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La Toscana del vino del Gruppo Zonin1821 conferma la certificazione Equalitas

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Prosegue l’impegno nel segno della massima sostenibilità nella Toscana del vino del Gruppo Zonin1821. Le due Tenute Castello di Albola e Rocca di Montemassi rinnovano, infatti, anche quest’anno la certificazione Equalitas, importante riconoscimento atto a promuovere una visione sistemica realmente sostenibile nel settore agroalimentare, e vitivinicolo in particolare. L’obiettivo principale dell’ente è quello di definire, strutturare e condividere un approccio unico alla sostenibilità fondato sui suoi tre pilatri fondamentali: sociale, ambientale ed economico. Seguendo questa direzione, le due tenute toscane del Gruppo Zonin1821 ispirano il proprio operato, impegnate a contribuire attivamente al progresso economico, al benessere sociale e alla protezione dell’ambiente in cui operano, conducendo l’attività nel rispetto dei principi di etica, sviluppo condiviso, eccellenza e innovazione, tutela e valorizzazione delle persone, coinvolgimento dei fornitori, dialogo con i territori e trasparenza.

“Siamo fieri di continuare a promuovere uno sviluppo sostenibile rendicontando con trasparenza i risultati raggiunti rispetto ai nostri obiettivi strategici e condividendo queste informazioni con i nostri stakeholder”, evidenzia Alessandro Gallo, direttore e vignaiolo di Castello di Albola e Rocca di Montemassi, in merito alla conferma della certificazione Equalitas. 

“Il rispetto per il territorio, la cura per le persone (siano dipendenti, coloro che abitano questi luoghi o wine lover provenienti da tutto il mondo) e la sperimentazione di innovazioni tecnologiche volte allo sviluppo sostenibile sono solo alcuni dei nostri pilastri in ambito di sostenibilità”. 

“La filosofia presentata nei Bilanci di Sostenibilità di Castello di Albola e Rocca Di Montemassi è il riflesso di una visione imprenditoriale lungimirante, quella della famiglia Zonin1821, e si esprime quotidianamente nel nostro modo di fare buon vino così come nel fare impresa”.

Castello di Albola e Rocca di Montemassi: la Toscana del vino del Gruppo Zonin1821 conferma la certificazione Equalitas.
Francesco, Michele e Domenico Zonin insieme a Pietro Mattioni, ceo del Gruppo Zonin1821

Castello di Albola: la tenuta in Chianti Classico e la sostenibilità dei suoi Wines of Altitude

Il borgo medievale di Castello di Albola sorge in cima alle splendide colline del Gallo Nero, in un luogo incomparabile per il fascino della storia, per le suggestioni dell’arte e per il contesto agropaesaggistico unico e di insuperabile armonia. 

Bellezza ma anche sostenibilità. La tenuta che ogni anno pubblica il proprio Bilancio di Sostenibilità certificato da Equalitas ha cominciato nel 2016 il processo di conversione al biologico grazie al quale dall’annata 2020 tutti i vini sono certificati bio. 

Le vigne, un vero e proprio patrimonio per la cultura locale, sono collocate, in territori caratterizzati da forti pendenze, tra i 350 e 650 metri s.l.m. e godono di importanti escursioni termiche e di un microclima ideale per la produzione di vini d’eccellenza: per questo motivo i vini di Castello di Albola vengono chiamati dai Wine Lover provenienti da tutto il mondo “Wines of Altitude”.

Castello di Albola e Rocca di Montemassi: la Toscana del vino del Gruppo Zonin1821 conferma la certificazione Equalitas.

“Nel corso dei nostri oltre 200 anni di storia, l’amore per il buon vino ci ha portato sulle tavole di numerose famiglie in Italia e nel mondo. I brindisi con i nostri vini scandiscono autentici momenti di gioia quotidiana e celebrano quei gesti semplici che hanno un valore profondo: condivisione e convivialità, fiducia e responsabilità”, sottolinea Domenico Zonin, presidente del Gruppo Zonin1821.

“Proprio in virtù di questa consapevolezza, la qualità dei nostri vini è sempre stata al centro come fosse un ringraziamento continuo dedicato ai nostri appassionati consumatori che ci hanno continuato a scegliere per generazioni e che continuano a sceglierci tutt’ora: il far buon vino è sempre stato per noi l’unico modo per far impresa”. 

“Elemento fondamentale per noi, poiché muove il nostro operato, è l’educazione al vino: non basta vendere bottiglie di vino massimizzandone la visibilità; è fondamentale far scoprire, raccontare, portare alla luce l’invisibile del visibile ovvero la cultura, le tradizioni e le storie che esprimono questo straordinario prodotto della terra così che si riesca sempre più a concepire il vino come un prodotto buono, che assunto moderatamente fa bene, ma soprattutto come un custode di saperi e tradizioni che si tramandano da generazioni e devono essere arricchite oggi per le generazioni future”.

Una “Wine Farm” 100% toscana e sostenibile: Rocca di Montemassi conferma la certificazione Equalitas

Rocca di Montemassi è una “Wine Farm”, 100% toscana e 100% sostenibile, che sorge ai piedi dell’antico borgo di Montemassi, nella Toscana Meridionale, tra la costa del Mediterraneo e le Colline Metallifere. 

Questa terra assolata, custodita dai Butteri, si tuffa nel blu del mare, tra il verde dei vigneti e l’oro del grano, tra vacche maremmane e cavalli al galoppo. La luce del sole, le notevoli escursioni termiche e i diversi terreni ricchi di depositi minerali, di ferro e di argilla hanno un effetto benefico straordinario su queste uve che producono vini eccellenti di grande carattere. 

Il processo di conversione al biologico, espressione della strategia sostenibile dell’azienda, ha portato l’azienda, nel 2023, a distribuire sul mercato le prime annate biologiche, tra le quali Le Focaie 2021, Sassabruna 2022 e Rocca di Montemassi 2022. 

Castello di Albola e Rocca di Montemassi: la Toscana del vino del Gruppo Zonin1821 conferma la certificazione Equalitas.

La tenuta è un chiaro esempio di un’azienda agricola toscana: alla produzione di vino si affiancano la coltivazione di antiche varietà di cereali, la cura di un orto sperimentale e di un piccolo frutteto e l’allevamento della prestigiosa vacca maremmana, oltre che del maiale di cinta senese.

Il sistema promosso da Rocca di Montemassi si ispira al concetto di permacultura, puntando alla progettazione, la conservazione consapevole ed etica di un ecosistema produttivo che abbia la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali.

“Il percorso di acquisizioni cominciato negli anni ‘70 dalla mia famiglia ha avuto come obiettivo quello di valorizzare e promuovere le culture vitivinicole italiane in ambito internazionale ma anche custodire questi territori unici nel loro genere per le prossime generazioni”, conclude Domenico Zonin, presidente del Gruppo Zonin1821. 

“Il tema generazionale è chiave per comprendere la nostra visione imprenditoriale: le aziende non hanno solo responsabilità qui ed ora, ma come le famiglie e le istituzioni devono contribuire, tramite il loro operato, ad esprimere Valori di apertura ed alterità, tra i quali preservare le risorse, rispettare l’ambiente, garantire il benessere delle persone, favorire la parità di genere e valorizzare la diversità”. 

“Ora più che mai, il mondo, la collettività e i consumatori chiedono alle aziende di prendere una posizione rispetto alle tematiche di sostenibilità: la sola logica del profitto senza limiti, l’irrefrenabile capitalismo dell’utile, non è più, per la collettività, sinonimo di buona imprenditorialità”. 

“Alle aziende è chiesto di esprimere responsabilità nel proprio operato e giustificare le proprie scelte: alla luce di questo, la sostenibilità non può essere concepita come un elemento aggiuntivo rispetto al fare impresa ma deve essere uno degli elementi fondanti il modello di business, la cultura aziendale e le scelte strategiche”.

“Cerchiamo di essere anche concreti e realisti, evitiamo di sfociare nella fantasia: il percorso di promozione della sostenibilità non è facile e la via è lunga per la nostra società, pensiamo solo alla frequente evoluzione legislativa rispetto a questo tema. Si tratta di un cammino da percorrere insieme in cui ognuno, ogni azienda, ogni persona, nel suo piccolo, un passo alla volta, e con le proprie scelte, può lasciare un segno nel presente e fare la differenza per il futuro”.

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