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“Bisogna tornare ad essere realisti”: il 2023 di Laurent-Perrier e dello Champagne in Italia nelle parole di Stefano Della Porta

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Una nuova Iterazione, la N°26, oggi all’esordio, per la cuvée de prestige che ambisce a ricreare l’annata perfetta, quella che la Natura non donerà mai. Ma anche un altro passo in avanti in cantina, con la novità di un nuovo Wine Manager. E poi il ritorno di Grand Siècle Iterazione N.20, nella sua speciale sboccatura tardiva in Magnum Les Réserves. Ma anche il termometro su come sta andando il mercato dello Champagne in Italia. Con Stefano Della Porta, direttore commerciale di Laurent-Perrier Italia, tracciamo una fotografia sul 2023 della Maison di Tours-sur-Marne, ma anche dello stato dell’arte della bollicina francese più amata nel nostro Paese.

Stefano Della Porta (ph. Leif. Carlsson)

Qual è il bilancio dello Champagne in Italia in questo 2023?

C’è stato uno storno generale in termini di volumi per lo Champagne verso l’Italia in questa prima metà di 2023, con una variazione tra il -5% e il -6% a livello d’importazioni. Un dato che possiamo confermare anche noi sotto l’aspetto del sell-in, dopo le performance record del 2022. Ma il semestre di riferimento resta il secondo, quando lo scaffale diventa più importante per lo Champagne. 

Il trend che osserviamo oggi è quello di un Natale che si preannuncia in linea con le cifre dello scorso anno, ma poi occorrerà vedere cosa sposteranno i cosiddetti consumi a casa e la regalistica. La nostra particolare condizione di filiale e il rapporto con la casa madre ci mette nelle condizioni di guardare con serenità alla previsione rispetto a una conferma della performance 2022. Ma se fosse anche qualche punto percentuale al di sotto non sarebbe un dramma, in quanto i numeri rimarrebbero comunque migliorativi sul 2021. 

Inoltre, una dinamica di questo tipo condurrebbe a risolvere una delle criticità degli ultimi tempi: quella di disponibilità che hanno faticato a stare al passo con la richiesta. E volendo noi, in quanto filiale, offrire innanzitutto un servizio e costruire partnership consolidate, più che ambire a rincorrere vendite effimere, la cosa peggiore che ci sia è proprio l’incapacità di poter soddisfare la domanda dei clienti.

La tensione nei volumi che si stava protraendo a livello globale, d’altronde, non è assolutamente status in cui le Maison si trovano a loro agio, noi per primi.

Il 2023 di Laurent-Perrier e dello Champagne in Italia nelle parole di Stefano Della Porta, tra Grand Siècle N°26 e la novità Les Réserves.

Si procede, dunque, in direzione di un anno di assestamento?

È un 2023 di deciso assestamento dopo la frenesia degli scorsi 12 mesi e la costante rincorsa alla bottiglia. Anche in termini di listini, non abbiamo grandi cambi di strategia in agenda nei prossimi mesi, dove manterremo fede a quanto già concordato coi clienti. 

L’effetto inflazione, nondimeno, ha senza dubbio avuto ripercussioni sulle rotazioni, soprattutto se guardiamo allo scaffale, dove il consumatore ha una percezione più immediata di eventuali aumenti dei prezzi. 

Cosa sta andando di più in tema Champagne in Italia?

Se volgiamo lo sguardo ai trend in Italia, oggi le cuvée di alta gamma soffrono meno dei Brut Sans Année, anche perché le prime sono maggiormente distribuite all’interno dell’universo Horeca, che ha sofferto meno dell’ambito retail classico.

Poi c’è da fare un discorso di più ampio raggio sul fronte di quelli che oggi sono i prezzi per il consumatore finale, soprattutto all’interno della ristorazione.

Il 2023 di Laurent-Perrier e dello Champagne in Italia nelle parole di Stefano Della Porta, tra Grand Siècle N°26 e la novità Les Réserves.

Lo Champagne è spesso troppo caro?

Se anche in ambito ristorativo di alta fascia in molti evidenziano di una contrazione delle vendite, è giusto però cominciare a fare una riflessione sulle attuali politiche di ricarico legate alle etichette di maggior prestigio. Oggi, ritengo che sia necessario essere un po’ più “realistici”, andando a ragionare meglio in direzione di ricarichi assoluti e non percentuali. 

Bisogna favorire l’apertura delle bottiglie da parte dei clienti e interagire di più a livello di filiera sotto questo punto di vista. 

I nostri agenti è anche questo il servizio che offrono sul territorio: predispongono una consulenza che arriva fino a suggerire prezzi in carta che possano essere coerenti con la zona dove un locale si trova e con il posizionamento del brand. 

Non è assolutamente una volontà di entrare nel conto economico dei clienti, ma piuttosto un sostegno affinché poi il prodotto possa garantire una rotazione in linea con le aspettative di tutti: dal ristoratore all’appassionato. 

Non bisogna, in sintesi, rischiare di mandare in crisi quel segmento delle bottiglie ad alto valore aggiunto che oggi non mostra segni di flessione.

Il 2023 di Laurent-Perrier e dello Champagne in Italia nelle parole di Stefano Della Porta, tra Grand Siècle N°26 e la novità Les Réserves.
ph. Leif. Carlsson

Una categoria che include Grand Siécle, la punta di diamante di Laurent-Perrier…

Oggi Grand Siécle è sempre più al centro della nostra attività. E la Maison lo ha ribadito ancora una volta con il lancio di una campagna media mondiale che vede il celebre Morgan Freeman diventare il volto della nostra cuvée de prestige. 

Un vero e proprio ambasciatore d’eccezione per lo Champagne più esclusivo firmato da Laurent-Perrier, che si affianca allo sforzo che continuiamo a portare avanti a livello locale per spiegare l’unicità di un prodotto davvero particolare, ora disponibile con la nuova Iterazione N°26, assemblaggio di una selezione di tre annate eccezionali – in questo caso: 65% 2012, 25% 2008, 10% 2007 – complementari tra loro e selezione di 8 dei 17 Grand Cru esistenti in Champagne: per lo Chardonnay, 58%, Le Mesnil-sur-Oger, Oger, Cramant, Avize; per il Pinot Noir, 42%, Tours-sur-Marne, Ambonnay, Bouzy, Verzy. Ma in termini di novità non ci fermiamo qui. 

Il 2023 di Laurent-Perrier e dello Champagne in Italia nelle parole di Stefano Della Porta, tra Grand Siècle N°26 e la novità Les Réserves.
Lucie Pereyre de Nonancourt

Cosa dobbiamo attenderci ancora in questa fine anno da Laurent-Perrier?

È pronta all’esordio in Italia anche Grand Siècle Iterazione N.20 Les Réserves, una sboccatura tardiva in formato Magnum che ha affinato oltre 20 anni sui lieviti. Assemblaggio che vede protagoniste le annate 1999 (60%), 1997 (20%) e 1996 (20%), è un blend di Chardonnay (54%) e Pinot Noir (46%) elaborato a partire da una scelta di 8 dei 17 Grand Cru: Avize, Cramant, Oger, Le Mesnil-sur-Oger, Ambonnay, Bouzy, Tours-sur-Marne, Mailly. 

Ma poi, da ricordare anche il passo in avanti compiuto dalla Maison in cantina con l’ingresso, dallo scorso luglio, di Maximilien Bernardeau nel team Laurent-Perrier in qualità di Cellar Master e Wine Manager del gruppo, dove riporta a Michel Fauconnet.

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