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Il mercato dello Champagne in Italia: come va il 2023 dei distributori tricolore

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Il 2023 si sta rivelando un anno particolare per il mercato dello Champagne, come abbiamo visto. Le distribuzioni, quali tramite e privilegiati osservatori del panorama vinicolo, offrono una prospettiva unica su come la bollicina francese più famosa stia rispondendo alle sfide e sfruttando spazi e opportunità che emergono. Analizzando le dinamiche economiche e le preferenze dei consumatori, abbiamo chiesto agli esponenti dei principali distributori tricolore come sta andando il mercato dello Champagne in Italia in questo 2023. 

La parola dei distributori: come sta andando il mercato dello Champagne in Italia

Il primo intervento è di Alessandro Sarzi Amadè di Sarzi Amadè: 

“In questi primi nove mesi stiamo confermando l’andamento di vendite di Champagne dello scorso anno. All’incirca lo stesso numero di bottiglie con un leggero incremento di valore. Riscontriamo purtroppo ancora qualche indisponibilità di alcune cuvée che ci vengono assegnate in quantità insufficienti rispetto alla richiesta del mercato. Per il 2023 non abbiamo introdotto novità nel catalogo Champagne, ma da gennaio ci sarà una new entry: un nuovo piccolo produttore di grande qualità”. 

La parola passa poi a Leonardo Sagna, direttore amministrativo Sagna S.p.A.: 

“Il mercato italiano dello Champagne sta subendo, come altri settori, gli effetti dell’inflazione che ha investito l’Italia, a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno. Se il 2022 è stato l’anno dell’euforia nei consumi, esagerata, il 2023 lo ribattezziamo come l’anno della razionalità. Riscontriamo questi diversi approcci ai consumi confrontando i risultati degli ultimi due anni all’inizio della stagione autunnale: assegnazioni esaurite (lo scorso anno) contro pragmatismo e gestione del prodotto più organizzato (quest’anno) anche in ottica dell’imminente periodo natalizio”.

“Prevediamo di chiudere il 2023 con risultati simili al precedente esercizio. Tra le performance più meritevoli di attenzione c’è sicuramente quella del Sud Italia, che sulla media nazionale fa registrare un +5%, a dimostrazione di quanto l’area sia viva e in crescita. L’attenzione per la Champagne resta alta, sta a noi continuare a proporre prodotti di qualità accessibili a un prezzo meritocratico e sostenibile. È uno dei punti di forza della nostra società, ben rappresentato attraverso la commercializzazione delle cuvée Collection e Cristal. L’ultimo arrivato in casa Roederer è, poi, il Brut Nature 2015, progetto originale e fuori dagli schemi per la Maison”. 

Il mercato dello Champagne in Italia: come va il 2023 dei distributori tricolore. Massucco, Sagna. Sarzi Amadè, Cuzziol

Continuando la nostra indagine, ecco la considerazione di Alberto Massucco di Alberto Massucco Champagne: 

“Per quanto riguarda l’andamento della domanda di Champagne in Italia, possiamo affermare che c’è una crescita, sostenuta anche dall’imporsi di un’abitudine sempre più consolidata che vede le persone non destinare lo Champagne solo alle grandi occasioni, ma a consumarlo nella quotidianità. I grandi brand continuano a dominare il mercato ma, parallelamente, rileviamo anche una crescita importante delle piccole Maison: questo significa che, da una parte il consumatore cerca l’affidabilità che gli Champagne più famosi garantiscono; dall’altra, però, si sta consolidando una fascia di appassionati che ricerca le chicche e le piccole produzioni. Fra le novità, proprio pochi giorni fa abbiamo presentato due nuove referenze che vanno ad ampliare la gamma che conta quindi otto etichette: Le Mesnil 2018 e Ma Vie en Rose 2018”. 

Un altro grande distributore ci regala un’analisi dettagliata con Pietro Pellegrini, presidente di Pellegrini S.p.A.: 

“La nostra è una prospettiva piuttosto particolare, in quanto importatori di Champagne prodotti esclusivamente con uve di vigneti di proprietà o, nel caso di Jacquesson, sia di proprietà sia direttamente controllati dal produttore. Di conseguenza, i nostri volumi sono legati a precise allocazioni che a fatica soddisfano il nostro fabbisogno anche in questo 2023. Premesso ciò, lo Champagne in Italia non sta performando come lo scorso anno e si nota soprattutto una grande differenza di domanda tra produttori conosciuti e quelli meno noti.  Quest’anno non abbiamo inserito a catalogo nuove realtà. Abbiamo invece una novità di prodotto molto particolare: si chiama Cyber Cuvée ed è il primo Champagne al mondo interamente disegnato e comunicato dall’intelligenza artificiale, sotto la direzione creativa di Teo KayKay”. 

La palla passa in mano a Dick Ten Voorde di Vino e Design: 

“Il 2023 ha visto una leggera flessione in generale nelle vendite di Champagne. L’estate molto calda non ha favorito i consumi. Nonostante ciò, possiamo registrare un incremento del 23% delle vendite dei nostri Champagne rispetto al 2022. L’azienda principale per il nostro catalogo è Champagne Palmer & Co, con la quale stiamo sviluppando un ottimo lavoro sul mercato italiano grazie anche alla brand manager Selena Cortot. L’anno scorso abbiamo introdotto Grands Terroirs, etichetta che esprime la quintessenza dei vigneti Premier e Grand Cru della Montagne de Reims. Inoltre, la cantina dispone di una riserva storica dalla quale ogni anno libereremo nuovi millesimi”. 

Il mercato dello Champagne in Italia: come va il 2023 dei distributori tricolore. Massucco, Sagna. Sarzi Amadè, Cuzziol

Siamo giunti agli ultimi interventi dei principali distributori italiani, con Gruppo Meregalli e Cuzziol Grandivini. 

Marcello Meregalli e Corrado Mapelli, rispettivamente ceo e direttore generale di Gruppo Meregalli raccontano: 

“In questo 2023 alcune cose sono cambiate: i prodotti dei marchi storici sono già stati allocati e performano sempre molto bene, come testimoniano per noi Maison Bollinger e Maison Ayala. Più lenta, invece, la situazione per quanto riguarda i Récoltant che recupereranno sicuramente sul fine anno, ma si può dire che ci sia meno effervescenza nel mercato rispetto ai dati 2022. Inoltre, la possibilità di un rialzo dei prezzi prospettata per il 2024 potrebbe comportare dei problemi, specie per le piccole realtà che diventeranno così meno sostenibili commercialmente. Sul lato distributivo, in questo 2023 ingressi particolari non ci sono stati, ci siamo concentrati sull’ultima new entry Chassenay d’Arce. Ma il 2024 sicuramente regalerà anche a noi e ai nostri produttori novità, stando sempre attenti ai bisogni dei consumatori”. 

A chiudere la lista delle dichiarazioni fatte dai distributori sono le parole di Luca Cuzziol, amministratore unico di Cuzziol Grandivini, che chiosa: 

“Il mercato dello Champagne in questo 2023, dopo un primo semestre effervescente e di riposizionamento, ha iniziato a soffrire nel periodo estivo per via di un assestamento del mercato post Covid. Inoltre, molte cuvée risultano sempre meno accessibili per il consumatore medio. Ma lo Champagne ha, nonostante tutto, un grande futuro in Italia per la sua versatilità, sebbene la situazione macroeconomica nel nostro Paese e in Europa stia portando ad un posizionamento molto alto in carta vini di alcuni prodotti, limitando dunque la richiesta nel grande pubblico”.      

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