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Poco vino in cantina: come sta andando il 2023 del Brunello di Montalcino

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In occasione dell’opening ieri di Benvenuto Brunello (17-28 novembre), a cui sono presenti 118 cantine, il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, ha commentato i dati di Valoritalia aggiornati al 31 ottobre e riguardanti lo stato di salute della denominazione, in cui si evince di scorte in esaurimento: “Di vino relativo alle annate già commercializzate ce n’è poco, e non è certo una cattiva notizia per le nostre imprese, che da tempo seguono una politica conservativa nelle quantità ed espansiva nella qualità. L’ultima annata commerciale, la 2018, ha già collocato sul mercato l’85% del proprio potenziale e il rimanente sarà evaso nei prossimi mesi. La denominazione, con un vigneto bio per oltre 50% della superficie, è in buon equilibrio, con poco stock in cantina e un mercato che gira, a conferma che il segmento luxury nel nostro caso si dimostra anticiclico”.

In degustazione, alla kermesse di Montalcino, il Brunello 2019, la Riserva 2018, il Rosso di Montalcino 2022 oltre alle referenze degli altri due vini della denominazione: Moscadello e Sant’Antimo. Un’occasione, quella di Benvenuto Brunello, per tirare un bilancio non solo sulle nuove annate, ma sull’intero territorio.

Benvenuto Brunello: da Montalcino arriva la notizia di scorte in esaurimento per l’annata in cantina

Secondo l’ente certificatore Valoritalia, a fine ottobre i contrassegni di Stato per il Brunello annata 2018 sono pari 8,5 milioni di bottiglie su un totale di 10 milioni. 

Il “rischio”, in controtendenza rispetto al trend dei vini rossi dop italiani nei primi due quadrimestri di quest’anno (export a -9%), è quello di avere poche scorte anche a causa di un’ultima vendemmia più leggera. 

Avvio sprint anche per l’attesissima 2019, che entrerà in commercio solo da gennaio: le richieste si moltiplicano e sono già state consegnate 2,2 milioni di fascette. 

Benvenuto Brunello di Montalcino: dal Consorzio arriva la notizia di scorte in esaurimento per le giacenze dell’annata in cantina.

Il livello di giacenze del Brunello, secondo Valoritalia, è sotto controllo con un tendenziale a +3% a fine luglio (fine campagna vendemmiale), tre volte meno della media italiana relativa agli stock di vini Dop. Inoltre, dell’attuale contingente totale di 43 milioni di bottiglie equivalenti in cantina, sono solo 2,9 milioni (il 6,7%) quelle commercializzabili: 1,5 milioni della 2018 e il resto di annate precedenti. 

Secondo il report, il Rosso di Montalcino vive una situazione di ancor minore disponibilità. La Doc, infatti, più della congiuntura paga la carenza di prodotto, con declassamenti prossimi allo zero. In totale i contrassegni consegnati per la 2021 (la 2022 sarà presentata alla critica a Benvenuto Brunello) sono stati quasi 3 milioni, con un residuo, sempre al 31 ottobre di 640 mila bottiglie. Sul “Rosso” il Consorzio ha avviato un tavolo di discussione per verificare con i soci l’ipotesi di riaprire l’albo di un vigneto rimasto con le stesse dimensioni da 26 anni.

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