Dopo un anno complicato, flagellato in diverse parti dello Stivale dalle malattie della vite, ha preso il via la vendemmia 2023. A caratterizzare l’annata, in tutta Italia, abbondanti piogge durante la primavera, concentrate soprattutto tra maggio e inizio giugno. Una situazione che se da una parte ha ricostituito le riserva idrica dei terreni reduci di due annate molto secche, dall’altra ha esposto i vigneti – specialmente nel Centro e Sud Italia – ad attacchi crittogamici, costringendo i viticoltori a usare tutta la loro sapienza ed esperienza per mantenere le viti nelle condizioni di migliore salute possibile. A causa delle piogge, infatti, molti produttori, si sono trovati a combattere contro Peronospora e Oidio, malattie della vite che danneggiano germogli, foglie e grappoli. Ma come è partita la vendemmia 2023 tra Puglia, Calabria e Sicilia. Abbiamo raccolto le prime previsioni sulla raccolta dell’uva al via di Leone de Castris, Librandi e Passopisciaro.
La vendemmia 2023 in Puglia: il giudizio di Piernicola Leone de Castris
È arrivato il periodo della vendemmia 2023 anche in Puglia. E per la storica azienda Leone de Castris è tempo di raccogliere i frutti di un anno di duro lavoro e dare il via alla nuova annata.
“Come da consuetudine, si inizia con lo Chardonnay che si mostra già perfettamente maturo, con un ricco patrimonio aromatico e in ottime condizioni fitosanitarie”, spiega Piernicola Leone de Castris, titolare dell’azienda.
“È ancora presto per fare delle previsioni sugli altri vitigni, ma ci sono i presupposti per avere delle uve con un livello qualitativo alto. Tuttavia, si prospetta una vendemmia 2023 lunga e impegnativa”.
“Dopo l’intensa lotta alla Peronospora e l’attesa iniziale dovuta al ritardo della maturazione, ora si prevede un periodo di raccolta serrato con continui monitoraggi per portare in cantina uve fresche, con livelli ottimali di acidità e aromaticità”.

È una raccolta dell’uva, quella di quest’anno, a cui l’azienda vitivinicola pugliese giunge quanto mai preparata.
“Gli importanti investimenti fatti nell’ area di conferimento delle uve, che hanno dimostrato di agevolare non di poco le prime fasi di lavorazione, cruciali per l’ottenimento di mosti particolarmente ricchi di aromi e le energie spese quest’anno per sconfiggere la peronospora, ci permettono di avere uve sane”, sottolinea Piernicola Leone de Castris.
“D’altra parte, le rese saranno certamente più base del solito. Proseguiamo, dunque con la stessa forza e la determinazione di sempre con la nostra mission: valorizzare i vitigni autoctoni e produrre vini di alta qualità”.

Che annata sarà in Calabria: le prime previsioni di Paolo Librandi
Archiviato il Cirò Wine Festival 2023, che ha registrato uno straordinario successo di pubblico e accesso i riflettori sul Gaglioppo e gli altri vitigni autoctoni calabresi, anche in Calabria tutto è pronto per il via della vendemmia 2023 dopo un anno pieno di difficoltà da dover affrontare.
“L’annata in corso è certamente stata anomala per la nostra area, caratterizzata da costanti piovosità ed umidità oltre che da temperature più basse del previsto”, evidenzia Paolo Librandi, co-titolare di uno dei volti più noti del vino calabrese, Librandi.
“Questa condizione ha inoltre portato i germogli a mantenersi teneri e delicati e la vegetazione ad affrontare quindi, improvvisamente, temperature estreme. Siamo riusciti quindi ad affrontare e gestire il rischio ustioni evitando cimature incisive e sfogliatura, proprio allo scopo di proteggere i grappoli”.

“Ovviamente la condizione di umidità dovuta alle piogge frequenti ha creato un ambiente ideale per la proliferazione degli agenti patogeni, ma il nostro personale tecnico è riuscito, con una cura ossessiva del vigneto, a contenere al massimo il danno, che comunque abbiamo subito nell’ordine di pochissimi punti percentuali”.
“L’annata risulta quindi, in generale, di difficile gestione. Tuttavia, le uve non presentano al momento particolari criticità e ci aspettiamo un buon raccolto, sicuramente non particolarmente abbondante ma comunque qualitativo”.
La vendemmia 2023 sulle pendici dell’Etna in Sicilia: la testimonianza di Vincenzo Lo Mauro di Passopisciaro
Dalle pendici dell’Etna, a chiudere il cerchio della vendemmia 2023 in Sud Italia, giunge la testimonianza di Vincenzo Lo Mauro, direttore di Passopisciaro, che così fotografa quello che è stato l’approcciarsi alla raccolta dell’uva.
“Quest’anno abbiamo potuto registrare un’abbondante nevicata che ha apportato grandi risorse idriche ai suoli di cui tutte le piante hanno beneficiato”, racconta.
“È seguita una primavera relativamente fredda e maggio ci ha sorpreso con una piovosità straordinaria, cielo sempre nuvoloso e poco sole, situazione che si è protratta fino a metà giugno con un conseguente attacco della Peronospora. Ma dopo l’arrivo del vero caldo estivo tutto si è ripreso”.