Un giro d’Italia per Ferragosto in un’istante: il tempo che serve per un sorso nel segno dell’innovazione nel calice, toccando da Nord a Sud, dal Veneto alla Sicilia, alcune delle terre del vino più ricercate. Una fotografia dello Stivale, attraverso etichette e bottiglie capaci di affiancare tanto i piatti più delicati quanto le ricette della più pura tradizione. Sempre nel segno della condivisione e della voglia di stare insieme, godendosi l’istante. Vi portiamo in un viaggio di Ferragosto a tavola in compagnia di quattro vini firmati dal Gruppo Zonin1821 perfetti per brindare in famiglia e con gli amici. I consigli di Francesco Zonin.
Dal Veneto alla Puglia, quattro vini firmati perfetti per brindare in famiglia e con gli amici: i consigli di Francesco Zonin per il Ferragosto a tavola
È un viaggio, questo del Ferragosto a tavola nel segno del Gruppo Zonin1821, che inizia in Puglia, quello in cui ci accompagna Francesco Zonin, volto della settimana generazione della famiglia.
“Il primo giorno di sole estivo chiama al primo calice di Zinzula Bianco”, sottolinea il vicepresidente del Gruppo Zonin1821.
Un figlio di Masseria Altemura, tenuta salentina dove a venire riscoperti sono i vitigni della tradizione capaci di regalare vini profondamente interessanti grazie a specifiche scelte nella vinificazione.
“Come nel caso del Negroamaro in rosa, che apprezzo moltissimo e ha dato forma a quel Zinzula Rosé, capostipite di un progetto che in questo 2023 si è arricchito di una seconda etichetta: Zinzula Bianco. Il cugino della versione in rosa, che parla sempre di sperimentazione e innovazione, in questo caso sui vitigni aromatici che beneficiano della grande escursione termica che caratterizza il passaggio da giorno a notte del Salento nella zona di Masseria Altemura”.
Zinzula Bianco nasce a base Fiano e Moscato, perfetto equilibrio tra intensità, freschezza e mineralità, in un corpo misurato, e conserva l’iconica bottiglia di design con tappo in vetro pronta a risplendere sulle tavole estive apparecchiate all’aria aperta.

Ma la festa che celebra l’estate più pura e la vacanze è richiamo anche alle bollicine, a iniziare da quelle più uniche nel loro genere, come nel caso del Metodo Classico Nero d’Avola Rosato Extra Brut 2019 Principi di Butera. Un vino che può nascere solo a determinate e ben specifiche condizioni.
“Abbiamo la fortuna nella tenuta siciliana di Principi di Butera di avere una fascia di vigneto che corre al centro della collina, caratterizzata da terreni calcarei e basse rese, in grado di donare uve perfette per la sua produzione”, spiega Francesco Zonin.
“Anche qui, poi, il beneficio di escursioni termiche importanti contribuisce a creare la combinazione ideale tra i profumi incredibili del re tra le varietà siciliane e un’acidità sostenuta, che garantisce freschezza e longevità”.
Prende così forma un vino sapido, il Metodo Classico Nero d’Avola Rosato Extra Brut 2019 Principi di Butera, dall’elegante effervescenza e l’ottima persistenza, con chiusura al palato di spiccate note floreali. Eccellente sia come aperitivo, con salumi o formaggi, sia in accompagnamento a piatti di pesce, anche con cotture elaborate, fritture e carni bianche.

Si risale verso Nord e a venire svelata è l’anima bianca di Castello di Albola, tenuta toscana che, sotto la prospettiva vitivinicola, si estende in verticale nella terra del Gallo Nero.
“Arriviamo, infatti, fino a 750 metri s.l.m. con i filari, dove troviamo quel Poggio alle Fate, monoblocco di cinque ettari di Chardonnay che guardano a Sud e racchiusi in un bosco”, racconta Francesco Zonin.
“Un luogo tra i più belli in Chianti Classico, che scalda il cuore solo a vederlo e che enoicamente meritava una sfida dedicata. Volendo osare di più, abbiamo scelto di scommettere sull’enorme potenziale di questo vigneto e cinque anni fa è nato il progetto che ha portato oggi a nuovo vino sfruttando anche le sperimentazioni della nostra tenuta friulana sui legni”.
“E quello che c’è ora in bottiglia, con lo Chardonnay Poggio alle Fate di Castello di Albola, è qualcosa di diverso dal passato, frutto di due anni di affinamento e diversi piccoli ma importanti cambiamenti in fase produttiva, che nel prossimo futuro vedrà ancor più posticipata l’uscita, proprio a ridosso dell’inizio dell’estate: punta, infatti, a essere un bianco importante capace di guardare a orizzonti anche lontani nel tempo per la sua apertura, magari in accompagnamento a un piatto di verdure fresche direttamente dall’orto”.

Infine, il simbolo dell’Italian lifestyle, calice perfetto in ogni istante dalla mattina al dopocena, soprattutto quando si è in vacanza: quel Prosecco Doc Zonin che si è appena regalato una nuova veste.
“Una novità che segue gli interventi sul lato produttivo, che ci hanno condotto fino alla scelta di rifermentare da mosto durante l’anno e non da vino, preservando la carica aromatica del tempo di vendemmia della Glera”, conclude il vicepresidente del Gruppo Zonin1821.

“Per un gusto internazionale nel calice cui si affianca un design che richiama all’Italia e un’eleganza contemporanea esaltata dai colori che ci rappresentano, unendo noi, come famiglia Zonin con 200 anni di storia alle spalle, il Prosecco, che ci vede protagonisti da sempre con il nostro stile unico, e il made in Italy, sinonimo di eccellenza e di una cultura che richiama alla volontà di godersi l’istante e la vita”.
Proprio quello che l’estate insegna: vivere il momento, nella sua semplicità, portando in tavola, soprattutto quella della festa a Ferragosto, un sorriso e un calice di vino.