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L’Italia del vino sbarca a Prowein 2023: quanto vale il mercato tedesco dal Trentino alla Sicilia

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Ritorna in scena dal 19 al 21 marzo l’appuntamento con Prowein 2023 a Düsseldorf. La manifestazione tedesca del vino si conferma anche quest’anno evento internazionale di riferimento per il vino, con produttori da tutto il mondo in arrivo in Germania per partecipare alla kermesse. Ad affollare stand e padiglioni anche una pattuglia di circa 1.750 aziende italiane, la più nutrita rappresentanza per espositori all’evento, pronti ad incontrare i professionisti del settore in arrivo in terra tedesca. Una destinazione, la Germania, che si è confermato nel 2022 primo mercato europeo per le importazioni di vino, nonostante 12 mesi chiusi in calo del 2% a valore (a 2,7 miliardi di euro) e del 6,8% a volume (a 13,3 milioni di ettolitri), per un prezzo medio che ha superato, per la prima volta, i 2 euro al litro (per la precisione 2,03 euro), come evidenziano i numeri condivisi dall’associazione dei produttori tedeschi sui dati dell’Ufficio di Statistica Federale. Uno sbocco in cui l’Italia fa la voce grossa, primo Paese esportatore, a fronte di un giro d’affari che ha toccato lo scorso anno 1,18 miliardi di euro (+4,9%), per una quota pari al 37,7% a valore. Ecco, da Nord a Sud, alcune delle voci del vino italiano che saranno presenti a Düsseldorf come protagoniste che fotografano lo stato dell’arte del made in Italy enoiche sul mercato tedesco.

La carica dell’Italia del vino a Prowein 2023: la Germania per i pesi massimi Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Pinot Grigio delle Venezie Doc

“La Germania è da sempre un punto di riferimento importante per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg”, esordisce la presidente del Consorzio di Tutela, Elvira Bortolomiol, che poi aggiunge:

“Si tratta del secondo Paese importatore dello Spumante Docg e il suo valore si attesta attorno ai 47,3 milioni di euro con un volume di 7,6 milioni di bottiglie e un prezzo medio di 6,20 euro a bottiglia. Una conferma del peso della nostra Denominazione e del nostro prodotto, andando a rafforzare ulteriormente il ruolo di driver che il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg detiene nello sviluppo dei vini spumanti nel mercato tedesco”.

Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg sarà al secondo appuntamento internazionale dell’anno, Prowein, la più importante fiera internazionale del settore, con 25 aziende e produttori che presenteranno oltre 100 vini della Denominazione, inclusa la nuova annata, la 2022. Il punto di incontro per i professionisti del settore sarà nella Hall 15 allo Stand D05.

Italia del vino sbarca a Prowein 2023 a Düsseldorf: quanto vale il mercato tedesco dal Trentino alla Sicilia per gli espositori made in Italy
Elvira Bortolomiol e Diego Tomasi

Il Consorzio Tutela Vini della Denominazione d’Origine delle Venezie – la grande Doc italiana che riunisce gli operatori del Pinot Grigio della filiera produttiva di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento – non poteva certo mancare a uno degli appuntamenti più significativi del vino internazionale, dove si presenterà per la prima volta con un proprio spazio (Hall 5 Stand F2). 

La Doc arriva a Düsseldorf forte di un prodotto molto ricercato e apprezzato dai mercati internazionali e una quasi totale vocazione all’export, che oggi sfiora il 95%. Incoraggiante il trend di imbottigliamenti, con il primo bimestre del 2023 che si chiude con un +2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, si è assistito a un mese di febbraio molto performante, sia in termini di certificazioni – che toccano un +23% sullo stesso mese del 2022 – sia di imbottigliato, per un totale di 140.648 hl di Pinot Grigio delle Venezie Doc (di cui l’82% proveniente dall’ultima annata), ovvero il +7% sul 2022 messo in bottiglia in soli 28 giorni. Un bilancio positivo degli ultimi mesi – e anni – ottenuto anche grazie al dinamismo degli imbottigliatori esteri che credono nei valori e negli alti standard qualitativi della Doc e contribuiscono al suo successo.

Nel secondo mese dell’anno, le vendite di sfuso Pinot Grigio delle Venezie hanno raggiunto i 15.176 hl (di cui il 97% appartiene all’ultima stagione produttiva), dove i Paesi partner ancora una volta più fedeli alla DO triveneta sono nell’ordine: Germania, Usa, Uk e Austria. 

Il Consorzio Lugana Doc e i Vini del Trentino protagonisti a Düsseldorf

Anche il Consorzio Lugana Doc sarà presente a Düsseldorf con uno spazio (Hall 15 Stand E41) che ospiterà un’ampia selezione dei migliori Lugana per accompagnare i visitatori in un viaggio nella Denominazione del lago di Garda, che si conferma in piena salute.

L’arrivo a Prowein segue un 2022 più che positivo e un inizio 2023 partito con i migliori presupposti. “Il 2022 è stato un anno positivo: la Doc Lugana si è dimostrata, rinnovando il trend positivo rispetto al 2021, una delle poche Denominazioni italiane in controtendenza rispetto all’incertezza che ha caratterizzato i mercati, in particolare nella seconda parte dell’anno e che vedono molti vini in calo rispetto all’anno precedente, con un -3,5% in valore secondo l’Osservatorio Federvini Nomisma”, spiega Fabio Zenato, presidente del Consorzio di Tutela.

Bandiera del territorio del Lago di Garda nel mondo, con 210 soci, tra viticoltori ed imbottigliatori, e 2560 ettari vitati, la Doc Lugana osserva una crescita regolare nella produzione che a fine 2022 ha toccato 27.900.000 bottiglie prodotte (a fronte di 27 milioni e mezzo prodotte nell’intero 2021) per un totale di 209.181 ettolitri imbottigliati. Anche il prezzo medio delle uve e dello sfuso confermano il momento d’oro e il reale valore economico della Denominazione: il primo pari a 1,90 euro per Kg e il secondo a 3,65 euro al litro (dati Camera di Commercio di Verona).

“La Germania continua ad essere un mercato molto importante per la Doc Lugana, che si unisce ad altri obiettivi strategici come il mercato statunitense, su cui si è concentrata l’azione promozionale nel 2022 con un tour Destination Lugana che ha avuto un grande successo di trade e di pubblico”, conclude Zenato.

Italia del vino sbarca a Prowein 2023 a Düsseldorf: quanto vale il mercato tedesco dal Trentino alla Sicilia per gli espositori made in Italy
Fabio Zenato

Anche il Consorzio Vini del Trentino ritorna a Prowein con uno stand (Hall 15 Stand E51) al cui interno sarà presente un’ampia selezione dei migliori vini delle Denominazioni trentine e 12 aziende.

A riguardo della partecipazione in fiera a Düsseldorf, Graziano Molon, direttore del Consorzio Vini del Trentino, ricorda che “il mercato tedesco rappresenta per il Trentino il secondo mercato di export dopo gli Stati Uniti e prima della Gran Bretagna, ma a ProWein si danno appuntamento operatori internazionali di ogni mercato estero. Per questo risulta ancora più importante essere presenti e soprattutto organizzare sin dai mesi precedenti un’agenda ricca di appuntamenti”.

La Toscana alla ribalta sul mercato tedesco: dal Vino Nobile di Montepulciano a Maremma e Montecucco

Scendendo in Centro Italia, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, la più storica tra le Docg made in Italy, sarà di nuovo protagonista alla Prowein con uno stand collettivo (Hall 16 Stand A71), in rappresentanza di gran parte della Denominazione con oltre 50 etichette in degustazione al banco consortile e 14 aziende presenti in forma diretta. 

“Confermiamo la nostra presenza in un mercato ancora importante per la nostra Denominazione”, afferma il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Rossi, “che rappresenta anche un volano turistico di grande rilievo, soprattutto negli ultimi anni”. Tre giorni di grande lavoro con centinaia di contatti diretti pronti a scoprire le ultime annate in commercio da poco presentate all’Anteprima del Vino Nobile, il Nobile 2020 e la Riserva 2019 da poco passati in Anteprima. 

Il 2022 è stato un anno di ulteriore crescita per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano. Le esportazioni, che tuttavia restano il principale canale di sbocco, hanno fatto segnare un 68% (negli anni passati si era arrivati al 78%), mentre il restante 32% viene commercializzato in Italia. 

Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2022 ha ormai superato il 30%. Per quanto riguarda il mercato nazionale, inoltre, le principali vendite sono registrate in Toscana per il 43%. Al nord viene venduto il 31,6% e al Sud il 5,40%. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. In America (tra Nord e Sud) va il 35% dell’export, in Europa il 30%. Cresce l’Asia con il 2,5% della quota totale. 

La Germania continua ad essere il primo mercato del Vino Nobile di Montepulciano con il 37% della quota esportazioni.

In crescita continua, anche rispetto al 2022, è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 27% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano. Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 4% delle esportazioni. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale il 5% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Nobile a marchio bio, che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 70%. “Numeri importanti che danno ragione al percorso di promozione che abbiamo intrapreso negli ultimi anni, puntando non solo all’estero, soprattutto nei paesi dove registriamo crescite, ma anche in Italia”, conclude Andrea Rossi.

Italia del vino sbarca a Prowein 2023 a Düsseldorf: quanto vale il mercato tedesco dal Trentino alla Sicilia per gli espositori made in Italy
Andrea Rossi

Anche quest’anno il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana conferma la sua presenza a Düsseldorf, nell’area Toscana, Hall 16 Stand B71, per incontrare buyer e operatori del settore da tutto il mondo.

“Non potevamo mancare, la nostra quota export è in crescita rispetto allo scorso anno e corrisponde a un buon 40% dove la Germania rappresenta uno dei principali mercati”, evidenzia il presidente del Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana, Francesco Mazzei.

“Questo è per noi un evento di grande rilevanza, perché ci consente di promuovere e valorizzare anche all’estero la qualità dei nostri vini e del nostro territorio, proseguendo nel percorso di crescita che ci ha visti protagonisti negli ultimi anni”.

Uno sviluppo solido dimostrato anche dai dati sulle rivendicazioni della vendemmia 2022. “Continuano ad aumentare le aziende che rivendicano a Doc Maremma Toscana, per la prima volta, la propria produzione tanto che nel 2022 abbiamo raggiunto quasi 174.000 quintali di uva vendemmiata atta alla Doc contro poco meno di 128.000 della vendemmia precedente”, aggiunge Luca Pollini, direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. Principale protagonista di questo balzo in avanti è sempre il Vermentino, passato da circa 33.700 quintali di uva rivendicati nella vendemmia 2020 agli oltre 43.300 quintali della vendemmia 2022, tanto che è arrivato oggi a rappresentare il 34% dell’intero quantitativo di uve rivendicate alla Doc Maremma Toscana nell’ultima vendemmia. L’espansione non si limita però solo al vino simbolo della Denominazione, ma interessa anche molte altre tipologie, come Ciliegiolo, Ansonica, Viognier e Syrah, in un contesto generale di aumento a due cifre per tutte le varietà di vino.

“La variegata offerta vinicola è uno dei punti di forza della nostra Denominazione”, conclude il presidente Mazzei. “Il 2023 è iniziato con un +49% nel confronto tra il primo bimestre 2023 vs. 2022, con 10.316 hl imbottigliati, è un segnale positivo che compensa il 2022 che si è chiuso in pareggio con l’anno precedente poiché vi è stato un ritardo nell’imbottigliamento dovuto al difficile reperimento delle materie prime”. 

“Abbiamo l’obiettivo di mantenere un trend di crescita a due cifre: siamo impegnati su vari fronti e con diversi eventi e progetti per valorizzare e promuovere vini e territorio, a partire dai focus su autoctoni come il Vermentino e il Ciliegiolo che ci stanno dando molte soddisfazioni. Inoltre, siamo quasi giunti – dopo un importante lavoro di spinta da parte nostra con il Ministero – alla conclusione dell’iter per la modifica del disciplinare di produzione proprio del Vermentino, con l’introduzione del Vermentino Superiore, già approvata dal Comitato Nazionale Vini, che ci auguriamo operativo da aprile e questa è un’ulteriore occasione di crescita, anche qualitativa, della Doc”.

Francesco Mazzei

Sempre dalla Toscana, anche il Consorzio Tutela Vini Montecucco sarà tra i protagonisti a Düsseldorf. Presso il suo spazio espositivo (Hall 16 Stand B71), ancora una volta in condivisione con i due consorzi di tutela Doc Maremma e Docg Morellino di Scansano, la Dop amiatina andrà a presentare ai visitatori i suoi nuovi millesimi con una selezione al banco d’assaggio di 25 etichette tra le tipologie Montecucco Vermentino Doc, Rosso Doc, Rosso Riserva Doc, Sangiovese Docg e Sangiovese Riserva Docg: tipologie che, insieme, nel 2022, sono valse al Montecucco un +35% di imbottigliato nonché il primo posto sul podio delle Denominazioni più performanti della Toscana.

La Germania è il quarto mercato al mondo per consumi di vino e la seconda destinazione dell’export italiano. Qui la consumer base del vino è molto ampia ma price-driven e, parlando di vini italiani, le caratteristiche che il consumatore tedesco ricerca ed apprezza sono principalmente qualità, tradizione ed eleganza. Un profilo che ben si sposa con i valori da sempre garantiti dalla Denominazione del Montecucco e promossi a livello internazionale dal Consorzio di tutela, di pari passo alla sostenibilità. 

Se i mercati di riferimento della DO sono nell’ordine Nord America, Nord Europa, Germania, Paesi Bassi e Svizzera, che insieme assorbono gran parte del 60% totale di export lasciando poca marginalità ad altri paesi come Francia, Polonia e Giappone, le prospettive di sviluppo proprio in terra tedesca sono particolarmente importanti, soprattutto perché molte delle aziende socie stanno iniziando ad approcciare questo mercato solo negli ultimi anni.

“La Germania è un mercato fondamentale per il vino toscano, come dimostrano le ottime performance qui registrate da Doc per così dire blasonate quali Chianti e Brunello, ma il potenziale di crescita in questo paese per denominazioni portavoce di una Toscana altra come il Montecucco è enorme”, commenta Giovan Battista Basile, alla guida del Consorzio di Tutela. “ll consumatore tedesco ama non solo i grandi rossi toscani ma anche il nostro territorio, molto spesso meta delle sue vacanze enoturistiche. È un consumatore più giovane – che siamo pronti ad approcciare grazie al grande lavoro di modernizzazione avviato sulle nostre strategie di comunicazione – e che ricerca prodotti sempre più premium e di alto livello qualitativo, oltre che di nicchia e poco conosciuti, senza mai tralasciare l’attenzione verso il tema della sostenibilità”.

Dalle Marche alla Sicilia: l’Italia del vino primo espositore a Prowein 2023

Buone notizie giungono anche dalle Marche. Supera, infatti, la soglia dei 75,6 milioni di euro l’export di vino marchigiano, che dopo aver chiuso il 2022 con valori in crescita del 25,9% sulla performance del 2021, vola a Düsseldorf per il primo appuntamento della maratona di promozione che farà poi tappa a Vinitaly. A rappresentare il made in Marche nella rassegna tedesca per il business enologico, 40 aziende dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) di cui 19 aderenti alla collettiva presente sotto la bandiera della Regione Marche (Hall 17 Stand B05 – C02). Altri 21 produttori soci del Consorzio, poi, esporranno in spazi propri.

“Registriamo un dinamismo crescente sui mercati internazionali”, commenta il presidente di Imt, Michele Bernetti, “con risultati oltre la media nazionale (+9,8%) che premiano non solo l’impegno delle aziende, ma anche lo sforzo di regia nel mettere a sistema la promozione a livello consortile e regionale, puntando sulla qualità”. 

“L’aumento in valore dell’export, non direttamente proporzionale ai trend dell’imbottigliato 2022, è dovuto a una serie di fattori: da una parte l’indubbia accelerazione sul terreno internazionale delle nostre imprese, dall’altra l’aumento forzato dei listini dovuto all’escalation dei costi di produzione, ma soprattutto è evidente l’impatto della crescita del segmento premium, a partire dai Verdicchio Superiore e Riserva”. 

E conclude: “La partecipazione a Prowein ci consente di presidiare una delle piazze strategiche per le nostre Denominazioni”. 

Secondo i dati Istat, la Germania rappresenta, infatti, la seconda destinazione per i vini marchigiani, con vendite in aumento del 9% sui valori 2021. Circa due bottiglie marchigiane su 10 destinate ai consumatori Ue vengono stappate tra i confini tedeschi: una quota di mercato importante, ma ancora distante da quella statunitense, che con esportazioni per oltre 19,3 milioni di euro vale il 23,6% dell’intero export enologico regionale.

E sono proprio gli Usa a registrare l’incremento più significativo, pari a +83,1%, seguiti da Giappone (+53,8%) e Paesi Bassi (16,1%).

Laurent Bernard de la Gatinais

Infine, scendendo fino alla punta dello Stivale, sono 27 le aziende di Assovini Sicilia che rappresenteranno la straordinaria varietà vitivinicola dell’Isola a Düsseldorf: 19 fanno parte dell’ATI “Tifeo”, con Musita capofila, mentre le restanti otto cantine siciliane associate saranno altresì presenti nell’Area Sicilia. 

“Nel corso dei suoi quasi 30 anni di storia la Prowein conferma il suo ruolo di leader attraverso una formula vincente: una fiera mondiale che si rivolge esclusivamente ad operatori specializzati del settore dei vini e dei distillati, con un’attenzione particolare al commercio e alla gastronomia”, sottolinea Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia.

“Un’opportunità unica per le aziende associate dove fare networking e scouting di prodotti e tendenze. Il nostro obiettivo è valorizzare le Doc e Igp siciliane attraverso i territori, la qualità e l’eccellenza della produzione, e promuovere la variegata complessità vitivinicola siciliana rappresentata dai nostri associati”.

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