Racconto dopo racconto, incontro dopo incontro, è sempre più affascinante scoprire come molte enoteche in Italia abbiano una storia tanto lunga, che ha saputo attraversare diverse epoche del vino e del gusto, intrecciandosi indissolubilmente alle storie delle città e dei paesi che abitano, affermando anno dopo anno la cultura e la comunicazione di questo settore. Quella che vi raccontiamo oggi è anch’essa una storia di quelle, fatta di grande tradizione e professionalità e di tutto ciò che di più conviviale e vivo può girare intorno ad una bottiglia di vino. È la storia dell’Enoteca un mondo Divino, che in provincia di Brescia, più precisamente ad Orzinuovi, in provincia di Brescia, vanta una storia lunga 70 anni. Ben tre generazioni, che nel corso del tempo l’hanno saputa ampliare e sostenere l’attività, rendendola oggi un importante punto di riferimento del buon bere quando si cerca il giusto vino e un momento di acquisto consapevole e istruttivo. A dare inizio a questo racconto fu Ezechiele Gastaldi, che nel 1953 fondò l’enoteca, gettando le basi di un’attività che anni dopo sarebbe stata portata avanti da suo figlio Lino e dai nipoti Leonardo e Filippo Gastaldi. Lino Gastaldi, che oggi vanta un’esperienza di oltre 50 anni, è stato capace di restare sempre al passo con i tempi senza mai dimenticare gli insegnamenti di suo padre che già intorno agli anni ’60 e ’70 erano strettamente legati al ruolo dell’enotecario, seppur in quel periodo storico, il mondo del vino era molto più legato alla quantità che alla qualità.

Una professionalità, quella di Lino, che è stata guadagnata e coltivata grazie alle tante esperienze di studio e lavoro. Dai viaggi studio nei territori del vino, ai corsi di Sommelier, dalle serate di degustazione, fino ai costanti confronti con enologi e produttori. Una ricerca e arricchimento, che Lino ha saputo trasmettere anche ai figli Leonardo e Filippo, che fra studi alla facoltà di Enologia, periodi di lavoro in cantina e continui e assidui stage nei territori viticoli, hanno saputo diventare professionisti autentici e completi, proprio quello che serve per mantenere autorevole un’enoteca storica come questa. L’Enoteca un mondo Divino, inoltre, da più di 20 anni, è associata Vinarius – Associazione Enoteche Italiane, che dal 1981, promuove e valorizza l’enoteca come luogo dove si esercita il commercio specializzato del vino di qualità – e da sempre effettua, oltre alla vendita diretta del vino, consulenza e supporto a tutto il canale Horeca. Abbiamo chiesto a Lino Gastaldi, dall’alto della sua lunga esperienza, una fotografia su mondo del vino di oggi e come la sua enoteca si ponga ogni giorno al servizio della qualità e del vino.
Lino Gastaldi, come nasce la selezione dell’Enoteca un mondo Divino e quanto del vostro assortimento risponde al vostro gusto personale?
Attualmente contiamo un assortimento di circa 2000 referenze tra vini, distillati e birre che coprono ampiamente tutte le regioni Italiane, e per quanto riguarda l’estero la Francia e l’Europa in generale e non solo. Sicuramente il nostro assortimento è in parte figlio delle nostre esperienze gustative e non tanto del nostro gusto personale. Le scelte sono sempre fatte in funzione di proporre al cliente alternative non banali adatte alle tante situazioni che si possono presentare, cercando di stimolare la curiosità sempre con il giusto rapporto tra qualità e prezzo.
All’Enoteca un mondo Divino ci piace lavorare e collaborare quasi esclusivamente con aziende agricole non solo di nome, ma di fatto, con famiglie e generazioni che si susseguono sotto il cappello del rispetto del territorio in cui lavorano e vivono.

Quasi sempre questa selezione ci porta a trovare prodotti rispettosi della tradizione, della cultura e dell’ambiente di quella specifica zona viticola, oltre che ovviamente poi sani e buoni. E questi sono certamente i valori più importanti per noi per mantenere alto il servizio alla nostra clientela.
Nel 2023 quanto è importante il ruolo delle enoteche nella comunicazione e divulgazione del buon bere e del vino?
È sempre stato un ruolo strategico e fondamentale, ma lo reputo molto più importante oggi, di vent’anni fa.
Al giorno d’oggi ci sono troppe informazioni fuorvianti e incomplete, provenienti spesso da figure o siti internet che puntano solo alla notizia, alla vendita fine a sé stessa e alla visibilità. Ed è proprio all’interno di un sistema comunicativo di questo tipo che credo che il ruolo di noi professionisti sia fondamentale per divulgare le corrette informazioni del mondo del vino.
Così che si possa fare da tramite tra l’azienda e il cliente finale in maniera seria e con passione, che alla fine, è il vero motore che non deve mai mancare dietro ogni attività, proprio come lo è nella nostra.
Quali sono le principali tendenze di acquisto dall’osservatorio dell’Enoteca un mondo Divino e quali attività svolgete per coinvolgere target sempre diversi di appassionati e curiosi?
Non ci piace parlare di tendenze, ci sono fasi e stagioni in cui alcuni vini vanno di più o di meno, ma non ci piace legare il mondo del vino alla moda del momento.
Abbiamo bottiglie che presentiamo e vendiamo bene da oltre vent’anni e alcuni vini che son entrati nel nostro assortimento nell’ultimo periodo. Certamente, ci piace proporre ogni anno vini di zone nuove, sia Italiane sia estere e siamo molto orientati a proporre la bottiglia adatta per l’occasione richiesta, ma è una ricerca soggettiva guidata da un gusto personale e ci piace sentirci un po’ come dei sarti a seconda della persona che abbiamo di fronte, invece che pensare ad un modello di vino adatto a tutti.

C’è grande varietà e ottima qualità, soprattutto in Italia, per questo ci piace far provare zone o vitigni nuovi soprattutto al cliente che entra con un “vino trend” in testa. Conquistata la fiducia del cliente, alimentiamo la sua curiosità grazie alla nostra assidua ricerca e formazione – sostenuta molto anche dall’Associazione Vinarius – che ovviamente poi trasmettiamo tra gli scaffali dell’Enoteca.
Ci piace ascoltare le esigenze dei clienti, soprattutto quelli della ristorazione, perché facendo tanta vendita con consulenza per le carte vini di winebar e ristoranti, non possiamo comunque non considerare alcune richieste dettate dal gusto del momento.
Per quanto riguarda gli attuali orientamenti di beva nell’ultimo periodo, noto una bella e costante richiesta di vini rosé, oltre ad una forte richiesta di vini ottenuti da vitigni autoctoni.

Cosa pensa Lino Gastaldi del vino dealcolato e farà mai parte del vostro assortimento?
Il “vino” dealcolato non fa parte del nostro assortimento e non crediamo ne farà mai parte. Pensiamo che alternative a questo prodotto ce ne siano senza dover snaturare una delle caratteristiche base del vino, che di conseguenza poi modifica alche altre sue importanti qualità organolettiche.
Per il cliente che necessita di una bevanda analcolica per motivi religiosi o di salute proponiamo già da qualche anno delle alternative valide come gli spumanti della Copenhagen Sparkling Tea Company o lo Zerozzante della cantina Tedesca Raumland.