Assuli, presente a Vinitaly 2023, con tutti i suoi vini nella Collettiva Assovini, fa sfilare le novità: Arcodace ’21 e Donna Angelica ’21, oltre a rilanciare la scommessa sugli autoctoni e sulla sostenibilità.
“Ogni bottiglia che qui prende vita è frutto di un processo che sposa natura e tecnologia, che abbiamo ottimizzato nel tempo”, afferma il presidente Roberto Caruso “L’approccio sostenibile ci aiuta a guidare il cambiamento, a trovare soluzioni creative, a eliminare il classico abbiamo sempre fatto così, migliorandoci ogni giorno”.

Assuli, accoppiata nel segno di Arcodace ‘21 e Donna Angelica ’21
Arcodace ‘21 amplia la gamma dopo le positive performances negli Stati Uniti e in diversi Paesi Europei dove è presente dallo scorso anno. Un altro Perricone in purezza che completa la triade vincente su questo vitigno-reliquia.
Rosso che sorprende per vivacità, affinato interamente in contenitori di acciaio per 4-5 mesi, frutto di una piccola produzione di pregio ottenuta da una accurata selezione di uve dalla Tenuta di Carcitella, nel cuore della Sicilia nord-occidentale (65 ettari, 120/150 m. sul livello del mare). In un packaging eco friendly: grazie all’adozione della bottiglia Borgognotta Caracter con vetro più leggero (solo 410 gr) consente di diminuire l’impiego di materie prime, le emissioni di ossidi d’azoto e anidride solforosa e i costi legati ai trasporti.
Donna Angelica ’21 è completamente rinnovato nell’immagine firmata Spazio di Paolo, più contemporanea e più raffinata, e con nuove caratteristiche organolettiche. Per esaltare sempre di più l’originalità del vitigno, 100% Cataratto Lucido, è stato minimizzato l’impatto del legno: il vino affina e si evolve con un’amplificazione olfattivo – gustativa e per una sua maggiore longevità. Legge il territorio, dunque, con un approccio tecnico senza stravolgerlo, le cui caratteristiche si possono riassumere con due parole: distintività ed eleganza.
Assuli porta in fiera anche le azioni intraprese per centrare l’obiettivo della sostenibilità: il concept è infatti quello di produrre nel massimo rispetto dell’ambiente e preservare l’integrità delle uve, due principi fondamentali che si concretizzano in azioni sostenibili che vanno dalla nutrizione del terreno e della vite, alla protezione del vigneto e alla gestione dei rifiuti. Il processo produttivo è in fase di certificazione SOStain e VIVA, due programmi per la vitivinicoltura che superano lo stesso concetto di “biologico”.