Un documento d’intenti per la promozione del benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro, con indicazione delle relative modalità attuative e riferimenti normativi a livello internazionale: è questo la Carta di Urbino che Banfi ha deciso di sottoscrivere lo scorso 23 giugno, a chiusura del Festival Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro. Tradotto in inglese, francese, spagnolo e tedesco, l’intesa era stata anticipata in anteprima a Bilbao lo scorso 2 marzo, in occasione della conferenza di presentazione della kermesse, organizzata dalla Fondazione Rubes Triva, in collaborazione con l’Università degli Studi di Urbino ed in sinergia con Inail e l’Agenzia Eu Osha di Bilbao.
Che cos’è la Carta di Urbino per salute e sicurezza sul lavoro e perché Banfi ha aderito all’intesa
La seconda edizione del Festival Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro si è svolta a Urbino dal 21 al 23 giugno, ed è stato un momento di confronto, in ambito europeo, sulla diffusione della cultura della sicurezza e la promozione della salute nei luoghi di lavoro.
Il benessere organizzativo, vale a dire la buona organizzazione aziendale quale condizione determinante per il benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro, è stato il tema scelto per il Festival.
Partendo dal confronto tra le diverse normative e realtà degli Stati membri dell’Ue, il concetto è stato approfondito con un occhio particolarmente attento all’innovazione digitale ed ai rischi psicosociali, oltre alla frammentazione del ciclo produttivo, come l’utilizzo di contratti di appalto, e alla necessità di generare una cultura aziendale del benessere che ne agevoli la diffusione.
A chiusura del dibattito è avvenuta la presentazione della Carta di Urbino che, per Banfi, è stata firmata da Enrico Viglierchio, presidente di Banfi Società Agricola, e da Gabriele Mazzi, vicepresidente di Banfi.
“I 10 principi della Carta di Urbino si coniugano perfettamente con la visione che Banfi ha sempre avuto, fin dalla sua creazione, del benessere delle persone nel mondo del lavoro e della centralità delle risorse umane in quanto pilastro fondante dell’organizzazione aziendale”, sottolinea Enrico Viglierchio.
“Oltre che un dovere morale che dovrebbe accomunare tutte le organizzazioni d’impresa, la firma della Carta di Urbino è stato un momento di profonda emozione e condivisione del nostro agire da sempre proiettato sull’etica, il rispetto e la tutela della salute e sicurezza delle nostre persone. Passato, Presente e Futuro in 10 principi cardine del nostro essere impresa”.

A fargli eco le parole di Gabriele Mazzi, che conclude:
“La tutela del benessere delle persone nel mondo del lavoro per la nostra azienda è un valore primario e fondante. I 10 principi della Carta di Urbino, assolutamente irrinunciabili, per noi sono uno stimolo quotidiano a migliorare, privilegiando un approccio etico e partecipativo al lavoro e sollecitando l’attuazione di buone pratiche, per l’effettiva tutela della salute e della sicurezza delle nostre persone”.
