Sono andati in scena a Roma, il 3 novembre, gli Stati Generali del mercato Food & Beverage. Italgrob (Federazione Nazionale Distributori Horeca), l’associazione nazionale di riferimento per il fuori casa, ha presentato uno studio che offre una fotografia del settore in Italia. Ecco tutti i numeri su quanto vale e pesa, oltre ai trend per il 2024.
Il valore del mercato Food & Beverage in Italia e le criticità
Fra consumi domestici e consumi extradomestici, il valore del mercato del Food & Beverage in Italia è di oltre 200 miliardi di euro. Si tratta, dunque, di un asset fondamentale per l’economia del Paese che partendo dalle produzioni agricole, passando per le industrie di trasformazione, distribuzione, punti vendita e punti di consumo occupa circa 2 milioni di persone.
Sono questi i numeri che fotografano lo stato dell’arte del comparto, tracciato nell’incontro in cui per la prima volta sono stati coinvolti tutti i principali player del mercato, dai produttori (Centromarca) ai ristoratori (Fipe) e i due principali canali di sbocco delle produzioni Food & Beverage, ovvero il canale dei consumi domestici, rappresentato da Federdistribuzione, e il canale Horeca rappresentato dalla Federazione Italgrob, con l’obiettivo di affrontare, nella loro complessità e in maniera sinergica e collaborativa, le problematiche urgenti a partire dall’aumento dell’inflazione.
“Obiettivo degli Stati Generali – ha dichiarato il presidente di Italgrob, Antonio Portaccio – è quello di ricercare e attuare quelle modalità di collaborazione per affrontare sfide sempre più complesse. Partendo dagli Stati Generali, contiamo di avviare una fattiva collaborazione fra i diversi canali distributivi con l’obiettivo di evitare inutili e dannose competizioni e implementare una cooperazione sinergica, visto anche il processo di ibridazione che da anni è in atto”.
“Di fronte ad uno scenario caratterizzato dall’aumento dell’inflazione che ha eroso fortemente il potere di acquisto delle famiglie rallentandone i consumi, bisogna creare le condizioni di benessere diffuso favorendo la ripartenza della domanda interna e gli investimenti. In questa fase più che mai, è fondamentale alzare lo sguardo fuori dal proprio perimetro e fare sistema, attraverso un confronto costruttivo, per individuare le soluzioni e superare le difficoltà”.

Secondo lo studio realizzato dalla società di ricerche e analisi di mercato Circana, presentata dal dott. Marco Colombo, che ha analizzato i dati e trend in atto, sia nel canale retail sia nel canale Horeca, dopo aver recuperato le gravi perdite accusate nel periodo pandemico, il comparto della distribuzione alimentare e bevande è tornato ai livelli di volume del 2019.
Tuttavia, sotto la pressione delle dinamiche inflattive degli ultimi 12 mesi, che hanno generato un aumento dei prezzi di oltre il 7%, la tendenza positiva che ancora si leggeva ad inizio anno si sta progressivamente esaurendo proiettando una chiusura d’anno in parità con il 2022.
Prospettive per il 2024: i trend Horeca
Le prospettive per l’anno a venire sui consumi fuori casa rimangono poco ottimistiche. In misura più rilevante, la distribuzione moderna, toccata da una crescita dei prezzi media dell’11,2% nell’anno, ha subito una riduzione degli acquisti di oltre il 2%.
Nello specifico, per quanto i fattori climatici siano stati favorevoli ai consumi di settore, la distribuzione di bevande all’ingrosso ha visto nei primi nove mesi dell’anno un effetto inflazione pari al 6,9% e vendite verso i canali di sbocco ancora poco sopra la parità in confronto ad incrementi prezzo del 10,5% nella Grande Distribuzione con un rispettivo -4% di sell-out.
Nel contesto attuale, con l’arresto del travaso di volumi tra fuori-casa e in-casa, si impone quindi la necessità di rinvigorire l’offerta complessiva verso il consumatore facendo leva sulle peculiarità dei canali, ovvero ampiezza, specializzazione e servizio nei grossisti, convenienza e comodità nella distribuzione moderna, sostenuta da politiche di sviluppo da parte dell’industria di marca, con l’innovazione come leva principale.

Per il dott. Marco Colombo, che ha presentato lo studio realizzato dalla società di ricerche e analisi di mercato Circana:
“Alla luce dei dati emersi dalla ricerca, si rileva il ruolo fondamentale degli investimenti per sostenere i punti vendita, garantire prodotti di alto valore e favorire le spinte all’innovazione. Certamente l’interazione fra canali assume un’importanza essenziale per incentivare lo sviluppo e rilanciare il comparto”.
Giorgio Santambrogio, vicepresidente Federdistribuzione, ha affermato che:
“Le caratteristiche culturali, la propensione all’utilizzo delle tecnologie e la disponibilità di tempo del cliente incideranno in maniera significativa sull’ibridazione dei diversi canali. La tecnologia assumerà un ruolo sempre più importante, per tale ragione occorrerà fare sistema. Non dobbiamo più considerare i diversi settori come isole a sé stanti ma sarà il cliente a decidere”.
Vittorio Cino, direttore generale Centromarca, ha dichiarato che:
“Il processo di ibridazione è in atto da tempo, la difficoltà di oggi è che non capiamo in quale direzione stanno andando i consumatori. Il valore, la qualità e l’innovazione resteranno un elemento distintivo di un prodotto. È necessario, in quest’ottica, porre l’attenzione sulla rivoluzione digitale e sulla sostenibilità che stanno impattando enormemente sull’innovazione del prodotto e sul servizio”.
Secondo Luciano Sbraga, direttore Centro studi Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe):
“Il mondo del fuori casa, che Fipe rappresenta, è un mondo che ha reagito con molta intensità a diverse tempeste. Se noi guardiamo al rendimento dei consumi, a valore la ristorazione ha recuperato molto mentre la distribuzione commerciale ha perso a volume. Sono due mondi completamente diversi dove esiste l’esperienza di consumo e vanno trattati in modo diverso. Nel fuori casa il prodotto è il luogo dove si consuma e si fa l’esperienza. La competizione fa parte di questo mondo ed è un settore molto attrattivo, naturalmente non fa paura ma occorre farlo ad armi pari con le stesse regole”.
A chiosare sono le parole di Dino Di Marino, direttore generale di Italgrob:
“Oggi abbiamo avviato un percorso, che continueremo a novembre 2024 sempre qui, nella casa degli imprenditori della distribuzione e dei servizi, insieme ai rappresentanti del comparto per realizzare gli Stati Generali del mercato Food & Beverage, gettando lo sguardo oltre il nostro perimetro. Adesso abbiamo il dovere di agire, partendo dal mettere in pratica in maniera concreta le idee, le soluzioni, le proposte che oggi sono emerse”.
“I distributori che Italgrob rappresenta non sono solo operatori logistici, ma operatori di servizi evoluti ed essenziali capaci di garantire sia a livello locale che nazionale un alto contenuto di servizio in termini di consulenza di prodotti e di formazione. Oggi Italgrob è pronta a cogliere le opportunità che il settore alimentare offre, con la consapevolezza che solo attraverso la collaborazione costruttiva potremo affrontare le complesse sfide che abbiamo dinanzi”.