Torna un nuovo appuntamento con la Settimana del Conegliano Valdobbiadene, i consigli che noi di WineCouture vi diamo per vivere al meglio e all’insegna della scoperta il momento della scelta del vino in questa estate. Il Prosecco è senza dubbio una delle bollicine più conosciute al mondo, un riferimento importante e profondo per la nostra cultura enogastronomica, ma non tutto è uguale, come vi abbiamo ben spiegato. Ecco allora che per questa nuova giornata all’insegna della declinazione Superiore di questa bollicina vi consigliamo il dolce assaggio del Valdobbiadene Docg Dry Millesimato di Col Vetoraz.

La Settimana del Conegliano Valdobbiadene di WineCouture: alla scoperta della bollicina italiana perfetta per l’estate
L’universo Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg è molto vasto e per capirlo, assaporarlo e sceglierlo è importante comprendere le informazioni presenti in etichetta, come ad esempio il grado zuccherino.
Le bollicine, proprio come la musica, hanno una loro scala a distinguerle le une dalle altre. E il Prosecco non fa eccezione. Più secco o più dolce, una tabella indica la classificazione per gli spumanti in base al residuo zuccherino. E, dunque, quale tipologia di bollicina avremo innanzi ce lo racconta l’etichetta, basta sapere come leggerla. Ecco le parole magiche che svelano a cosa sono più adatti questo o quello spumante.
- Pas Dosé: si inizia dal più “secco”, dove il residuo zuccherino è inferiore ai 3 grammi/litro. Questa versione potrete trovarla anche indicata come Dosage Zéro (o Dosaggio Zero all’italiana) o Brut Nature.
- Extra Brut: Indica le bollicine dove lo zucchero è compreso normalmente tra 0 e 6 g/l. Anche in questo caso, il suo è un carattere “secco”.
- Brut: La tipologia oggi più diffusa. Qui il residuo zuccherino può oscillare tra 0 e 12 g/l, regalando al palato una nota più morbida. Noto per la sua versatilità, si adatta al consumo a tutto pasto.
- Extra Dry: L’inversione di rotta verso il lato più “dolce” delle bollicine. Con l’Extra Dry ci s’incammina sulla strada dove la morbidezza comincia a crescere, grazie a una concentrazione zuccherina che spazia tra 12 e 17 g/l. Un passe-partout che
accompagna dall’aperitivo al dessert.
- Sec: Tra 17 e 32 grammi/litro si entra nel mondo di quello oggi più conosciuto come spumante Dry. Sembra quasi uno scherzo per confondere: ma non inganni. In questa tipologia sono marcate note dolci a risaltare nella bollicina nel calice.
- Demi-Sec: Il residuo zuccherino supera quota 32 e giunge fino a 50 grammi/litro: una vera bollicina da dessert.
- Doux: Dulcis in fundo, il finale della nostra scala: siamo oltre i 50 grammi/litro di residuo zuccherino. Un tempo estremamente in voga, questa produzione è oggi divenuta abbastanza rara.

I consigli di WineCouture: il Valdobbiadene Docg Dry Millesimato di Col Vetoraz
Tra le bellissime colline di Valdobbiadene sorge la casa spumantistica veneta Col Vetoraz, una cantina dove la produzione di bollicine accarezza la qualità e la pregevolezza attraverso la costante ricerca di tre principali attributi: equilibrio, armonia ed eleganza.
La cantina Col Vetoraz gestisce all’incirca 20 ettari di filari di Glera situati a quasi 400 metri di altitudine sulla fascia pedemontana del sistema collinare Conegliano Valdobbiadene.
Il Valdobbiadene Superiore Docg Dry Millesimato di Col Vetoraz si presenta di un giallo paglierino dai riflessi brillanti, mentre il perlage è fine e persistente. I profumi ricordano la rosa e i fiori di vite in unione a pesca bianca, pera e mela e agrumi; in bocca è elegante, aromatico e avvolgente con buona persistenza e freschezza sul finale per una beva curiosa.
È perfetto in abbinamento per aperitivi a base di tartine leggere, primi piatti conditi con crostacei e molluschi. Interessante anche con dessert e dolci al cucchiaio.