Una visita alla sede del Consorzio Tutela Lugana Doc, prima di qualche giorno di meritato riposo e vacanza per tutti. L’occasione per fare una chiacchierata con il direttore Edoardo Peduto, entrato in carica solo da qualche mese, ma che già ha avuto occasione d’immergersi nell’universo di uno dei vini bianchi più performanti d’Italia. Con lui, nella videointervista che ha rilasciato a WineCouture, abbiamo tracciato innanzitutto il bilancio dei primi 120 giorni alla guida della Doc Lugana, ma anche parlato del tour che ha visto la denominazione gardesana prima protagonista lungo tutto lo Stivale e poi a livello internazionale tra Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera. A Edoardo Peduto abbiamo poi domandato quali sono gli elementi fondamentali affinché un vino bianco italiano possa diventare una storia di successo e, soprattutto, cosa manchi oggi alle produzioni tricolore per essere posizionate sui mercati allo stesso livello dei grandi bianchi del mondo.
Chi è Edoardo Peduto, direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc, e la sua idea sul futuro del vino bianco del Lago di Garda
Classe 1978, studi in marketing e comunicazione, quello di Edoardo Peduto alla guida del Consorzio Tutela Lugana Doc è un ritorno al mondo del vino, “il primo amore che non si scorda mai”, come ha confessato nella videointervista a WineCouture. Nel corso della sua carriera, il direttore del vino bianco più famoso e amato del Lago di Garda ha acquisito una consolidata esperienza nella promozione internazionale, a seguito di una lunga collaborazione con Vinitaly International prima, e con il Consorzio del Grana Padano poi.
Oggi la sfida della Doc Lugana, iniziata ad aprile proprio a Verona in occasione di Vinitaly 2023 e poi proseguita in giro per l’Italia e il mondo con i tanti eventi che hanno vista coinvolta la denominazione gardesana nel primo semestre 2023. “Quattro mesi molto intesi”, spiega a WineCouture, “ma ancora tanto c’è da fare”.

La Lugana Doc, infatti, sta ampliando i propri orizzonti. “Ci siamo resi conto che il nostro prodotto era molto conosciuto tra Veneto e Lombardia”, sottolinea Peduto, “ma oggi è importante farlo conoscere anche al mercato domestico: da qui la scelta di un tour nelle principali città italiane, che ha ricevuto una risposta fortemente positiva”.
All’estero si è puntato non soltanto sul riconoscimento della denominazione tra i consumatori, ma anche per far comprendere la sua versatilità e la longevità che garantisce questo grande bianco italiano. “A iniziare dalla Germania, che rimane il primo mercato di riferimento per la Doc Lugana”.
Ma cosa rende grande un vino bianco, ad avviso del direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc? “Innanzitutto, se non si ha la qualità non si va molto lontano”, risponde senza esitazione Peduto. “Noi, qui in Lugana, abbiamo un vitigno autoctono unico e un territorio, il Lago di Garda, altrettanto speciale: quando si hanno questi ingredienti, risulta poi difficile sbagliare”.
Non a caso, tanto il Consorzio, quanto i suoi produttori, stanno scommettendo sempre più su questo vino. “Puntiamo in alto, ad arrivare molto lontano”, conferma Peduto, nel concludere la videointervista. Si prosegue dal mercato di casa, dove per il futuro è in agenda una secondo tour nelle principali città italiane, mentre in autunno in programma è il ritorno dello speciale appuntamento con Armonie Senza Tempo, l’evento che celebra la Doc.