In attesa della prossima settimana, quando il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia voterà l’elezione del presidente, l’assemblea dei soci ha eletto i componenti del direttivo. Sono due i consiglieri in ingresso nel CdA, ovvero Roberto Magnisi, direttore di Duca di Salaparuta e Florio, e Giuseppe Figlioli, enologo della cantina sociale Birgi, rispettivamente al posto di Laurent Bernard de La Gatinais della cantina Rapitalà e Nicolò Vinci della cantina Europa. Confermati i restanti 10 membri.
Chi sono i membri confermati nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia: settimana prossima il nuovo presidente
Due nuovi ingressi e 10 conferme. Cambia così il CdA del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, che vede restare al loro posto per un nuovo mandato il presidente finora in carica Antonio Rallo (amministratore delegato Donnafugata), i vicepresidenti finora in carica Giuseppe Bursi (presidente Settesoli) e Filippo Paladino (vice presidente Colomba Bianca), oltre i consiglieri Vincenzo Ampola (presidente cantine Petrosino), Gaspare Baiata (presidente cantine Paolini), Salvatore Chiantia (presidente cantina La Vite), Rosario Di Maria (presidente cantina Ermes), Alessio Planeta (amministratore delegato Planeta), Letizia Russo (Feudo Arancio) e Alberto Tasca (amministratore delegato Tasca d’Almerita).
Ora si rimarrà in attesa di scoprire chi sarà il nuovo numero, che verrà votato la prossima settimana.

Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia ha preso vita nel 2012, con l’obiettivo di rappresentare il vino del territorio siciliano e promuovere la denominazione Doc Sicilia, con azioni mirate alla crescita della visibilità di un marchio simbolo del made in Italy e alla tutela e vigilanza a difesa del consumatore e dei produttori.
Quasi 8mila viticoltori e circa 500 imbottigliatori sono promotori della Denominazione di Origine Controllata, un riconoscimento utile a rappresentarli ma anche a valorizzare e salvaguardare la produzione vinicola dell’isola.
La Sicilia è la più grande area vinicola biologica in Italia: rappresenta il 30% della superficie nazionale e con i suoi oltre 42mila ettari ha anche il primato tra le regioni che praticano una viticoltura sostenibile, assoggettata al disciplinare bio o a quello di produzione integrata.