Arriva alla tappa finale il percorso di analisi sul posizionamento competitivo delle filiere agroalimentari avviato da Unicredit e Nomisma, che dopo aver presentato a Vinitaly 2021 e 2022 rispettivamente il super-indice Agri4Index dedicato al rating della filiera vitivinicola italiana rispetto ai competitor europei e lo scoring delle Regioni del Vino, in questa occasione ha identificato 8 imprese Best Ambassador del vino italiano.
Attraverso la declinazione a livello aziendale dell’approccio metodologico utilizzato per le fasi precedenti (rating di filiera e scoring delle regioni del vino) e mediante un originale processo di assessment che ha preso in considerazione oltre 90 indicatori collegati, tra le altre cose, ad investimenti in sostenibilità ambientale e sociale, digitalizzazione, internazionalizzazione, premiumisation, brand reputation e valorizzazione territoriale, si è giunti all’identificazione di 8 Best Ambassador tra le imprese che hanno partecipato a tale valutazione e che hanno ricevuto l’Unicredit Wine Award.
Unicredit Wine Awards
Per il Nord Est è stata individuata e premiata Masi Agricola: radicata in Valpolicella Classica, Masi produce e distribuisce dal 1772 Amarone e altri vini di pregio ispirati ai valori del territorio delle Venezie. L’impiego di uve e metodi autoctoni e l’attività di ricerca e sperimentazione del suo Gruppo Tecnico, ne fanno uno dei produttori italiani di vini d’eccellenza più conosciuti al mondo.
Il Gruppo vanta prodotti conosciuti e apprezzati in oltre 140 Paesi. Il premio UniCredit Wine Award vuole valorizzare Masi perché il suo livello di awareness e reputation presso il consumatore italiano e internazionale hanno contribuito a rafforzare il posizionamento dell’Amarone e in generale dei vini Made in Italy nel mondo.
Distintività sui mercati e posizionamento di prezzo sono dunque i fattori che maggiormente hanno contribuito a portare in alto il nome di Masi nella classifica dell’Unicredit Wine Award.
Tutte le aziende premiate
Le altre aziende premiate sono:
- G.D. Vajra (Piemonte)
- Az. Agr. G. Ricci Curbastro e Figli S.s. Società Benefit (Lombardia)
- Azienda vinicola Umani Ronchi S.p.A. (Marche)
- Spinelli S.r.l. (Abruzzo)
- Feudi di San Gregorio Società Agricola S.p.A. (Campania)
- Aziende agricole Planeta (Sicilia)
Premio speciale a Cavit (Trentino) per il progetto Pica dedicato all’innovazione digitale in campo.
Sottolinea Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit:
“L’analisi pluriennale UniCredit-Nomisma ci ha permesso di individuare punti di forza e aree di miglioramento del mondo vitivinicolo nordestino, un’eccellenza del Made in Italy alle prese con importanti sfide come il sostegno alla filiera, la diversificazione dei canali di vendita e delle fonti finanziamento. Come UniCredit non abbiamo mai smesso di lavorare a fianco delle imprese per individuare nuove soluzioni per competere con successo sui mercati globali. Penso per esempio al Basket Bond di filiera, l’iniziativa congiunta con CDP che ci ha portato a strutturare ed emesso 12 minibond per un controvalore di 67 milioni di euro, di cui 8 nello specifico settore del Vino, o all’acceleratore FoodSeed da noi recentemente costituito a Verona, insieme a CDP e Fondazione Cariverona, per sostenere le startup operanti nel Food e AgriTech”.
E Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, così commenta il premio ricevuto:
“Masi Agricola è molto onorata del Premio che gli ha riservato Unicredit, ancor più perché ne coglie tutta la rilevanza e anche la novità: di solito i riconoscimenti vanno più ai vini e raramente alle strutture aziendali, quelle che permettono di elevare il valore sia nella produzione che nel mercato. L’Italia del vino, grazie a questo premio, ha ulteriore incentivo a focalizzarsi sul valore del prodotto”.

Indagine UniCredit-Nomisma: gli asset che creano valore per la filiera vitivinicola italiana
Dall’indagine UniCredit-Nomisma è emerso che le imprese rappresentano un asset strategico per il valore della filiera vitivinicola italiana e del Veneto in particolare. Negli anni si sono infatti evolute per rispondere alle continue sfide del mercato, generando valore non solo per sè stesse ma anche per i territori in cui sono inserite.
Il record “sfiorato” degli 8 miliardi di euro di export del 2022 è il risultato di un riposizionamento qualitativo del portfolio vini venduti oltre i confini nazionali che in dieci anni ha visto scendere i volumi di vino sfuso dal 31% del 2012 al 19% del 2022 e contestualmente crescere quelli di spumanti dal 9% al 24%. Nello stesso tempo, l’export del vino italiano è cresciuto – a valore – di quasi l’80% verso i mercati del Nord America e dell’Asia, riducendo così il peso di quelli europei, più “facili” da raggiungere ma spesso meno profittevoli.
L’indagine di UniCredit e Nomisma evidenzia come sono proprio le imprese vitivinicole del Veneto quelle che hanno mostrato una maggior dinamicità nell’export dell’ultimo decennio, con una crescita del 92,6% rispetto ad una media nazionale del 65%.
Nello stesso tempo, l’export del vino italiano è cresciuto – a valore – di quasi l’80% verso i mercati del Nord America e dell’Asia, riducendo così il peso di quelli europei, più “facili” da raggiungere ma spesso meno profittevoli. Oltre a questo e ad indubbi investimenti sulla qualità finale del prodotto, ad un maggior presidio diretto dei mercati, ad una miglior segmentazione/differenziazione e a strategie multicanale, il prezzo medio all’export del vino italiano è aumentato di oltre il 60%. In questo contesto, e limitando l’analisi ai vini Dop, si evidenza l’ottima performance dei vini Rossi Veneti, il cui prezzo medio all’export nel decennio 2012-2022 è cresciuto del 24,8%, superando i 6 euro al litro di media.
Notevole anche la performance sul fronte della qualità: il peso dei vini generici (la tipologia che nelle vendite in Gdo ha perso più del 15% a volumi in appena 5 anni), in Veneto già basso, si è ulteriormente ridotto passando dal 17% della produzione totale regionale del 2011 all’attuale 5%; il tutto a fronte di una media nazionale del 16% calcolata sulla produzione totale in quantità.
Da rilevare inoltre, in linea con la crescente domanda di vini biologici, l’espansione della coltivazione biologica della vite: in Veneto la superficie di vite bio è quasi quadruplicata, con una crescita del 363%, collocandosi al secondo posto tra le regioni italiane.
Infine, le imprese del Nord Est evidenziano un maggior attivismo sui social per accrescere awareness e brand reputation presso i consumatori con il 49% delle imprese (tra le top 500 per fatturato) che utilizzano almeno 4 social (facebook, instagram, twitter e linkedin), con il primato del Veneto per numero di followers (25% del totale followers e circa 15 mila followers medi per azienda)