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Riforma delle Indicazioni Geografiche: il vino italiano vede la chiusura del caso Prosek

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Esito positivo questa mattina a Strasburgo del voto in Commissione Agricoltura dell’Europarlamento relativo alla Riforma delle Indicazioni Geografiche. Approvata all’unanimità la posizione del Parlamento Ue con il via libera al testo che vedeva l’eurodeputato italiano Paolo De Castro quale relatore. “Il Parlamento europeo continua a far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico, rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori”, così De Castro, dopo il voto. Nel testo adottato, rivendica De Castro, “abbiamo introdotto l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale. Non solo, su spinta dei nostri produttori di qualità, abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre Indicazioni Geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia. In particolare, è stato chiarito come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”. Ora l’iter prevede, prima dell’estate, la discussione in sede plenaria del Parlamento Ue e infine – entro l’anno – gli incontri del trilogo (Parlamento, Commissione e Consiglio) per approvare definitivamente il nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità. E il mondo del vino italiano esprime la propria soddisfazione per le decisioni finora prese.

Riforma delle Indicazioni Geografiche: approvata all’unanimità in Commissione Agricoltura la posizione del Parlamento Ue

Con la Riforma delle Indicazioni Geografiche a livello europeo, i prodotti Dop e Igp “beneficeranno di protezione ex-officio anche online”, spiega il relatore del testo approvato oggi in ComAgri. “Nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti, sarà invece necessaria un’autorizzazione scritta da parte dei rispettivi consorzi di tutela”, prosegue De Castro, “a beneficio dei quali proponiamo anche di semplificare le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”. 

Riforma delle Indicazioni Geografiche: voto all'unanimità in Commissione Agricoltura Ue, il vino italiano vede la chiusura del caso Prosek.
Paolo De Castro

L’Europarlamento ha preso una posizione anche su uno dei punti più discussi del regolamento, e cioè il ruolo dell’Ufficio europeo dei brevetti, l’Euipo: “con il testo adottato oggi, con cui andremo al negoziato con i ministri già prima dell’estate”, dichiara De Castro, “chiariamo che l’Euipo dovrà avere un ruolo puramente consultivo e su questioni tecniche, mentre l’interlocutore principale dei produttori resterà la Direzione Generale agricoltura della Commissione Ue, consolidando il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali”.

“La Dop Economy vale, a livello europeo, quasi 80 miliardi di euro. Non si tratta più di una semplice questione culturale di qualche Stato membro, ma di un vero patrimonio economico, sociale e politico europeo. Con questo regolamento”, conclude De Castro, “creeremo un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che rafforzerà la protezione, la promozione e la sostenibilità delle nostre Indicazioni Geografiche, conosciute in tutto il modo come sinonimo di qualità ed eccellenza, grazie alla passione e alla competenza dei nostri agricoltori e produttori”.

Si va verso la chiusura del caso Prosek: il vino italiano soddisfatto del voto in ComAgri

Il vino italiano, come anticipato nei giorni scorsi, plaude soddisfatto all’esito del voto di questa mattina a Strasburgo in Commissione Agricoltura. “I 46 emendamenti approvati”, sottolinea Unione Italiana Vini (Uiv) in una nota, “sono infatti ampiamente condivisi con la posizione dell’associazione che rappresenta l’85% dell’export italiano di vino”.

E prosegue: 

“Tra i punti cardine contenuti nella storica riforma portata avanti dal relatore Paolo de Castro e appoggiata anche dagli altri eurodeputati italiani, si distinguono la presenza del vino all’interno della riforma, la definizione di vini Igp, la protezione dei nomi geografici contro possibili evocazioni (come, per esempio, la questione del Prosek) e le nuove disposizioni volontarie sulla sostenibilità del vino”.

“Tutti gli emendamenti, fortemente richiesti e condivisi da Uiv, hanno riscontrato oggi in ComAgri esito positivo, e questo è motivo di plauso nei confronti di un’istituzione europea che ha ben recepito l’importanza del nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp”. 

“Il pericolo di tenere disancorato il vino dal sistema di protezione dei prodotti di qualità è stato scongiurato”, conclude la nota Uiv, “e questa è la vittoria più importante ma non l’unica: la Riforma permetterà di fare passi avanti notevoli in materia di protezione delle denominazioni in ambito internazionale, di chiarimento delle regole produttive sui vini a Igt e di semplificazione delle procedure relative ai disciplinari”.

Anche Federvini plaude all’ottimo lavoro degli eurodeputati italiani, guidati dal relatore Paolo De Castro, sulla riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Ue, tenutosi oggi in Comagri del Parlamento Europeo, passaggio cruciale per il futuro del settore vitivinicolo europeo e, più in generale, di tutte le eccellenze agroalimentari di qualità.

“Gli emendamenti approvati questa mattina rappresentano un’occasione unica per arrivare a un riassetto generale della normativa, colmando le lacune che alcuni recenti accadimenti avevano messo in luce”, evidenzia la presidente di Federvini, Micaela Pallini, “come testimoniano il caso Prosek e gli attacchi all’Aceto Balsamico di Modena da parte di Slovenia e Cipro”.

“Ringraziamo il Parlamento Europeo per l’attenzione mostrata ai comparti rappresentati da Federvini, in particolare per la volontà di riaffermare la centralità del settore vitivinicolo all’interno del nuovo regolamento unico sui prodotti di qualità, così come per aver voluto mettere in sicurezza alcune peculiarità che caratterizzano nel profondo il settore vitivinicolo italiano come la definizione di vino a Igp”.

Mirco Carloni e Gian Marco Centinaio: “Bene l’approvazione dell’emendamento anti-Prosek”

“Bene l’approvazione dell’emendamento anti-Prosek in Commissione Agricoltura all’Europarlamento. Il Prosecco, prodotto Dop, è italiano e nulla ha a che fare con il vino croato, il Prosek”. Così il presidente della Commissione agricoltura alla Camera, Mirco Carloni. “La simile denominazione avrebbe potuto danneggiare la nostra produzione. L’unanimità espressa dagli eurodeputati per l’approvazione al nuovo regolamento sulle Dop e Igp ha dimostrato l’interesse generale degli Stati membri a voler difendere la qualità dei prodotti agricoli, anche del nostro Made in Italy”.

Anche il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, evidenzia soddisfazione per le decisioni assunte oggi in ambito europeo:

“Le nostre eccellenze enogastronomiche saranno finalmente uniche di nome, oltre che di fatto”, il suo commento. “Di fatto, per la qualità, la tradizione e il legame con il territorio che le contraddistinguono. Di nome, grazie all’ottimo lavoro di squadra dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo, che ha permesso di avviare un percorso di tutela dei nostri prodotti Dop e Igp dalla concorrenza sleale di marchi stranieri che pretendono di imitarli. Quando la riforma sarà finalmente definitiva, il Prosek croato o l’aceto balsamico sloveno o cipriota non potranno più creare confusione nei consumatori”.

“Ci auguriamo che l’unanimità che abbiamo visto oggi nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo possa trasmettersi anche alla Plenaria, così da dare un segnale politico forte alla Commissione Europea, che ancora non ha detto una parola definitiva contro i prodotti italian sounding e, soprattutto, continua a intraprendere battaglie insensate nei confronti del Made in”.

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