C’è un mondo che ruota attorno allo Champagne, ma non è strettamente quello legato all’acquisto dell’ultima annata in commercio. Piuttosto, in questo spazio che racchiude in sé tesori spesso introvabili, sono i grandi appassionati e i professionisti alla ricerca di un’aggiunta insolita alla propria offerta i protagonisti. Stiamo parlando dell’universo delle aste sul web, dove è possibile immergersi in profondità alla ricerca di bottiglie uniche: per disponibilità a volte, per prezzo molto spesso. Veri e propri gioielli, quelli che si trovano da acquistare all’incanto, garantiti nella loro autenticità dalla piattaforma online di riferimento per le aste di vini pregiati e la valutazione dei Grand Cru: il sito transalpino iDealwine. Ed è proprio con l’aiuto di Laura Salis, responsabile marketing e comunicazione per l’Italia della casa d’aste online francese, che in occasione dello Champagne Day 2023 scattiamo una fotografia su quelli che sono stati i numeri e i record dello Champagne degli ultimi 12 mesi della regina tra le bollicine.
Il bilancio del 2022 dello Champagne
“Il 2022 è stato un anno di successo per le grandi Maison e piccoli produttori”, esordisce Laura Salis tracciando l’attuale stato dell’arte. “Con oltre 325 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo, la Champagne nel 2022 ha quasi sfiorato il record stabilito nel lontano 2007, quando erano state 339 milioni, per un giro d’affari che ha superato i 6,3 miliardi di euro: un nuovo primato anche in termini di valore”.
Ma cosa ha comportato questa improvvisa rinascita dello Champagne, che ha impressionato tutti gli operatori del settore, produttori compresi? “La forte crescita dell’export, agevolata da tassi di cambio piuttosto favorevoli, ha messo in difficoltà la compravendita della rinomata bollicina in Francia e all’interno dello spazio europeo, rendendo così le etichette di maggior pregio difficili da trovare”, prosegue responsabile marketing e comunicazione per l’Italia di iDealwine. “E questi fattori hanno avuto delle forti ripercussioni anche nel mercato secondario delle aste”.
A svelare di che numeri si parla quando si volge lo sguardo sull’universo delle vendite all’incanto nel 2022 è la tradizionale analisi della piattaforma francese sulle principali tendenze nel vino. “Dati e statistiche emersi mostrano, per il secondo anno consecutivo, un mercato in piena salute”, sottolinea Laura Salis. “Il 2022 per lo Champagne è stato l’anno della rinascita”. Ed è un caso davvero unico quello della regina tra le bollicine.

Bollicine all’incanto: vi sveliamo tutti i trend delle aste negli ultimi 12 mesi nel giorno Champagne Day 2023
Con oltre 34mila ettari, la Champagne rappresenta solo il 5% della superficie vitata francese. E se all’asta la sua presenza è piuttosto limitata, poiché la maggior parte delle bottiglie proposte in vendita sono millesimati e questi ultimi risultano più rari dei Brut Sans Année immessi ogni anno sul mercato, ciononostante la regione ha registrato performance da record anche su iDealwine. Merito della forte domanda da parte di collezionisti e appassionati, che hanno portato, nel 2022, la Champagne a essere la quarta regione in termini di valore e la quinta per volumi sul portale francese, per un totale di 7.934 bottiglie vendute all’asta (eq. 0,75 lt), registrando dunque un aumento del 55% rispetto all’anno precedente.
Osservando più nel dettaglio i dati relativi al valore, la Champagne ha registrato una crescita del +122%, superando il 2 milioni di euro di valore aggiudicato: senza dubbio, uno degli aumenti più significativi degli scorsi 12 mesi. Queste performance hanno fatto esplodere il prezzo medio a bottiglia, passato da 182 euro nel 2021 (eq. 0,75 lt) a ben 259 euro nel 2022: un aumento del +42%. I grandi nomi che appaiono nella classifica della Top 20 delle tenute più scambiate lo scorso anno non sono stati da meno in termini di performance: +43% a volume e +121% a valore.
Un’offerta piuttosto limitata, infatti, unita ad una crescita esponenziale della domanda, hanno spinto i collezionisti a separarsi da alcune cuvée che avevano visto i loro indici salire alle stelle, con in cima alle classifiche l’immancabile Jacques Selosse, che ha visto quasi raddoppiare i suoi numeri all’asta, per un totale di 853 bottiglie scambiate e un prezzo medio che ha sfiorato i 764 euro, per un +73%.
Le grandi Maison sotto i riflettori su iDealwine
Ben cinque produttori – di cui quattro Maison – hanno superato la soglia dei 100mila euro di valore scambiato gli scorsi 12 mesi: nel 2021, erano stati solo due. Ma chi sono i nomi parte di questo speciale club? Nell’ordine: Selosse, Dom Pérignon, Salon, Krug e Louis Roederer.
Un risultato degno di nota è sicuramente quello realizzato da Salon, la cui produzione, è risaputo, risulta da sempre piuttosto limitata: solo 112 bottiglie sono finite sotto il martello di iDealwine lo scorso anno, per un prezzo medio che si aggira attorno ai 1600 euro.
Poi, è da considerare che, a fronte degli importanti volumi produttivi, risulta quasi scontato come siano le grandi Maison ad avere la meglio nella classifica delle realtà più aggiudicate nelle vendite all’incanto.
La Top 20, infatti, vede da loro occupate ben 13 posizioni, contro le sette dei Vigneron. “Per quanto riguarda questi ultimi”, chiosa Laura Salis, “ci teniamo a sottolineare la performance registrata da Ulysse Collin, passato dalla 16esima alla settima piazza, oppure da Cédric Bouchard, che sale al decimo posto in classifica, o ancor da Pierre Péters, che ha guadagnato ben 10 posizioni, e Romain Hénin, che per la prima volta fa la sua comparsa in una graduatoria iDealwine”.
