Esistono sempre molto variazioni sul tema quando si parla di un mito. E il mondo del vino non fa eccezione. Ancor meno se parliamo di Champagne. Ma è qualcosa di ancora più unico e leggendario quel che racconta l’ultima release in ordine di tempo di Dom Pérignon: il Rosé Vintage 2009. Siamo innanzi, infatti, a una nuova radicale esplorazione di quella che è la potenza primigenia del Pinot Noir, in un assemblaggio radioso che nasce per superare i limiti stessi della creazione. Per un vino “intensamente vivo”, come l’ha definito lo Chef de Cave Vincent Chaperon, l’artefice di questa esclusiva bottiglia.

Uno Champagne che oltrepassa i confini della creazione
Dom Pérignon Rosé Vintage 2009 riflette un impulso profondo che abbraccia il rischio, sperimenta liberamente e si spinge oltre. È creazione che nasce dal desiderio senza tempo di esplorare i confini del possibile, di osare, cogliendo lo splendore in rosso del Pinot Noir in un assemblaggio audace e deciso. Per una vibrante manifestazione dell’incontro tra luce e oscurità, attraverso un’esplorazione in bottiglia che è stata temperata da una lenta trasformazione in cantina durata quasi 12 anni.
Dom Pérignon Rosé Vintage 2009 è, infatti, frutto del tempo ma soprattutto di un’annata calda, secca e soleggiata. Il suo assemblaggio è fotografia, in particolare, di un’estate capace di farsi emblema dell’andamento stesso di un anno dove le uve hanno espresso tutta la loro maestosità, maturità e ricchezza. Per quella che poi si è configurata come una pienezza capace di tracciare i contorni di un vino che si rispecchia nella completezza di una sfera perfetta, rivelando Dom Pérignon Rosé Vintage 2009 esattamente com’è: intimo e carezzevole, vera incarnazione del frutto.



Una generosità che Vincent Chaperon ha accolto facendone la chiave di volta dell’assemblaggio della nuova release. È un’espressione vibrante e decisa, quella a cui l’annata ha posto di fronte, che eleva gli aromi, liberando tutte le sfumature aromatiche del Pinot Noir – tra lampone, fico, fragola, ciliegia – esaltate dalla delicatezza, dall’eleganza minerale e dalle note cristalline dello Chardonnay.
Dom Pérignon Rosé Vintage 2009: un’esplorazione della potenza primigenia del Pinot Noir
Corposo e avvolgente, rotondo e cremoso, dolce e voluttuoso, il frutto domina nel Dom Pérignon Rosé Vintage 2009. La sua freschezza, che rimanda alla sensazione di mordere un acino appena colto, diventa un ideale confermato dalla piena maturazione in cantina.
Il frutto, così, è intenso, deciso ma leggero, potente ma contenuto, come un cuore che pulsa. E Dom Pérignon Rosé Vintage 2009 incanta proprio per il suo carattere intimo e carezzevole.






Un vino “intensamente vivo”, autentica incarnazione di una vendemmia “iniziata il 12 settembre in condizioni idilliache e in cui le uve avevano una maturità e un’espressione aromatica incredibili”, come spiega lo Chef de Cave Dom Pérignon, che così racconta quel che oggi si può ritrovare nel calice:
“Al naso, dopo iniziali e fugaci aromi di rosa, olio d’arancia e zafferano, il bouquet diventa più caldo, dominato da frutti rossi – lampone e ciliegia – e da note scure di cassis e fico. Alla fine, trionfa la dolcezza, con note di pan di zenzero e liquirizia”.
“Al palato, il frutto è oggi maestoso, maturo, carnoso e profondo. Dopo una prima sensazione di morbidezza e rotondità, il vino si apre nel cuore del palato, adagiandosi come un’intima carezza. La potenza è contenuta e l’impressione dominante è la coerenza. Le sensazioni sapide convergono e persistono, lasciando il ricordo della loro impronta tattile”.
Per un nuovo capitolo del mito, che ancora una volta è pronto a sfidare gli orizzonti stessi della creazione.