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Qualcosa è cambiato: come sta andando il mercato degli spumanti

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Come sta andando il mercato delle bollicine? Gli spumanti, con il loro fascino effervescente e la loro allure celebrativa, occupano un posto speciale nel cuore degli appassionati di vino di tutto il mondo. Dalle bellissime colline e pendii italiani ai rinomati vigneti dell’iconica Champagne e oltre, questi elisir si sono inseriti nel tessuto sociale di tante culture e al centro dei momenti di celebrazione. Ma se parliamo di come si muove e cambia il mercato degli Sparkling, sia a livello estero sia italiano, quali sono le novità nel primo semestre 2023? E chi cresce o decresce sullo scenario globale? Partendo dagli spumanti italiani e osservando l’export, nel 2023 si è finora assistito a una netta inversione di marcia.

Nel corso degli ultimi anni sembrava proprio che le bollicine italiane stessero vivendo un’impetuosa ascesa globale. Tuttavia, nel primo semestre 2023, gli spumanti hanno dovuto rallentare il loro incedere per adeguarsi alle oscillazioni del mercato, in particolare all’estero. La grande potenza Prosecco ha subito un brusco arresto e l’intero settore ha registrato la sua prima inversione di tendenza dopo 10 anni di crescita ininterrotta.

Qualcosa è cambiato: come sta andando il mercato degli spumanti? la decrescita del mercato delle bollicine del primo semestre 2023

Mercato Spumanti: i numeri della decrescita

Analizzando l’andamento delle esportazioni a partire dal 2013 e considerando i dati del primo quadrimestre di quest’anno, è evidente che nemmeno la pandemia è riuscita a frenare la crescita, con un picco raggiunto nel 2022, quando le bollicine italiane hanno toccato quasi i 144 milioni di litri. Tuttavia, il primo trimestre dell’anno in corso si apre con un calo, con le esportazioni che scendono al di sotto dei 140 milioni di litri.

Nel periodo da gennaio ad aprile, si è registrata una tendenza negativa nei volumi delle bollicine, con cali significativi nel Regno Unito (-20%), uno dei principali mercati di sbocco per questa tipologia di prodotto. Seguono gli Stati Uniti, con un -6,8%, e la Germania, con -2,4%.

In particolare, il Prosecco è il prodotto che subisce le maggiori perdite in termini di volumi, con una contrazione diffusa a livello globale. Nonostante questo severo cambio di rotta, a contrastare la negativa tendenza si evidenziano due eccezioni: la Francia, che registra un aumento del +12,7%, e la Russia, che segna un notevole +47,9%. Considerando l’intero quadrimestre, le vendite globali di Prosecco subiscono una flessione del -5,9%, riportando il volume complessivo a circa 100 milioni di litri. Questo rappresenta una diminuzione del 3% rispetto all’intero settore delle bollicine. Va menzionato, però, che l’Asti si distingue positivamente, segnando un notevole +18,7%.

Inoltre, si osserva una buona performance degli spumanti varietali, con un incremento del +11,5%. Dopo questo attento sguardo all’export è necessario fare i conti a casa propria, dove la situazione non accenna purtroppo a distaccarsi da quella fuori dai confini del Belpaese, soprattutto proiettando lo sguardo sul canale Gdo. Infatti, secondo le analisi condotte dall’Osservatorio Uiv – Ismea basata sui dati Nielsen IQ, la categoria bollicine è passata nella Distribuzione Moderna da una solida crescita del 4% nel primo trimestre a una flessione dello 0,8% alla fine del primo semestre 2023, con un sostegno dalla crescita degli Charmat a basso costo.

Questa tendenza al ribasso coinvolge praticamente tutte le varietà di spumanti italiani, ad eccezione dell’Asti Spumante, che ancora una volta registra un aumento del 5,9%, e degli Charmat a basso costo, che hanno segnato un incremento dell’8,6%, fissando un prezzo di 4,6 euro al litro. Per questa repentina caduta libera delle vendite di Prosecco c’è effettivamente molta preoccupazione: dopotutto, si tratta pur sempre del vino spumante più diffuso al mondo.

Nel corso del primo semestre, infatti, ha subito una forte contrazione in termini di volumi, principalmente a causa dell’impennata dei prezzi imposta dalla Denominazione, in linea con l’aumento dei costi delle materie prime. Anche le altre Doc e Docg delle bollicine italiane non se la passano meglio al supermercato: si va dal relativamente moderato -4,3% del Franciacorta al significativo -21% del Trento Doc.

Mercato Spumanti: anche lo Champagne ha la sua battuta di arresto

Anche l’iconico Champagne presenta una decrescita del 14,3%, dimostrando una tendenza generale al ribasso del settore nel canale Gdo. Un calo che inquieta, dopo la ripresa post-pandemia che ha consentito alla bollicina francese più famosa di superare nel 2022 la storica soglia dei 6 miliardi di euro di fatturato. Dopo 12 mesi, gli scorsi, con il piede costantemente sull’acceleratore, nel primo semestre del 2023 le spedizioni di Champagne (Francia inclusa) sono state pari a 125,8 milioni di bottiglie, in decrescita del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Le esportazioni, con 77,7 milioni di bottiglie, sono in diminuzione del 3,7%: una performance, quella tra gennaio e giugno, che va però interpretata anche alla luce di un 2022 straordinario, quando nello stesso periodo le vendite erano aumentate di quasi il 14%. Ora, però, occorre attendere il risultato finale, perché con le bollicine le somme dei conti si tirano sempre dopo Capodanno.     

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