La più “francese” tra le cantine dell’Oltrepò Pavese alla conquista del principale appuntamento del vino d’Oltralpe. Una kermesse, quella di Wine Paris & Vinexpo Paris, dove è già stata protagonista nel 2019. Tenuta Mazzolino, gioiello della terra principe del Pinot Nero in Italia, sotto le luci della ribalta, dal 13 al 15 febbraio, nel place to be per le realtà enoiche di tutto il mondo. A Parigi, infatti, parteciperà al salone internazionale dedicato al settore vitivinicolo, che 3.150 espositori in provenienza da più di 30 Paesi si conferma vetrina importante per il comparto. La realtà di Corvino San Quirico prosegue, dunque, il suo dialogo con gli interlocutori di Wine Paris & Vinexpo Paris, professionisti, buyer, wine lover, giornalisti e opinion leader internazionali, per portare le eccellenze dei 20 ettari vitati, dolcemente adagiati sulla riva destra del Po, nella zona collinare a ridosso degli Appennini, in provincia di Pavia, su quel mercato francese diventato sempre più interessante: il secondo al mondo per consumo di vino – dopo gli Usa e seguito dall’Italia – oltre che hub di tendenze sul mondo enoico.
Tra Pinot Nero e Bonarda, protagonista a Parigi per Wine Paris & Vinexpo Paris l’eccellenza dell’Oltrepò Pavese di Tenuta Mazzolino
Sarà la Ville Lumiere per tre giorni, dal 13 al 15 febbraio, la capitale europea del vino.
“L’appuntamento di Parigi apre le danze delle fiere dedicate al mondo del vino”, sottolinea Francesca Seralvo, terza generazione alla guida della Tenuta, appassionata Vigneron, attenta degustatrice ed emozionante storyteller dei suoi vini e della loro storia.
“Negli ultimi anni quello a Port de Versailles è senza dubbio un evento immancabile per noi. Qui abbiamo la possibilità di confrontarci con un pubblico eterogeneo e molto diverso dalle altre fiere, e ovviamente è una ribalta interessante per far conoscere e degustare alcune delle nostre referenze”.
All’assaggio di Parigi la realtà dell’Oltrepò Pavese farà degustare quattro vini, a iniziare dal Terrazze, un Pinot Nero (“il nostro village, tutta la collina in una bottiglia”, come amano definirlo in cantina), elegante e raffinato come solo il Pinot Noir sa essere, ma anche fresco e intenso, figlio di una vigna “difficile” e come tutte le cose che richiedono più tempo e fatica, rivela un carattere unico e deciso.

Ma spazio poi al Blanc, da uve Chardonnay, che si può riassumere in queste parole: “Sole del mattino, gesso, burro salato, buccia di limone”. Per un vino bianco elegante, affinato in fusti di rovere che al palato si rivela ricco e profondo con note agrumate, fruttate e minerali complesse.
In degustazione a Parigi anche Camarà, fratello minore del Blanc, ma più fresco e vivace. La classica bottiglia “che finisce in 10 minuti”: non potrebbe essere diversamente, con i suoi sentori fruttati, quasi aromatici dello Chardonnay vinificato in acciaio che si rivelano anche al palato ben supportati da acidità e sapidità è un bianco giovane d’annata e di razza.
Infine, immancabile la Bonarda, il vino del territorio che parla proprio il linguaggio della tradizione, che nell’Oltrepò Pavese affonda le sue radici: 100% Croatina, con i suoi classici profumi di marasca e mirtillo e qualche cenno floreale e pepato, in bocca è senza dubbio fruttato e saporito, un tannino schietto e vivo come l’essenza di questo vino.