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I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera: un’edizione limitata decorata a mano per l’Historical Supertuscan 

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Un’opera di mecenatismo, l’incontro con una nuova generazione e il suo sguardo sul vino, ma anche un’occasione per creare valore attorno alla bottiglia e, al contempo, regalare un sorriso di solidarietà. Cosa ci poteva essere di più delicato, naturale e gioioso dell’incontro fra gli uccellini che appaiono sulle etichette dei vini, a iniziare proprio dall’Historical Supertuscan, di Castellare di Castellina e la creatività dei giovani studenti del Liceo Artistico di Brera? Da questo incontro è nata l’edizione limitata I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera decorata a mano presentata ieri, 4 ottobre, a Milano, presso la sede del liceo di via Papa Gregorio XIV. Sul palco, il racconto di Paolo Panerai, fondatore di Castellare di Castellina, azienda vitivinicola storica del Chianti Classico, le parole dell’enologo Alessandro Cellai e quelle della preside dell’Istituto, Emilia Ametrano, con special guest, nel segno della solidarietà, il sorriso dei bambini di Fondazione Dynamo Camp.

I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera: un’edizione limitata decorata a mano per l’Historical Supertuscan di Castellare di Castellina.

550 bottiglie per un’edizione limitata decorata a mano per l’Historical Supertuscan Castellare di Castellina

550 bottiglie dipinte, ognuna decorata a mano e diversa dall’altra, per un progetto che coniuga arte, valorizzazione dei giovani talenti e solidarietà. La presentazione milanese di ieri è stata l’occasione per ammirare in esposizione una selezione dei diversi formati (0,75 lt, 1,5 lt, 6 lt e 9 lt), personalizzate da oltre 500 studenti con un carosello di fiori, foglie, animali ed elementi della natura dipinti a mano, in perfetta armonia con l’iconico uccellino che appare in etichetta, tratto dalle illustrazioni dell’artista e ornitologo John Gould, vissuto in epoca vittoriana. 

550 vere e proprie opere d’arte, ognuna diversa dall’altra, che contengono l’annata 2019 de I Sodi di S. Niccolò, l’Historical Supertuscan di Castellare di Castellina a base di Sangiovese e Malvasia Nera, entrambi vitigni autoctoni della zona del Chianti Classico. Un’etichetta mito, ai vertici mondiali della critica enologica internazionale, I Sodi di S. Niccolò è uno dei pochi vini italiani negoziati sulla Place de Bordeaux dai courtier e negociant del più importante mercato dei fine wines e il primo rappresentate tricolore entrato nella speciale classifica dei fantastici 100 di Wine Spectator nel 1988.

I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera: un’edizione limitata decorata a mano per l’Historical Supertuscan di Castellare di Castellina.

Oggi è un nuovo capitolo della leggenda che viene scritto, grazie a degli esemplari unici, tutti bellissimi. La giuria ha scelto quattro bottiglie (una per ciascun formato) per la creatività del decoro e la ricchezza di particolari, oltre ai cinque disegni più belli che impreziosiscono gli astucci delle 0,75 lt: le autrici di questi capolavori, studenti ancora in corso o da poco diplomato presso lo storico istituto secondario meneghino, sono state premiate da Paolo Panerai durante la presentazione. 

A firmare le bottiglie: Aurora Sartori (bottiglia da 9 litri), Manuela Fasoli (bottiglia da 3 litri), Martina Zottola (bottiglia da 1,5 litri), Leda Bossi (bottiglia da 0,75 litri), Giorgia Prado Caballero (disegno astuccio), Gabriele Banfi (disegno astuccio), Alice Tosi (disegno astuccio), Alessandra Miravalle (disegno astuccio), Maya Montini (disegno astuccio).

I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera: un’edizione limitata decorata a mano per l’Historical Supertuscan di Castellare di Castellina.

I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera: il formato da 9 litri all’asta a Christie’s London il 30 novembre

Il formato da 9 litri I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera , in particolare, merita una menzione: decorato con una splendida fenice, verrà battuto all’asta da Christie’s London, con base fissata attorno ai 4mila euro, il 30 novembre prossimo. Il ricavato della vendita all’incanto sarà devoluto interamente all’associazione Non profit Dynamo Camp che offre programmi di terapia ricreativa a bambini e adolescenti affetti da malattie gravi o croniche. Inoltre, anche una parte dei proventi della commercializzazione degli altri formati, che passerà attraverso la rete tradizionale dell’azienda andando ad arricchire scaffali di enoteche partner e tavole dei ristoranti più prestigiosi, andrà in beneficienza alla stessa associazione.

“Questo progetto”, dice Paolo Panerai, “è nato da un incontro non programmato, e per questo ancora più magico, avvenuto nel 2022, durante la settimana de La Vendemmia di Via MonteNapoleone, quando le boutique del quadrilatero della moda milanese ospitano ognuna una cantina”. 

“In quell’occasione, il direttore della boutique abbinata a Castellare di Castellina aveva incaricato alcuni giovani del Liceo di Brera di personalizzare live le bottiglie dei nostri vini, ispirandosi alle etichette che riproducono ogni anno un uccellino in via di estinzione, a sottolineare che nelle vigne di Castellare si usano solo prodotti organici e mai di sintesi chimica”. 

“È stato allora che la preside del Liceo Brera, la professoressa Emilia Ametrano, nella maniera più spontanea, ha suggerito di far decorare agli studenti un’edizione limitata de I Sodi di S. Niccolò 2019. L’idea ha subito entusiasmato tutti, perché è diventata un’occasione per destinare il ricavato ad un’iniziativa charity. Attraverso l’arte di questi giovani talenti, vogliamo lanciare un messaggio di solidarietà nel segno della sostenibilità non solo ambientale”.

I Sodi di S. Niccolò 2019 – Brera: un’edizione limitata decorata a mano per l’Historical Supertuscan di Castellare di Castellina.

Ed è proprio la dirigente scolastica a fare eco. “Il Liceo Artistico di Brera è da sempre una realtà scolastica aperta al territorio e agli stimoli che ne derivano per elaborarli e trasformarli in opere artistiche e innovative”, sottolinea la preside Emilia Ametrano. “Il progetto I Sodi di S. Niccolò – Brera è stato pensato con attenzione per i nostri studenti, nell’ottica di riuscire a creare relazioni tra una azienda vitivinicola leader e l’arte”. 

“Lo studio e la selezione degli uccellini prima, l’attenzione al particolare dopo, tramite l’uso di piccolissimi pennelli e di colori di evoluta concezione, hanno aiutato i nostri studenti, seguiti dai loro docenti delle discipline artistiche, ad affrontare una tecnica difficile: la pittura su vetro”. 

“Quest’ultima, nata in Europa verso la fine del XIV secolo, è diventata poi una delle tecniche predilette di illustri artisti, come Vassilij Kandinsky e Franz Marc, che sono eccelsi nell’elaborazione di un’arte che raccogliesse la grande astrazione e il grande realismo. I nostri studenti hanno accolto con entusiasmo la proposta di decorare le bottiglie di Castellare di Castellina proponendo soluzioni grafiche uniche e di estrema raffinatezza”. 

Chiosa Serena Porcari, ceo di Fondazione Dynamo Camp ETS:

“Grazie a Paolo Panerai, grande amico e sostenitore di Dynamo Camp, che ci ha coinvolto come beneficiari di questa iniziativa, nata proprio, come bene racconta, durante uno storico evento in favore dei nostri programmi per bambini con patologie gravi o croniche e delle loro famiglie. È stato emozionante conoscere il lavoro degli studenti del Liceo Artistico e siamo grati a tutti gli attori coinvolti in questo progetto”.

I Sodi di S. Niccolò: la storia del primo Top 100 Wine Spectator italiano

I Sodi di S. Niccolò è il vino più importante di Castellare di Castellina. Nato nel 1977, è stato il quarto Supetuscan (ora Historical Supertuscan) della storia, come furono battezzati allora dalla rivista inglese Decanter i grandi vini del Chianti Classico che, per avere la più alta qualità, uscirono dalla Doc diventando vini da tavola, così da non essere costretti dall’allora disciplinare di produzione, a utilizzare anche uva bianca. Il nome fu suggerito dal grande critico, filosofo e scrittore Luigi Veronelli.

“Un giorno”, racconta Paolo Panerai, “con Luigi, detto Gigi, stavamo scendendo dalla cantina di Castellare di Castellina verso la vigna più bella della proprietà. Quella che i vecchi mezzadri avevano battezzato vigna de’sodi, per il terreno particolarmente duro e ricco di pietre: il migliore per fare il vino. Sulla destra della discesa c’è la Chiesa di S. Niccolò del 1300, circondata da un’altra vigna con la stessa tipologia di terreno che i mezzadri avevano battezzato come il santo. Lui si fermò e mi disse: Paolo, ecco il nome per quel vino straordinario che mi hai fatto assaggiare: chiamalo I Sodi di S. Niccolò, ma con la I davanti, mi raccomando. Perché quello, e solo quello, sarà il vino che porterà questo nome”.

Luigi Veronelli aveva assaggiato la prima annata, quella del 1977. Da allora il successo di questo Gran Cru è cresciuto negli anni. I Sodi di S. Niccolò, come ricordato, è stato il primo vino italiano inserito nella Top 100 del 1988 di Wine Spectator (annata 1985) e del 1989 (annata 1986). Inoltre, per ben due volte (con le annate 2013 e 2016), è risultato il primo vino italiano sommando i punteggi delle cinque guide italiane e dei quattro critici internazionali più autorevoli. 

“L’annata 2019 de I Sodi di S. Niccolò”, conclude Alessandro Cellai, enologo di Castellare di Castellina, in merito alla nuova uscita, “rivela una grande intensità olfattiva e una trama fitta ed elegante di tannini dolci e setosi. La spalla acida del Sangiovese dona grande freschezza e rende il sorso particolarmente piacevole e croccante, con un finale lungo e persistente. Anche se l’annata 2019, sotto il profilo climatico, è stata una delle più complesse, grazie alla collocazione geografica molto favorevole dei vigneti Sodi e San Niccolò, abbiamo ottenuto una qualità eccezionale”.

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