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Vendemmia 2023: le previsioni dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino

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È una vendemmia impegnativa, questa 2023, dove ad essere importanti non sono tanto le percentuali dei cali in sé, quanto la necessità di trovare soluzioni ai cambiamenti climatici e alle difficoltà. Perché sono fenomeni non più occasionali, ma, purtroppo, regolari. Come spiega Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, spiegando ed esponendo le prime previsioni: “è un’annata certamente difficile e complicata con cali a macchia di leopardo.

“Si può parlare di una riduzione del quantitativo globale con differenze anche tra territori della stessa regione in alcuni dei quali i cali di produzione sono significativi e riconducibili soprattutto alla peronospora che In alcune zone è stata molto incisiva. Peronospora che ha colpito soprattutto nell’Italia del Centro e del Sud”. 

Vendemmia 2023: le previsioni dall'Accademia Italiana della Vite e del Vino, parlano il presidente Rosario di Lorenzo e Paolo Storchi
Rosario Di Lorenzo

Ma c’è anche il cambiamento climatico che anche questo non ha una distribuzione uniforme e dove importante è stata la tecnica colturale e l’irrigazione si è dimostrata un elemento importante per gestire queste problematiche. 

Per Paolo Storchi, dirigente di ricerca del Crea, Centro viticoltura ed enologia:

“Il 2023 ha presentato varie problematiche dovute soprattutto all’andamento climatico. Abbiamo avuto tra il mese di aprile e maggio oltre 30 giorni di pioggia che vuol dire notevole difficoltà per le aziende. A seconda anche della gestione di vigneti le aziende avranno rese sicuramente differenziate. Tuttavia si stimano danni che vanno da un minimo del 10-20% fino al 70-80%”.

“E questo ci dà informazioni sulla importanza della attenzione da porre alla gestione della difesa e quindi l’importanza dei tecnici aziendali. Dove è stata fatta una gestione basata su modelli previsionali, sull’uso dei prodotti adeguati, i danni sono contenuti. Proprio un’annata come questa è importante perché ci sarà delle indicazioni anche per il futuro sull’attenzione da porre ai vari aspetti della gestione del vigneto”.

Paolo Storchi

Dunque tecnologia e ricerca diventano determinanti in quanto, continua il presidente dell’associazione dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, in merito alle previsioni sulla vendemmia 2023:

“Questi aspetti andranno certamente a verificarsi con maggiore frequenza. Quindi diventa fondamentale che il vigneto Italia si prepari grazie ai tecnici che ormai sono presenti e hanno tutti gli elementi per cercare di affrontare queste problematiche. Per quanto riguarda la qualità, gli aspetti qualitativi sembrano averne risentito di meno e si parla di ottimi risultati”. 

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