Amazon, il colosso mondiale dell’e-commerce, riparte dai supermercati. Ossia dai negozi fisici alimentari. Una promessa quella fatta – in un’intervista rilasciata al quotidiano economico Financial Times – da parte del suo ceo, Andy Jassy. Una la parola d’ordine: “Fare le cose in grande”.
Amazon: per i format Go e Fresh risultati insoddisfacenti
Reduce da un andamento non così brillante, Amazon (che ha varato un significativo taglio del personale) ha ridisegnato la strategia operativa, rimettendo al centro dell’attenzione lo sviluppo della rete fisica di negozi alimentari, ossia dei supermercati.
La sfida sul mercato statunitense si fa intensa più che mai, con l’obiettivo di insidiare alcuni colossi, a partire da Wal-Mart. Del resto, il gruppo di Seattle ormai da cinque anni ha completato l’acquisizione di Whole Foods per 13,7 miliardi di dollari. Ma nel settore food e della distribuzione non è ancora riuscita a lasciare il segno. I progetti Amazon Go e Amazon Fresh attivati finora non sono riusciti più di tanto a fare breccia tra i consumatori.
Di conseguenza, i piani di apertura e di sviluppo (con oltre 200 negozi Amazon Fresh negli Usa) sono stati ridimensionati, a fronte dei risultati insufficienti collezionati, con la conseguente per la società della svalutazione di 720 milioni di dollari nell’ultimo trimestre del 2022.

Il ceo Andy Jassy alla ricerca del format giusto per i negozi alimentari
Secondo i vertici del colosso e-commerce, le ragioni che hanno portato a performance poco soddisfacenti risiedono nel fatto che molte aperture sono state effettuate nel corso della stagione pandemica. Probabile. Un dato però è certo: serve un cambio di passo.
L’identificazione di un format “giusto” e d’appeal (come ribadito per altro in termini di impegno e volontà dallo stesso ceo Andy Jassy) è a dir poco indispensabile per affrontare una competizione a tutto campo.
La forza e le potenzialità di Amazon non sono facilmente discutibili. Dunque, meglio evitare possibili sottovalutazioni, pur considerando che il mondo della distribuzione alimentare vede allineati gruppi esperti, solidi e che hanno dimostrato di saper agire con il giusto dinamismo, rimodulando il modello di business in un’era sempre più digitale e alle prese con nuove congiunture economiche.