È tornato, nella splendida cornice del Villaggio Narrante nel cuore delle Langhe Patrimonio Unesco, il Serralunga Day di Fontanafredda, la prima giornata mondiale dedicata al Barolo del Comune di Serralunga d’Alba. A 32 anni dalla nascita della menzione comunale, lo scorso 8 settembre i produttori si sono nuovamente riuniti all’insegna della condivisione e del confronto, discutendo la propria visione sulla storica denominazione, degustando in anteprima e commentando insieme l’annata 2020.
Il progetto, voluto dai produttori del Barolo del Comune di Serralunga d’Alba per celebrare e valorizzare questa importante menzione, nasce dal desiderio di tutti i produttori della denominazione di dare vita a un momento di confronto e scambio sulle diverse interpretazioni del territorio e delle annate, concretizzando in una presentazione ad amici, critici e stampa che mette al centro il prodotto, un vino storico sinonimo di qualità e apprezzato in tutto il mondo.
Il Serralunga Day si pone l’obiettivo di diventare appuntamento annuale fissato per il secondo venerdì di settembre dove ogni anno tutti i produttori in anteprima racconteranno la nuova annata.

Serralunga Day: il momento di confronto e degustazione tra produttori
L’azienda Fontanafredda è riuscita a riunire per questo importante momento, nella suggestiva cornice del Villaggio Narrante, 24 produttori di Barolo del Comune di Serralunga d’Alba, per la presentazione e degustazione in anteprima assoluta dell’annata 2020 di questo grande vino, introducendo al contempo alcune importanti novità che hanno reso il Serralunga Day un momento ancor più conviviale: quest’anno, infatti, hanno potuto partecipare alla degustazione anche 50 ristoratori di Alba, Langhe e Roero, un’importante iniziativa che ha celebrato la forte identità enogastronomica di un territorio da sempre garanzia del buon bere e del buon mangiare.
Oltre a ciò, per questa seconda incarnazione dell’evento si è scelto di optare per una degustazione palese, rendendo così questo momento più consapevole, in grado di mettere in evidenza le sfumature date da ciascun produttore a questa storica denominazione.
Ecco in ordine alfabetico tutti i produttori presenti: Alessandro Rivetto, Angelo Negro, Boasso Franco, Cantina del Nebbiolo, Cascina Adelaide, Domenico Clerico, Enrico Serafino, Ettore Germano, Famiglia Anselma, Fontanafredda, Garesio, Giovanni Rosso, Luigi Baudana, Luigi Vico, Palladino, Paolo Manzone, Pico Maccario, Podere Gagliassi, Principiano Ferdinando, Rivetto, Schiavenza, Tenuta Rocca, Tenuta Cucco, Villadoria.
Hanno introdotto la giornata Isabella Perugini, giornalista e autrice Rai, e Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano e brand ambassador di Vinventions, coadiuvati questa volta da una giuria composta, oltre a loro, da altre cinque personalità dell’enogastronomia tra ristoratori, giornalisti nazionali e internazionali, produttori e wine influencer, ciascuno eletto direttamente in loco dagli appartenenti alla categoria di riferimento.
La giuria ha assegnato un punteggio all’annata e ne ha scritto il Manifesto. Nel frattempo, Valentina Bongiovanni, nota illustratrice torinese che ha collaborato con importanti realtà del settore, ha ascoltato i commenti e creato “in tempo reale” un’illustrazione rappresentativa dell’annata 2020. Importante anche la presenza delle istituzioni, nelle personalità di Sergio Moscone, sindaco di Serralunga d’Alba, e Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Tutela del Barolo e Barbaresco a cui va il merito di aver inaugurato questa importante giornata.
“La promozione e lo sviluppo delle nostre denominazioni passano anche e soprattutto dalla valorizzazione del territorio e delle Mga, specifiche zone e microclima che sono le espressioni più varie e articolate dei mondi Barolo e Barbaresco. Varietà che trova voce poi nell’unicità della menzione comunale, come nel caso di Serralunga, frutto di una polifonia di produttori che oggi abbiamo avuto modo di ascoltare. Sono importanti queste iniziative volte a far conoscere tanto la particolarità quanto il Comune nella sua complessità”, ha sottolineato Matteo Ascheri.
Infine, una menzione speciale alla Proloco di Serralunga d’Alba che ha esposto in anteprima la “vendemmia tricolore”, circostanza in cui le migliori vigne delle menzioni geografiche ufficiali del comune saranno vestite a tricolore e accompagnate da pannelli descrittivi del vigneto e delle sue caratteristiche morfologiche e organolettiche, creando così un percorso che permetterà non solo di assaggiare i migliori barolo del territorio nelle rispettive cantine e nei locali della città, ma anche di scoprire da dove nascono.
L’annata 2020 del Barolo Serralunga d’Alba: “Un racconto corale contemporaneo e d’identità”
I cosiddetti “Serralunga writers”, pool di giornalisti, critici e amici, al termine della degustazione, hanno elaborato un manifesto descrittivo dell’annata, intitolato “Barolo Serralunga d’Alba 2020, un racconto corale contemporaneo e d’identità”:
“L’annata 2020 non tradisce le aspettative, rappresentando appieno la voglia di riscatto e di reazione collettiva in complicità con la natura. Emerge ancora di più l’identità di un terroir dove ogni produttore, come in un’orchestra, è capace di esprimersi con le sue sfumature, confluendo in un racconto corale e armonioso, capace di narrare appieno le vocazioni di un territorio. In continuità con l’annata 2019 quello che emerge è un’interessante tendenza all’approcciabilità nel rispetto della tradizione e dell’attitudine della menzione comunale di Serralunga d’Alba. Succulenta, fresca, generosa, di forte personalità, gustosa, croccante, dal tannino vibrante, bevibile e complessa. Sono questi i caratteri distintivi che sono emersi nella degustazione dei 24 Barolo del comune di Serralunga d’Alba, tutte note che creano lo spartito dell’annata 2020”.

La giornata finale dei Serralunga Day di Fontanafredda si è conclusa anche quest’anno con la cena di gala, in cui è stato possibile degustare il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba 2019, e non è stata priva di sorprese: è stato scelto, infatti, di aprire al pubblico 100 posti e di optare per una cena a 10 mani che ha coinvolto, dall’aperitivo all’ultima portata, cinque ristoratori di Serralunga (Vinoteca Centro Storico, Tota Virginia, Tre Case, Osteria Italia e, naturalmente, Guido Ristorante).
Il ricavato della cena verrà devoluto ad una associazione territoriale che propone un progetto dedicato alle famiglie con bambini malati di cancro che hanno ultimato le terapie e iniziato il loro percorso di recupero: La Collina degli Elfi di Govone.