La vendemmia 2023 si annuncia sfidante, tra quello che è stato il maltempo che ha caratterizzato l’ultimo periodo e le malattie della vite che hanno colpito molte zone d’Italia. Ma dalla Franciacorta all’Oltrepò Pavese, sembra che i due grandi poli delle bollicine in Lombardia siano stati risparmiati dalle conseguenze più pesanti. Ed ecco che in questi giorni ha preso il via la raccolta di Pinot Nero e Chardonnay. Ecco le prime impressioni di alcuni produttori simbolo delle due zone simbolo del vino lombardo, da Guido Berlucchi a Conte Vistarino, e la voce di un maestro dello spumante italiano, Mattia Vezzola, sull’andamento in Valtenesi.
Dalla Franciacorta di Guido Berlucchi alla Valtenesi di Mattia Vezzola: le prime impressioni su come è partita la raccolta dell’uva
Ha avuto inizio da pochi giorni la vendemmia 2023 per la Guido Berlucchi, cantina creatrice del primo Metodo Classico in Franciacorta. Un momento attesissimo per l’azienda che da diversi anni riesce a gestire ed ottimizzare al meglio le continue sfide climatiche, monitorando e curando giorno per giorno i suoi vigneti, grazie al lavoro di studio e approfondimento avviato fin dai primi anni 2000. Un’annata che, dice il team Berlucchi, potrebbe riservarci grandi sorprese.
I primi grappoli raccolti sono quelli di Pinot Nero del celebre vigneto Brolo, il vigneto-giardino adiacente a Palazzo Lana Berlucchi, a Borgonato (Brescia), che daranno origine alla Riserva Palazzo Lana Extrême che si potrà assaggiare tra 12 anni.
Da tutti i vigneti le uve – raccolte rigorosamente a mano – raggiungono la cantina di vinificazione, dove i grappoli giungono integri a moderne presse, ideate proprio per garantire una spremitura soffice, così da ottenere mosti fragranti.

“Siamo ben speranzosi che questa annata ci potrebbe riservare dei buoni risultati: ne avremo conferma tra qualche giorno, a fermentazioni avviate”, sottolinea Arturo Ziliani, ceo e direttore enologo della Guido Berlucchi, che la scorsa settimana ha annunciato il proprio sbarco anche in Oltrepò Pavese con l’acquisizione di Vigne Olcru.
“Ormai da diversi anni, a causa dei cambiamenti climatici, la sfida in vigna è costante: richiede continua ricerca, nuovi mezzi e grande impegno da parte del team del reparto agricolo”, conclude Zilaini. “La nostra esperienza viene messa a disposizione anche di tutti i viticoltori partner, con il Protocollo Berlucchi di Viticoltura Sostenibile, frutto di oltre 20 anni di ricerca e che insieme ad altri progetti come ad esempio Biopass, Life Vitisom e F.A.Re.Su.Bio, è volto a contrastare la perdita di biodiversità del terreno e migliorare la qualità dei nostri prodotti. Ma non avremmo qualità in bottiglia senza il rispetto per l’ambiente di cui tuteliamo l’ecosistema con la viticoltura Bio certificata su tutti i nostri vigneti dal 2016”.
Sempre nella provincia bresciana ha sede Costaripa, la realtà della Valtenesi guidata da un maestro dello spumante italiano e delle bollicine in Lombardia come Mattia Vezzola, che in merito alla vendemmia 2023 spiega:
“Nonostante sia molto presto per poter fare delle previsioni accurate, essendo al via la raccolta delle uve Chardonnay e 30 giorni a quella delle uve rosse, possiamo dire che fino ad ora la zona della Valtenesi è stata intaccata solo per una minima percentuale, tra il 5 e il 12%, dagli eventi meteorologici grandinigeni”.
“Questo porterà, naturalmente, ad una lieve perdita esclusivamente sulla quantità; tuttavia, la vendemmia manuale in ogni vigneto, tradizione e marchio di fabbrica di Costaripa, ci ha sempre consentito di garantire un’eccellente qualità del raccolto e dei relativi vini”.

Vendemmia 2023 in Oltrepò Pavese: Cantina Torrevilla e Conte Vistarino raccontano l’altro volto delle bollicine in Lombardia
Anche l’altro volto delle bollicine in Lombardia, quello vocato al Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, sta vivendo proprio in questi giorni il via alla raccolta delle prime uve.
“Siamo molto fiduciosi e ad ora prevediamo un’annata positiva”, evidenzia Massimo Barbieri, presidente di Cantina Torrevilla, realtà cooperativa tra i riferimenti della zona. “Ad oggi abbiamo avuto la fortuna di rimanere esclusi dai pesanti rovesci degli scorsi giorni, sia per quanto riguarda la grandine sia per quanto riguarda il forte vento e questo ci fa ben sperare in una fase finale di maturazione che porti buoni risultati qualitativi e di resa”.

“Se lo scorso anno si è dovuti intervenire con una vendemmia decisamente anticipata, quest’anno prevediamo di tornare nei canoni e prevediamo un inizio della raccolta non eccessivamente in anticipo ma nemmeno in ritardo”.
“Come Gruppo Torrevilla stiamo procedendo con successo anche nel Progetto La Genisia, con i nostri agronomi in piena attività per monitorare l’attività dei conferitori e garantire una qualità delle uve elevata”.
Per Conte Vistarino, 100 ettari vitati in Oltrepò Pavese e tra le più nobili realtà del vino della zona, l’annata 2023 presenta ottimi requisiti per portare un buon livello quantitativo e qualitativo di uve in cantina.
I fenomeni piovosi non sono stati mai dannosi e anzi hanno mantenuto nel suolo un adeguato contenuto di acqua per lo sviluppo delle piante.
“In vigneto”, conclude Ottavia Giorgi di Vistarino, “abbiamo adottato diversi accorgimenti: lavorazione del sottofila per accrescere l’assorbimento di acqua dal suolo; lavorazioni superficiali per evitare perdite per evaporazione durante la stagione calda e defogliazione della facciata del filare esposta al sole mattutino per permette di ridurre l’accumulo di umidità nella chioma”.
