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Food For Art: tutta la bellezza dello Champagne tra savoir-faire artigianale e tavola

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Storicità e contemporaneità, in un incontro che si rinnova, anno dopo anno, coniugando quella che è la tradizione e i valori della più antica Maison de Champagne, Ruinart, con la creatività e l’arte, tra spazi espositivi come quelli della fiera internazionale Miart, cucina e tavola. Una nuova collaborazione; la libertà di avere “carta bianca”; una vera immersione nell’universo del genio e della manualità dei processi all’insegna della pura artigianalità. È tutto questo e molto altro più ancora il legame che unisce Ruinart e l’arte, che oggi si ravviva assumendo nell’occasione le sembianze dei volti dell’artista Carte Blanche Eva Jospin e dello chef invitato ad unirsi al programma Food For Art Mattia Bianchi. Due interpreti cui è stato domandato di leggere e fare propri i valori Ruinart, attraverso la loro creatività e un savoir-faire artigianale unico. Ed è così che le opere d’arte si sono tramutate in piatti, accompagnate dalle raffinate ed esclusive bollicine della più antica Maison de Champagne.

Per la prima volta in Italia le opere dell’artista Carte Blanche 2023 Eva Jospin

È un incontro di visioni e tra artisti quello che ci ha condotto prima ad ammirare le opere di Eva Jospin e poi a gustare quelle nel piatto firmate dallo chef stellato Mattia Bianchi.

In occasione della 27esima edizione di Miart, fiera internazionale di Arte Moderna e Contemporanea andata in scena dal 14 al 16 aprile, Ruinart ha presentato per la prima volta in Italia una selezione delle opere dell’artista francese che firma la collaborazione Carte Blanche 2023 per la Maison, in concomitanza con il progetto Food For Art insieme allo chef stellato Mattia Bianchi.

Storicità e contemporaneità, dunque, si coniugano nell’incontro che vede la più antica Maison de Champagne sposare la creatività e l’arte, tra spazi espositivi e cucina.

Ed è proprio alle radici che bisogna tornare per comprende l’impegno culturale e artistico, che Ruinart ha coltivato nel tempo fin dalla fondazione, dandogli una prima impronta quando nel 1896, la famiglia produttrice delle note bollicine chiese all’allora emergente artista ceco Alphonse Mucha di creare il suo primo poster pubblicitario. 

Da allora, la profonda connessione tra Ruinart e il mondo dell’arte preserva la sua forza, mantenendo stretti legami con l’arte contemporanea. La Maison, anno dopo anno, commissiona regolarmente ad artisti contemporanei opere per condividere la loro personale visione del patrimonio e dei valori Ruinart all’insegna della Carte Blanche, cioè la massima libertà.

Proprio come quella offerta a Eva Jospin, che con Maison Ruinart condivide l’attitudine a valorizzare l’ordinario, a promuovere il know-how artigianale e a mettere il tempo al centro del lavoro. 

L’artista francese evoca mondi meravigliosi a partire da un materiale apparentemente insignificante, il cartone. Allo stesso modo, lo Chef de Caves della Maison , Frédéric Panaïotis, estrae da un semplice frutto, l’uva, aromi che vengono cesellati per dare vita a un vino fedele alla sua visione. 

Il tempo è il prezioso alleato delle loro creazioni e l’abilità e la maestria sono necessarie per intagliare una foresta di cartone con una lama, così come per potare le viti con le forbici. 

Nell’atelier di Eva Jospin, come nei vigneti e nelle cantine di Ruinart, la sfera manuale si manifesta con la ripetizione di gesti precisi ma sempre essenziali. Da un mondo all’altro, il sapiente gesto della mano è al servizio di una necessità. 

Food For Art: tutta la bellezza dello Champagne Ruinart in abbinamento alle opere dell’artista Carte Blanche 2023 Eva Jospin.

Savoir-faire artigianale dalla cantina alla tavola: lo chef stellato Mattia Bianchi si unisce al programma Food For Art Ruinart

Pazienza nella realizzazione di capolavori d’arte, esattamente come nello Champagne è necessario il tempo della creazione. E poi la manualità dei processi, che domandano un savoir-faire artigianale.

Eva Jospin condivide con Maison Ruinart anche il gusto per la storia e la sua trasmissione, nella convinzione che la conoscenza del nostro passato getti luce sul nostro futuro. 

Il paesaggio che inventa per la Carte Blanche unisce tutti gli elementi, visibili e invisibili, che compongono un grande Champagne. Spumeggianti bollicine, capolavori come quelli serviti a tavola in accompagnamento alle creazioni di Mattia Bianchi, Executive Chef del Ristorante Amistà, del Byblos Art Hotel Villa Amistà di Corrubbio, nel cuore della Valpolicella, una stella Michelin dal 2021.

È dall’incontro tra creatività pronte a dialogare tra loro che nasce Food For Art, fusione tra arte e gastronomia, dove artisti e chef dialogano con due forme di espressione che hanno in comune la ricerca di emozioni. 

Desiderosa di inventare un epicureismo responsabile, Ruinart coltiva legami con una comunità di chef internazionali di cui condivide i valori. Ogni anno, alcuni di loro mettono il loro talento al servizio della visione dell’artista ospite per la collaborazione Carte Blanche annuale nel corso di un evento d’eccezione. Dallo studio alla mostra, dalla terra alla tavola, le opere d’arte sono tutte da condividere, sperimentare e assaporare.

A unirsi alla collaborazione artistica di Eva Jospin in Italia è stato Mattia Bianchi.

Food For Art: tutta la bellezza dello Champagne Ruinart in abbinamento alle opere dell’artista Carte Blanche 2023 Eva Jospin.

Classe 1987, dopo essersi diplomato alla Scuola Alberghiera Luigi Carnacina di Bardolino (Verona), ha iniziato la sua esperienza professionale come Demi-Chef, presso Villa del Quar Ristorante Arquade di Verona, sotto la guida di Bruno Barbieri. 

Dopo qualche anno e diverse esperienze, è volato a Londra come Chef de Partie al Livermead House Hotel, per poi approdare immediatamente al prestigioso Cecconi’s Restaurant come Junior Sous Chef nel febbraio del 2010. 

Nel 2014, conclusa l’esperienza londinese, si dirige dall’altro capo del mondo per affermarsi anche in Australia, dove diventa Sous Chef della brigata del Rockpool Dining Group di Perth, per poi trasferirsi a Brisbane e ricoprire il ruolo di Junior Sous Chef presso l’Aria Restaurant. 

Il 2016 è l’anno del rientro in Italia e Mattia Bianchi sceglie proprio di ritornare nei luoghi a lui più cari, le zone del veronese, al Borsari 36 come Sous Chef.

Dal 2019 è Executive Chef del Byblos Art Hotel Villa Amistà. Qui ha dato vita alla sua cucina, che nasce dalle materie prime del Veneto abbinate ai prodotti tipici di tutto il territorio italiano, esaltando la biodiversità degli ingredienti e coniugando la tradizione del territorio con l’innovazione e la creatività.

Food For Art: le opere di Eva Jospin si fanno piatto e l’audacia dell’abbinamento con Dom Ruinart Rosé 2009

Come un artista capace di suscitare emozioni, così lo chef crea i suoi piatti: ricercati e prelibati, colorati ed energici, vere e proprie creazioni d’arte per la vista e il gusto. 

Il fil rouge artistico, per Mattia Bianchi, è più evidente ancora: infatti, una peculiarità del Ristorante Amistà è la straordinaria collezione di arte contemporanea, permanentemente esposta in Villa, che rappresenta un unicum nel panorama internazionale. 

Quello stesso spirito portato nel piatto dallo chef stellato a Milano in occasione di Miart, presso Segheria, con la creazione di un percorso gastronomico e artistico in abbinamento ad alcune prestigiose Cuvée della Maison: Ruinart Blancs de Blancs, Dom Ruinart Blanc de Blancs 2010, Ruinart Rosé e il nuovo Dom Ruinart Rosé 2009.

Tutto ruota attorno al tarassaco, l’ingrediente principe scelto da Mattia Bianchi e sapientemente accostato ai sapori e piatti tipi del lago e del veronese, per un menu che valorizza i piccoli produttori locali e il territorio veneto, così come gli Champagne Ruinart in abbinamento rivelano la storia e il savoir-faire della Maison. 

Un viaggio che spazia tra profumi, sapori ed emozioni. Iniziando dal Ceviche di salmerino, tarassaco e salsa Champagne: dalla delicatezza lacustre, arricchita da una contaminazione francese, la salsa allo Champagne, con i Tortelli alle erbe spontanee, mosto di pera e Monte Veronese Dop il palato viene avvolto dalla freschezza delle erbe, dall’aroma dolce del mosto e dal gusto avvolgente del formaggio. 

Poi, punte di gusto per Agnello Brado & radici primaverili, in coerenza con un territorio ricco di eccellenze gastronomiche. E a concludere il lieto fine, con Microclima, dolce creato in omaggio proprio all’artista Eva Jospin. 

Ad accompagnare i diversi piatti, un percorso enologico altrettanto raffinato, che parte da Ruinart Blanc de Blancs, simbolo del gusto della Maison, uno Champagne in equilibrio tra freschezza e rotondità, spaziando poi con Dom Ruinart Blanc de Blancs 2010, dove la freschezza aromatica dello Chardonnay, alleata del tempo, si esprime con una maggiore profondità, ampiezza e complessità, per giungere a Ruinart Rosé, rotondo e leggermente strutturato, sorprendentemente armonioso e a Dom Ruinart Rosé 2009, delicatamente aromatico, corposo e allo stesso tempo croccante. 

Con quest’ultima etichetta, da gennaio in Italia e versione in rosa che si presenta per la 21esima volta sul mercato, a rappresentare non solo un Millesimato prodotto esclusivamente nelle annate più speciali, frutto dell’85% di Chardonnay, la firma stilistica Ruinarti, e il 15% di Pinot Nero, ma anche uno Champagne che con audacia è stato proposto in abbinamento a un dessert.

E per chi desiderasse sperimentare questo eccezionale incontro di visioni, gusto e bellezza, per tutto il mese di maggio è possibile vivere l’esperienza Food For Art al Ristorante Amistà, scoprendo il menu dedicato e ispirato alle opere d’arte di Eva Jospin, connubio tra l’arte culinaria dello chef Mattia Bianchi e l’arte dello Champagne Ruinart.

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