Alla chiusura del trilogo – negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea – Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, commenta l’accordo sulla nuova proposta di regolamento Ue sulle Indicazioni geografiche che non permetterà la registrazione di menzioni tradizionali, come quella di “Prosek”, che emulano le Ig riconosciute di altri Stati membri.
“Oggi è una giornata importante nella difesa dell’identità e del valore delle denominazioni”, sottolinea Marina Montedoro. “Dopo due anni di negoziato cogliamo con entusiasmo, a conclusione del trilogo tenutosi oggi a Bruxelles, l’approvazione della nuova proposta di regolamento dell’Unione Europea sulle indicazioni geografiche che prevede più semplificazioni e tutele. Verrà vietato l’uso di menzioni tradizionali, come quella di Prosek, che emulano l’Indicazione geografica di altri Stati membri, e che generano confusione nel consumatore e favoriscono il fenomeno dell’italian sounding, dannoso tanto per i prodotti quanto per i territori che li producono”.
“Un sentito ringraziamento va a Paolo De Castro, relatore del provvedimento e da sempre in prima fila nella battaglia alla difesa del made in Italy, al Governo il cui supporto è stato determinante nella battaglia al Prosek, e ai tre Consorzi di tutela che, insieme all’Associazione, hanno portato a casa un risultato straordinario”.
“Il gioco di squadra che ci ha visti collaborare per il caso Prosek deve essere il nostro punto di forza anche in futuro per la difesa degli interessi del Veneto”.

Quali sono i prossimi passi a chiusura del caso Prosek in ambito Ue
Il testo dell’accordo, raggiunto tra i negoziatori di Parlamento europeo (Paolo De Castro), Consiglio (il Ministro spagnolo Luis Planas) e Commissione (il Commissario Janusz Wojchechowski), dopo il lavoro redazionale che verrà completato nelle prossime ore, arriverà (probabilmente il 30 ottobre) sul tavolo del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio, che dovrà dare il via libera formale con una lettera di conferma.
Il Parlamento Ue avvierà a sua volta le formalità per l’approvazione finale con un voto singolo di approvazione dell’accordo in Commissione Agri, probabilmente durante la seduta del 27-28 novembre, e il definitivo via libera della Plenaria a inizio 2024 (tra gennaio e febbraio).

Le principali novità della Riforma delle Indicazioni geografiche
Un successo per tutto il modello italiano. È questo il primo commento di Origin Italia, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche che rappresenta oltre il 95% delle produzioni Ig italiane, al raggiungimento dell’accordo sulla Riforma del Sistema IG avvenuto il 24 ottobre in sede di trilogo.
Più forza al ruolo dei Consorzi di tutela, maggiore protezione (anche online grazie all’ex-officio sui domini internet che bloccherà in automatico i contenuti illeciti) delle Ig e procedure semplificate, oltre agli impegni di sostenibilità. Sono alcune delle novità che arriveranno con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, a partire dal 2024. Inoltre tante nuove opportunità per quanto riguarda i Consorzi stessi, come la promozione del turismo enogastronomico e l’estensione da tre a sei anni per i piani di regolazione dell’offerta, che consolidano una ulteriore crescita della Dop Economy e dei territori che riguardano il settore.
La Riforma sottolinea il ruolo centrale della Commissione Europea in materia di sviluppo economico del sistema Indicazioni geografiche, limitando il ruolo dell’Euipo, inoltre rafforza la protezione delle Ig anche online e sui nomi di dominio, nonché quando utilizzate come ingredienti, attraverso l’obbligo per i trasformatori di informare i gruppi di produttori riconosciuti quando utilizzano il nome registrato nei prodotti trasformati e la possibilità per gli Stati membri di rafforzare tale procedura, come già avviene in Italia.
Aumentata la protezione anche nel caso in cui vi siano prodotti che sfruttino indebitamente la reputazione delle Ig, come nel caso del Prosek o dell’aceto balsamico e cipriota. Rafforzamento dei gruppi perseguito invece attraverso l’introduzione di numerosi poteri e responsabilità, lasciando però alla sussidiarietà degli Stati la definizione di alcune disposizioni, come quelle concernenti i contributi obbligatori per tutti gli operatori, anche se non aderenti. Infine la sostenibilità, intesa nelle sue dimensioni sociali, ambientali, economiche e di benessere e salute degli animali, i cui relativi impegni da rispettare nella produzione saranno concordati dai Consorzi di Tutela ed evidenziati in un rapporto di sostenibilità.