il Montecucco

Quello appena concluso è un anno che ha dovuto fare i conti con un quadro generale di grande incertezza e di difficoltà per il settore vinicolo – e non solo – ma che allo stesso tempo ha confermato una direzione già ben delineatasi a fine 2020 rispetto ai “nuovi” trend di consumo a livello internazionale. 

Una tendenza che osserva un incremento delle vendite del prodotto ricercato, di fascia media e medio-alta, in sfavore dei vini cosiddetti comuni. 

Non solo: pilastro della scelta d’acquisto resta la sostenibilità, con i consumatori, anno dopo anno, sempre più attenti ai temi legati alla tutela dell’ambiente, sia dal punto di vista della coltivazione sia produttivo. E anche in futuro, questa scelta consapevole ed etica di prodotti di qualità certificata non si arresterà.

Non stupisce, dunque, la performance del 2022 del Montecucco. Come spiega Giovan Battista Basile, alla guida del Consorzio Tutela Vini:

“Se nicchia e sostenibilità si confermano come leitmotiv del mercato vinicolo, il Montecucco si fa coerentemente largo in questa ormai consolidata dimensione della domanda internazionale. A dimostrarlo la straordinaria crescita di imbottigliato osservata a chiusura del 2022, che ci colloca al primo posto del podio delle denominazioni toscane”.

Emergenza climatica, imbottigliati e una nicchia che piace: Montecucco, la Denominazione con la miglior performance 2022 del vino toscano.

“Il mercato oggi più che mai è in cerca di prodotti che siano bio-certificati, di qualità e affidabili, valori da sempre legati a doppio filo alla nostra DO, garantiti dal nostro Consorzio di Tutela e costantemente promossi a livello internazionale”. 

“Non dimentichiamo che la Denominazione Montecucco – con 68 aziende associate e 500 ha rivendicati (su circa 800 potenziali) distribuiti nei sette comuni di Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano, provincia di Grosseto – vanta l’85% di produzione biologica. Ma al di là della sostenibilità, il nostro è un Sangiovese estremamente distinguibile – autentica bandiera del suo luogo di origine, vera e propria nicchia per tornare al discorso iniziale – prodotto da piccole o medie aziende a conduzione familiare che negli anni sono state capaci di interpretare la peculiare identità del territorio. Insomma, un gioiello unico nel suo genere”.

Emergenza climatica: la Denominazione con la miglior performance 2022 del vino toscano guarda al futuro

Che il 2022 del Montecucco sarebbe stato un anno da segnare sul calendario, lo aveva preannunciato un inizio degli scorsi 12 mesi in cui la Denominazione toscana aveva brindato a un importante riconoscimento, come ricorda il presidente Basile:

“Ricordo che esattamente un anno fa il Montecucco era stato segnalato tra le DO internazionali da non perdere nel 2022, all’interno di una piccola classifica di vini internazionali stilata dalla celebre rivista statunitense Forbes. È stato un inizio d’anno decisamente positivo per la nostra Denominazione, che non ha disatteso le nostre aspettative”.

L’imbottigliato 2022 per il Montecucco si è attestato attorno al milione di bottiglie, che hanno poi raggiunto il consumatore finale che privilegia quali canali di acquisto per la DO l’enoteca e il ristorante, per un controvalore complessivo fra Italia ed estero, che assorbe il 60% della produzione di Doc e Docg, di 15 milioni di euro.

E se l’anno si è concluso al meglio per la piccola realtà del vino toscano in termini di performance, le buone notizie sul fronte degli andamenti degli imbottigliati non placano tuttavia oggi la preoccupazione del Consorzio del Montecucco circa le tematiche legate all’emergenza climatica e il ricordo dei devastanti incendi che hanno colpito l’area di Cinigiano nell’estate del 2022. 

Di fronte a calamità di questa portata diventa più che mai necessario riaprire un dibattito che negli ultimi anni sta interessando il settore agricolo non solo toscano. 

“Ribadiamo la nostra posizione circa l’urgenza di semplificare le procedure per la realizzazione di invasi per contrastare l’emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici che affligge il nostro comparto”, chiosa Giovan Battista appoggiato dal CdA del Consorzio di Tutela Montecucco. 

“In generale la comunità internazionale dovrebbe dare assoluta priorità e realizzare concretamente tutti i passaggi necessari per contenere l’innalzamento della temperatura globale e contrastarne gli effetti negativi – che negli ultimi anni stanno diventando sempre più frequenti e gravi – a danno dell’ambiente e delle produzioni”.

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