In Trentino Alto-Adige si avvicina il tempo della vendemmia 2023. Nelle due zone tra le più vocate del vino italiano, le date al via della raccolta dell’uva sarà differente, con i produttori trentini che stanno per mettersi all’opera in questi ultimi giorni di agosto, mentre i vini vignaioli altoatesini attenderanno ancora fino a settembre per partire. Ma quando prenderà il via la vendemmia 2023 in Trentino Alto-Adige e quali sono le attese delle aziende del vino rispetto all’annata 2023. Ecco le riposte di alcuni protagonisti.
Le attese per l’annata 2023 in Trentino di Cembra Cantina di Montagna, Tenuta San Leonardo e Maso Martis
Si parte dal Trentino con una delle realtà di maggiore spicco in ambito cooperativo. A Cembra Cantina di Montagna, che conta un parco vitato di 300 ettari e un’altitudine che raggiunge i 900 metri s.l.m., una primavera fresca ha lasciato il posto ad un’estate afosa, in linea con la media del periodo.
“La stagione della difesa è stata piuttosto difficile”, conferma l’enologo Stefano Rossi, “e abbiamo fatto leva su tutta la nostra esperienza cercando sempre di anticipare le piogge. Anche luglio e inizio agosto sono stati piovosi”.
“Attualmente la situazione sanitaria è positiva, ma saranno decisive le condizioni metereologiche da qui a settembre. La raccolta è prevista per la fine di agosto”.

Uno dei volti più riconosciuti del vino trentino, Anselmo Guerrieri Gonzaga, produttore di Tenuta San Leonardo, descrive così l’annata 2023 in vista del prossimo via alla vendemmia 2023:
“Prima una grande siccità poi all’improvviso pioggia, pioggia, pioggia: abbiamo lavorato assiduamente nel vigneto per contenere la vegetazione e anche per far fluire più vento possibile e asciugare le vigne rapidamente”.
“Ci aspettiamo un calo di produzione di circa il 20%, mentre per ora la qualità delle uve non è stata oggetto di preoccupazione, ma si vedrà a vendemmia 2023 finita”.
Altro simbolo dell’eccellenza enologica trentina è Maso Martis, azienda che opera in regime biologico dal 2013, con Alessandra Stelzer, figlia dei fondatori e oggi amministratrice, con la sorella Maddalena, che racconta così l’approccio alla vendemmia 2023:
“La grandine in Trentino in questa stagione 2023 ha fatto purtroppo diversi danni, fortunatamente i nostri vigneti sono in una posizione riparata e non hanno subito grossi problemi”.
“Inoltre, rispetto al 2022, le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono state perfette: condizioni, si sa, ottimali per le basi spumante. Temperature più calde di giorno e più fresche la notte permettono una lenta maturazione, una buona concentrazione delle componenti aromatiche dell’uva e un miglior bilanciamento tra acidi e zuccheri”.
“In generale le condizioni meteo sono state migliori rispetto allo scorso anno in quanto nei mesi di maggio e giugno la pioggia ha preso il posto della siccità e cambiato lo scenario in meglio”.
Tutte premesse che fanno sperare Maso Martis rispetto a una buona annata 2023, con un raccolto superiore al 2022 sia in termini di quantità sia di qualità. Il via alla vendemmia 2023 è previsto verso fine agosto, intorno al 25, quasi 10 giorni dopo rispetto all’anno precedente, proprio perché la maturazione delle uve è stata più progressiva.
Quando prenderà il via la vendemmia 2023 in Alto Adige da Terlano a Kaltern, passando per la Valle Isarco
La raccolta dell’uva partirà più tardi rispetto ai vicini trentini in Alto Adige, con le date a variare a seconda delle tipologie di vitigni ma una prospettiva che guarda più verso settembre.
In Cantina Terlano e a Cantina Andriano, realtà che si guardano da un lato all’altro della valle dell’Adige e a cui fanno riferimento rispettivamente 190 ettari e 80 ettari totali di vigneti, Rudi Kofler, enologo di entrambe le cooperative sociali, racconta che l’anno vegetativo è iniziata con una primavera molto secca, ma già a maggio le abbondanti piogge hanno colmato le riserve idriche naturali.
“Abbiamo riscontrato un’equilibrata crescita vitale delle vite con una buona allegagione”, prosegue Kofler.
“La pressione leggermente aumentata contro Peronospora e Oidio è stata sopportata bene e gestita nel modo corretto dai nostri soci tanto che al momento non si registrano problemi”.
“Se le condizioni metereologiche si mantengono così, siamo molto fiduciosi e ci aspettiamo un’annata da buona a molto buona. Come sempre, il tempo nell’ultimo mese prima della vendemmia sarà decisivo”.
Anche nella fotografia scattata da Thomas Scarizuola, Kellermeister di Cantina Kaltern, con i suoi 440 ettari di vigneti coltivati, maggio è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni e temperature molto fresche, ma il livello fitosanitario delle uve è soddisfacente:
“Ad oggi si può dire che ci si avvia verso una raccolta dalle buone rese, presumibilmente verso fine agosto o primi giorni di settembre”.
In Valle Isarco, il 2022 era stato un anno molto caldo e questo aveva portato ad anticipare la raccolta. Per la vendemmia 2023, invece, le previsioni sono di impugnare tronchetto e ceste in una data di inizio più usuale per Cantina Valle Isarco, ossia a metà settembre.
Nei 150 ettari della cantina sociale più giovane dell’Alto Adige, dislocati in piena area montuosa, la prima varietà a essere vendemmiata sarà il Müller Thurgau, per poi proseguire dalle zone più basse, che partono dai 500 metri s.l.m. di Chiusa, dove le temperature sono più calde, per toccare poi quota 1000 metri d’altitudine.

“La primavera quest’anno ha portato piogge eccessive in tutta Italia e l’Alto Adige non è stato risparmiato, ma il 135 soci della nostra cantina sono abituati a essere eroi”, spiega il direttore generale di Cantina Valle Isarco, Armin Gratl.
“La vendemmia, che in questo territorio raggiunge una pendenza molto ripida e con stretti filari, costringe a una raccolta dei grappoli esclusivamente a mano e le forti piogge di maggio non hanno di certo spaventato la nostra grande famiglia”.
“Per combattere la pressione di Peronospora siamo già abituati a interventi tempestivi e, seppur sia stata una primavera complicata, dove anche l’Oidio si è fatto spazio con la forte umidità, per quest’anno è prevista addirittura una maggiore quantità di uva”, chiosa Armin Gratl.