La vendemmia 2023 in Lugana Doc spiegata senza filtri e in maniera trasparente, in primis a seguito della grandine che ha funestato parte dei vigneti della Denominazione. È la scelta che ha compiuto il Consorzio di tutela, che ha affidato a una nota la divulgazione dei dati produttivi, stimando una riduzione media complessiva delle rese di uva del 30%.
La scelta della Lugana Doc: massima trasparenza sui dati produttivi della vendemmia 2023
Alla luce di una vendemmia 2023 complessa, a causa della grandine che ha colpito a più riprese, il Consorzio del Lugana Doc sceglie di divulgare con chiarezza i dati produttivi nel prioritario interesse di tutela e valorizzazione della Denominazione.
Grazie alla proficua collaborazione con Regione Lombardia e Regione Veneto, in cui la Doc ricade e a cui il Consorzio ha richiesto il monitoraggio in campo del potenziale produttivo per l’annata 2023, è possibile comunicare al mercato i dati previsionali della vendemmia 2023 in corso e stimare una riduzione media delle rese che si assesta intorno al 30%.
“In queste settimane”, spiega l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, “abbiamo lavorato fianco a fianco con il Consorzio per mappare con precisione l’impatto del maltempo sul versante lombardo della Doc e quindi produrre una documentazione utile a consentire le azioni di verifica delle dichiarazioni di resa in questa vendemmia 2023. Una collaborazione fondamentale per tutelare con trasparenza e concretezza, anche in un’annata particolarmente complessa, uno dei tesori del nostro patrimonio vitivinicolo, i produttori e i consumatori che lo apprezzano sempre di più”.

Evidenzia Fabio Zenato, presidente del Consorzio di tutela Lugana Doc:
“In una fase di complessità vendemmiale che coinvolge diverse regioni vitivinicole italiane, che hanno dovuto fronteggiare sia avversità atmosferiche che fitopatologiche, diventa sempre più importante comunicare al mercato le previsioni vendemmiali nella maniera più trasparente possibile, a tutela della Denominazione e della qualità del prodotto”.
“Siamo sempre più convinti che un comparto maturo, serio, debba necessariamente accettare la sfida della trasparenza, perché solo in questo modo si è in grado di far comprendere ai consumatori le difficoltà della produzione vitivinicola, resa oggi ancor più problematica a causa di fenomeni intensi, talvolta molto estesi, alla luce delle gravi mutazioni climatiche”.
A fare eco le parole di Edoardo Peduto, direttore del Consorzio Lugana Doc:
“Ritengo sia arrivato il momento di fare delle scelte coraggiose nei confronti del mercato, azioni possibili grazie ad un costante lavoro di squadra e condivisione degli obiettivi da parte di tutta la filiera. Questo tipo di iniziative rientrano in una precisa visione di lungimiranza nell’ambito delle attività di tutela e vigilanza messe in atto per preservare ed aumentare la credibilità della filiera nel tempo”.
In questa direzione il Consorzio del Lugana Doc diventa protagonista di un nuovo approccio all’analisi degli andamenti produttivi e di una comunicazione il più possibile aderente alla realtà.
“Un comportamento il nostro”, sottolinea Peduto, “apprezzato anche dagli enti pubblici, coinvolti a vario titolo nelle politiche vitivinicole, nel quale hanno ravvisato la modalità appropriata di perseguire, da un lato, la tutela e il pregio della Denominazione, e dall’altro, di informare gli stakeholders del mercato, consentendo agli enti preposti di fornire un supporto concreto alle nostre imprese”.
“Il Consorzio”, conclude il direttore del Consorzio del Lugana Doc, “opera da anni secondo una politica di posizionamento e innalzamento del valore della Denominazione a lungo termine: saper preservare oggi il valore del nostro patrimonio ed il lavoro svolto, significa investire in una prospettiva precisa, che permetterà alla Doc di continuare a crescere nel mercato domestico e internazionale.