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Masi Agricola continua a correre: ricavi a 33,1 milioni di euro nel primo semestre 2023

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Prosegue la corsa di Masi Agricola. Dopo la straordinaria performance del Q1 2023, la società quotata nell’Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno scorso. Nel primo semestre 2023, ricavi a 33,1 milioni di euro, per un +11% rispetto al pre-Covid, Ebitda a 5,5 milioni di euro, Ebit 3,4 milioni di euro, utile netto 1,8 milioni di euro e indebitamento finanziario netto a 21,4 milioni di euro (era 7,7 milioni di euro al 31 dicembre 2022 e 4 milioni di euro al 30 giugno 2022) per effetto di un significativo approvvigionamento di Amarone. Ora si guarda già alla vendemmia 2023.

“Registriamo un netto cambiamento – iniziato peraltro alla fine dello scorso anno – nell’attitudine della clientela, soprattutto estera, rispetto agli approvvigionamenti nel segno di una crescente prudenza e di un ritorno al just in time”, sottolinea Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola.

“Come era prevedibile, ora il trend è l’alleggerimento delle scorte per fronteggiare sia l’aumento dei tassi di interesse, sia un consumo visibilmente rallentato. Fenomeni di contesto e pertanto non controllabili, come la pressione inflattiva che pesa sulle famiglie e una certa preoccupazione generalizzata, anche per la persistenza di problematiche geopolitiche, uniti alle condizioni meteo abbastanza avverse al turismo e non solo, ci portano a essere cauti nelle aspettative per il secondo semestre. Ma non cambia la strategia: posizionamento premium, contatto sempre più diretto con il consumatore finale e omnicanalità distributiva”.

Masi Agricola continua a correre: ricavi a 33,1 milioni di euro nel primo semestre 2023. Dopo la performance si guarda alla vendemmia 2023.

I ricavi del primo semestre 2023 di Masi Agricola confrontati con la performance 2022

I numeri del primo semestre 2023 di Masi Agricola, è sottolineato dall’azienda, sono da leggere alla luce delle precedenti dinamiche, anno su anno.

A iniziare dal fatto che i ricavi del primo semestre 2022 avevano conseguito un eccezionale +26% rispetto al controperiodo, per effetto della ripresa dei consumi in Horeca dopo la pandemia, e al contempo di uno straordinario e generalizzato re-stocking della rete per fronteggiare le difficoltà della logistica internazionale, fenomeno che ha visto successivamente un rallentamento nel prosieguo dell’esercizio, arrivando a fermarsi nel quarto trimestre fino ad una attuale normalizzazione.

Masi Agricola continua a correre: ricavi a 33,1 milioni di euro nel primo semestre 2023. Dopo la performance si guarda alla vendemmia 2023.

In linea generale, poi, l’aumento del costo del denaro e una maggiore attenzione alla spesa da parte dei consumatori sta portando la rete-clienti a ridurre le coperture degli stock. Considerando l’incomparabilità del periodo Covid (2020 e 2021) e l’eccezionalità dell’esercizio 2022, il raffronto tra le vendite del primo semestre del 2019, pari a 29.726 migliaia di euro, con il dato registrato nel trimestre chiuso al 30 giugno 2023 evidenza una crescita dell’11%, anche per effetto degli incrementi dei listini di vendita praticati nel frattempo. Si tratta della seconda migliore performance dalla quotazione all’Egm a oggi con riferimento ai ricavi dei primi sei mesi.

Infine, il decremento del primo semestre 2023 rispetto al controperiodo è pari all’8,4% circa a cambi costanti. In termini di canali di depletion, nel semestre analizzato continua, pur se in visibile rallentamento, l’andamento positivo dell’Horeca, mentre il retail – sia monopolistico che libero concorrenziale – presenta in generale andamenti negativi. In crescita il canale Duty Free & Travel Retail. Dal punto di vista dei marchi in portafoglio, continua la crescita di Canevel.

Masi Agricola continua a correre: ricavi a 33,1 milioni di euro nel primo semestre 2023. Dopo la performance si guarda alla vendemmia 2023.

Dalla Bottiglia Masi all’avanzamento dei lavori per Monteleone21: i primi sei mesi dell’anno

Nel corso del primo semestre 2023 la Società ha presentato la “Bottiglia Masi”, frutto della collaborazione con Piero Lissoni, architetto, designer e art director riconosciuto tra i maestri del design contemporaneo e Verallia, azienda punto di riferimento mondiale nella progettazione e fornitura di contenitori in vetro. 

L’innovativo progetto si basa su un’etica di produzione all’insegna della sostenibilità: creare una bottiglia leggera per generare un “circolo virtuoso”; diminuire la quantità di vetro significa infatti ridurre la materia prima occorrente per la produzione e diminuire la quantità di energia necessaria in fase di lavorazione, trasporto e movimentazione. 

La “Bottiglia Masi”, nello specifico, ha un peso inferiore del 33% rispetto alla media delle bottiglie dei vini di analogo posizionamento. Alla ricerca della leggerezza si è accompagnata quella dell’estetica e del design, della forma del contenitore che plasma anche il contenuto. Il tutto perseguendo la massima efficienza e qualità, per ottenere una bottiglia sottile ed elegante e al tempo stesso robusta. 

Il nuovo contenitore, in cui il superfluo è stato eliminato per giungere all’essenza più pura, è stato scelto per “dare forma” a Fresco di Masi, una linea di vini biologici prodotti anch’essi “per sottrazione”, minimizzando l’intervento dell’uomo sulla natura, da uve vendemmiate nelle ore più fresche e vinificate immediatamente, senza appassimento, solo con i lieviti selvaggi dell’uva, decantati e non filtrati, senza passaggio in legno. Ne derivano vini poco lavorati e moderatamente alcolici, caratterizzati da un gusto immediato di frutta fresca.

Masi Agricola continua a correre: ricavi a 33,1 milioni di euro nel primo semestre 2023. Dopo la performance si guarda alla vendemmia 2023.

Nel corso delle fiere Prowein di Düsseldorf e Vinitaly di Verona, inoltre, è stata presentata ai mercati internazionali l’annata 2020 del nostro vino-icona Campofiorin, aggiornata nel packaging e nel contenuto: l’etichetta è stata ampliata con l’aggiunta di uno sfondo grigio che supporta e valorizza l’ovale con la storica cornucopia, in cui giganteggia il logo di colore rosso con un leggero outline dorato. 

La bottiglia è importante, con capsula rosso ceralacca e sul collarino la nota immagine dell’angelo, con il motto latino “Nectar Angelorum Hominibus”. Il vino è ancora più armonico, rotondo ed avvolgente, con una componente fruttata più integra e piacevole attraverso una lieve evoluzione stilistica: un leggero ritardo nella vendemmia e un incremento nella percentuale di uve appassite.

Sono inoltre stati riattivati gli investimenti non ricorrenti relativi all’edificazione della “cantina aperta” Monteleone21 a Gargagnago e dell’ampliamento della storica cantina di Valgatara, dopo i ritardi e l’interruzione a fine 2022, derivanti prima dalle difficoltà di approvvigionamento e dall’incremento dei prezzi dei materiali edilizi e poi dalla risoluzione dei contratti di appalto con l’impresa costruttrice. 

La riattivazione di entrambi i cantieri, peraltro non più con un general contractor, ma mediante appalti scorporati gestiti direttamente dalla Società, è stata effettuata nel secondo trimestre 2023. I cronoprogrammi prevedono di concludere nel 2024 l’edificazione sia di Monteleone21 che del c.d. Lotto 2 (ampliamento dello stoccaggio) della cantina di Valgatara.

Vendemmia 2023: il problema grandine dopo la chiusura della semestrale

Gli ultimi giorni di luglio, successivi alla chiusura della semestrale, sono stati purtroppo interessati da grandinate diffuse ed estremamente violente per Masi Agricola, in particolare in Friuli, Valdobbiadene, Lago di Garda. 

In tali aree si sono registrati danni anche in alcuni vigneti del Gruppo. Per le denominazioni di maggiore pregio sono state attivate le coperture assicurative in essere. Fortunatamente non si sono verificati sinistri rilevanti nei nostri vigneti in Valpolicella. 

A livello di settore viticolo generale è possibile che le riduzioni di quantità di uve potenzialmente vendemmiabili negli areali interessati dai predetti eventi grandinigeni generino prospetticamente un incremento dei costi delle uve e dei vini sfusi.

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