Terre d’Oltrepò, la più grande realtà cooperativa lombarda con sede a Broni, che raggruppa circa 800 soci e tre cantine a Casteggio, a Broni e Santa Maria della Versa, ha svelato a Vinitaly 2023 due importanti novità. A iniziare dalla nuova linea di La Versa, protagonista di un aperitivo per raccontare le bollicine che hanno fatto la storia del Metodo Classico.
In più di cento anni di produzione, La Versa è rimasta fedele all’idea originaria del suo fondatore, Cesare Gustavo Faravelli, che il 21 maggio 1905 decise, con i primi 22 soci, di produrre vini di ottima qualità, capaci di esprimere al meglio le caratteristiche delle migliori uve del suo territorio natale. La Versa, oggi, è un brand riconosciuto e premiato a livello internazionale, con menzioni da Decanter Wine Awards, Slow Wine, Gambero Rosso e nel 2019 “Miglior azienda vitivinicola dell’Oltrepò pavese” da parte di Vinitaly.

La sua vocazione nella spumantistica trae forza dal suo prestigioso passato: La Versa è stato di fatto il primo Millesimato italiano, brand riconosciuto e proposto in tutte le migliori tavole della ristorazione mondiale.
Oggi un nuovo “vestito” ne esalta ancora di più il valore in relazione a diversi fattori: l’unicità del territorio di provenienza e del suo modo di intendere il vino, l’Oltrepò Pavese.
Un passato che implica esperienza e tradizione nel campo della spumatistica italiana; un legame con il mondo dell’eccellenza italiana e il “saper fare” tipico del Made in Italy.
L’altra importante novità presentata in occasione di Vinitaly 2023 è la linea di vini di Viticoltori in Broni.
Con oltre 600 soci conferitori, è il marchio dedicato ai consumatori della moderna distribuzione italiana ed internazionale, nato per offrire la più autentica espressione della viticoltura dell’Oltrepò Pavese con una gamma completa di vini fermi e frizzanti Doc prodotti con cura, passione e competenza.
“Per Terre d’Oltrepò fare vino è una missione. Parte da questo concetto il nostro modo di lavorare, altamente vocato alla sostenibilità ambientale e all’eccellenza. Una cantina cooperativa deve essere il punto di riferimento enologico, storico e sociale. L’Oltrepò Pavese è una grande ricchezza da salvaguardare e da promuovere attraverso i suoi vini, capaci di esprimere l’essenza del terroir”, spiega il presidente Lorenzo Callegari.