Come nasce il Buttafuoco Storico, una tra le grandi eccellenza dell’Oltrepò Pavese del vino, qual è la sua storia e soprattutto il suo futuro? A tu per tu con Davide Calvi, presidente del Club del Buttafuoco Storico, che ci svela il significato dei fuochi sul bollino nelle bottiglie di questo rosso simbolo, introduce i produttori e le novità che presto caratterizzeranno il 2023 sul territorio e, soprattutto, racconta che annata è stata la 2018 in arrivo e come si è conclusa la l’ultima vendemmia 2022.
Buon compleanno Club del Buttafuoco Storico: un vino d’eccellenza e i suoi produttori
Sono trascorsi 27 anni da quel febbraio 1996 quando un pugno di viticoltori, riuniti nel Club del Buttafuoco Storico, ha deciso di valorizzare una delle produzioni più iconiche dell’Oltrepò Pavese. Oggi, parliamo di una solida compagine di 17 produttori di un areale abbracciato da due torrenti, il Versa e lo Scuropasso, compreso nei comuni di Canneto Pavese, Montescano, Castana e parte dei comuni di Broni, Stradella, Cigognola, Pietra de’ Giorgi in provincia di Pavia. In totale, una superficie soli di 22 ettari, estremamente feconda e vocata alla produzione enologica, enclave particolarissima all’interno della denominazione Buttafuoco Doc, oggi tutelata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese.



Qui, prosegue la tradizione di questo potente rosso, ottenuto dalla vinificazione congiunta di Croatina, Barbera, Uva Rara, Ughetta di Canneto o Vespolina, tutti vitigni autoctoni. Per un vino elegante, dall’affinamento lungo, prodotto nella sua accezione di Buttafuoco Storico con un disciplinare severissimo da uve provenienti solo da 20 vigne storiche: un unicum per l’Oltrepò Pavese, una bandiera di qualità ricercata prima in vigna e poi in cantina.
Spiega il presidente Davide Calvi:
“In questi 27 anni i produttori del Club del Buttafuoco Storico hanno dimostrato la qualità enologica di una zona vocatissima, lo Sperone di Stradella, la volontà collettiva di conservare un patrimonio tradizionale, migliorarlo, portarlo nel futuro, sulle tavole della migliore ristorazione e sugli scaffali delle più importanti enoteche italiane”.
“Siamo, infatti, impegnati in prima persona in attività di promozione così come di valorizzazione del nostro territorio: ne è un esempio la nuova Casa del Buttafuoco Storico che sarà inaugurata a Canneto Pavese entro l’autunno”.
“Ma siamo anche ben più consapevoli che i prossimi anni ci vedranno affrontare sfide importanti: vendemmie sempre più complesse, a causa dei cambiamenti climatici, ci obbligano a scelte oculate nella gestione del vigneto ad uno sforzo in più a condividere e tramandare consolidate e sagge abitudini di sostenibile produzione per ottenere il successo di pubblico e di critica che il Buttafuoco Storico si merita”.

E proprio all’attuale numero uno del sodalizio, che attualmente riunisce l’Azienda Agricola Diana, l’Azienda Agricola Quaquarini Francesco, l’Azienda Agricola Fiamberti Giulio, l’Azienda Agricola Il Poggio, la Tenuta La Costa, l’Azienda Agricola Poggio Rebasti, l’Azienda Maggi Francesco, l’Azienda Agricola Piovani Massimo, l’Azienda Agricola Giorgi Franco, l’Azienda Giorgi F.lli, la Cantina Scuropasso, l’Azienda Agricola Cignoli Doro, l’Azienda Agricola Colombi Francesco, l’Azienda Agricola Riccardi Luigi, il Piccolo Bacco dei Quaroni, l’Azienda Vitivinicola Calvi e l’Azienda Agricola Bruno Verdi, abbiamo chiesto di raccontarci storia, presente e futuro di questa eccellenza dell’Oltrepò Pavese del vino. Ecco la videointervista di WineCouture.