Terminata la raccolta delle uve anche nel territorio del Garda Doc che chiude un’annata, la 2023, che pur nella sua complessità si può definire sorprendente. “Il bilancio che possiamo tracciare al termine della vendemmia 2023 – racconta il presidente del Consorzio Garda Doc, Paolo Fiorini, sulla raccolta – è assolutamente positivo considerata la grande eterogeneità climatica che i nostri produttori hanno dovuto affrontare durante l’anno”.
“Pur di fronte ad un territorio, come è quello tutelato da Consorzio Garda Doc, estremamente vario e diversificato, possiamo dire che ad una prima parte dell’anno relativamente secca sono seguiti un giugno e luglio piovosi, caratterizzati da eventi climatici estremi, tra cui grandinate nella zona bassa del Lago di Garda che hanno messo a dura prova i nostri viticoltori”.

“È poi seguita un’estate calda e siccitosa con ondate di calore ed infine un settembre e inizio ottobre caldi e soleggiati che hanno permesso alle uve di maturare al meglio in particolar modo per quel che riguarda le varietà tardive, sia a bacca bianca che a bacca nera. Questo ha permesso ai viticoltori di raccogliere uve estremamente sane, con un’ottima acidità e con caratteristiche qualitative di assoluto rilievo”.
Un clima di ottimismo, dunque, quello che si respira tra i produttori gardesani che, anche grazie all’epilogo positivo della vendemmia appena conclusa, porta ad un bilancio di un’annata 2023 che si farà ricordare per vini estremamente identitari e riconoscibili per morbidezza, freschezza e mineralità.