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Torrevilla non è in vendita: la smentita della cantina ai rumor

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Torrevilla non è in vendita. La storica cantina sociale oltrepadana, attraverso la voce del suo presidente, ribadisce la falsità dei rumor in circolo riguardanti una possibile acquisizione: “Semplicemente queste voci non ci riguardano, Torrevilla non verrà coinvolta in nessuna acquisizione”, afferma il numero uno Massimo Barbieri. “L’azienda sta lavorando in un’altra direzione che non prevede una cessione, bensì si sta concentrando verso un miglioramento della filiera produttiva, dando la precedenza all’aumento del prezzo delle uve e allo sviluppo lungimirante delle relazioni con i conferitori”. 

Falsi rumor su una possibile acquisizione: Massimo Barbieri, presidente di Torrevilla, conferma che la cantina non è in vendita

Rumor, quelli riguardanti una possibile acquisizione di Torrevilla che giungono in un periodo particolarmente positivo per la cantina, che sta entrando nella fase finale della vendemmia 2023 con la prospettiva di un’annata di alta qualità: 

“Nonostante la siccità di inizio anno la quantità di uva raccolta non ha subito cali, anzi”, sottolinea il presidente Barbieri. “La buona gestione aziendale ha portato ad un aumento dei conferitori in questa vendemmia e, di conseguenza, delle uve”.

“Segnaliamo, ad oggi, un +25% per le uve vinificate, un aumento proveniente sia dai soci storici che dai nuovi associati. Positivo anche il responso della raccolta anticipata delle basi spumante dove la collaborazione con le cooperative di raccolta si è rivelata ottima, sia in volumi che in qualità raccolta”. 

Falsi rumor su una possibile acquisizione: Massimo Barbieri, presidente di Torrevilla, conferma che la cantina non è in vendita.

La realtà sociale di Torrevilla si riconferma, dunque, un punto di riferimento sia a livello territoriale dia a livello nazionale, con un bilancio chiusosi positivamente e con un buon risultato nonostante l’aumento dei costi di produzione e la minor quantità di uva raccolta nel 2022. Risultati frutto di una gestione oculata e lungimirante dei rapporti con i conferitori e della produzione in cantina. 

“Come realtà fortemente presente nel territorio”, conclude il presidente Barbieri, “rimaniamo aperti a progetti futuri che abbiano a cuore la valorizzazione dell’area vitivinicola dell’Oltrepò Pavese con una visione integrata e comunitaria”.

“Ad oggi, però, non accettiamo le illazioni messe in campo e, nel caso queste voci continueranno a rimanere in circolo, valuteremo una presa di posizione a tutela dell’immagine dell’azienda e della tranquillità dei nostri conferitori”. 

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