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Oltre i cinque sensi: come degustare senza barriere e ricevere il diploma in braille Onav

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Degustare senza barriere, in uno spirito di apertura a tutti e ciascuno. Per questo Onav si impegna a trasmettere la sua filosofia dell’assaggio del vino senza limiti di sorta, in tutti i sensi e per tutti i sensi. Come ha dimostrato il corso realizzato dalla vicepresidentessa Teresa Bordin in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e alla Sezione Onav di Monza. Iniziato il 25 marzo scorso, nato all’interno del progetto Welfare gestito da Pia Donata Berlucchi, è giunto al termine con la consegna di ben 12 diploma in braille Onav agli iscritti ipo- e non vedenti presso l’Azienda Vinicola Muratori, in Franciacorta. Per una vera e propria ode ai sensi: che siano cinque o di un altro numero sono ciò che lega ognuno al mondo esterno, creano connessioni con il prossimo e permettono al singolo di conoscere, anche sé stesso. 

Oltre i cinque sensi: come degustare senza barriere e ricevere il diploma in braille Onav del corso da sommelier per non vedenti.

L’esperienza del corso per degustare senza barriere oltre i cinque sensi: il diploma in braille Onav per non vedenti

“Il vino è lo sfondo dei miei ricordi più cari di bambino, di quando andavo in vacanza in Valtellina dalla mia bisnonna”, sottolinea Antonio Monguzzi, uno dei 12 speciali corsisti che hanno conseguito il diploma in braille Onav. 

“I muri a secco, il loro magico compito e le storie legate al vino locale”.

“Il corso è riuscito a costruire le basi per una passione consapevole e attenta, capire un vino a partire dall’olfatto è sicuramente una sfida, ma le lezioni mi hanno insegnato ad ascoltare i miei sensi e a costruire uno schedario di memorie sensoriali”.

A fargli eco Piera Bellini, un’altra studentessa del corso Onav realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che chiosa:

“Il vino per me è il ricordo di una vacanza estiva, in cui un bel calice fresco, profumato e sapido ha sanato l’arsura dopo le infinite ore di viaggio in una bollente macchina. Seguire il corso a ottant’anni è una gioia, la mia curiosità mi porta a scoprire sempre cose nuove e nuovi lati di me. Assaggiare un vino conoscendone i retroscena è affascinante e permette di allenare la memoria olfattiva, quasi innata”.

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