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Bollicine dall’Oltrepò: alla scoperta di quattro classici del Pinot nero in compagnia di WineCouture

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Dopo il successo del primo appuntamento il 6 luglio scorso, dove siamo stati condotti alla scoperta di quattro eccellenze dello straordinario panorama del Lugana, tornano le degustazioni milanesi organizzate da Susanna Amerigo di Non so cucinare, ma… e Maurizio Gullotti di GoDrink. Protagonista del nuovo evento, che riporta il pubblico di wine lover meneghino a ritrovarsi fisicamente e non più solo online attorno a un calice, l’Oltrepò. Si gioca, dunque, quasi in casa giovedì 23 luglio prossimo. Dalle 19 alle 22, con la ormai consolidata e sperimentata programmazione su due turni da 26 posti ognuno, in scena quattro grandi attori del Pinot nero oltrepadano: Bruno Verdi, Fiamberti, Giorgi e Quaquarini.

Quattro i grandi attori del Pinot nero dell’Oltrepò pavese protagonisti della degustazione milanese del 23 luglio: Bruno Verdi, Fiamberti, Giorgi e Quaquarini
Quattro i grandi attori del Pinot nero oltrepadano protagonisti della degustazione milanese del 23 luglio: Bruno Verdi, Fiamberti, Giorgi e Quaquarini

L’Oltrepò e il Pinot nero: una lunga storia d’amore

L’antipasto del 6 luglio ci ha posto a confronto con uno dei grandi bianchi d’Italia, Denominazione sempre più in ascesa. Il 23 luglio prossimo, invece, sempre sul congeniale palcoscenico di HangarQ, in via Tertulliano 68, a Milano, a confronto sono chiamate alcune delle migliori espressioni del Metodo Classico da Pinot nero dell’Oltrepò Pavese. Un tour all’insegna delle bollicine, lungo la dorsale lombarda di quell’asse del 45° parallelo dove, al di fuori della Borgogna, il più nobile tra i vitigni a bacca rossa ritrova il suo habitat più congeniale. L’Oltrepò Pavese, infatti, nonostante negli ultimi anni sia spesso uscito dai radar della critica, resta indubbiamente la zona per eccellenza del Metodo Classico da Pinot nero in Italia: microclima, terroir, esposizione, escursioni termiche si combinano infatti perfettamente a queste latitudini per garantire alle uve una qualità eccellente, nonché sfumature e peculiarità davvero uniche. Quelle stesse da ricercare nelle etichette che presenteranno le aziende Bruno Verdi, Fiamberti, Giorgi e Quaquarini.

Un tour all’insegna delle bollicine dell’Oltrepò pavese, lungo la dorsale lombarda di quell’asse del 45° parallelo dove, al di fuori della Borgogna, il più nobile tra i vitigni a bacca rossa ritrova il suo habitat più congeniale
Un tour all’insegna delle bollicine, lungo la dorsale lombarda di quell’asse del 45° parallelo dove, al di fuori della Borgogna, il più nobile tra i vitigni a bacca rossa ritrova il suo habitat più congeniale

Un territorio vocato per le bollicine

L’Oltrepò è innanzitutto sinonimo di grande Metodo Classico made in Italy: nella zona, infatti, fin dal 1865 si scelse di spumantizzare
L’Oltrepò è innanzitutto sinonimo di grande Metodo Classico made in Italy: nella zona, infatti, fin dal 1865 si scelse di spumantizzare

Lembo di terra collinoso a sud di Milano, noto per essere il punto d’incontro di quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna), l’Oltrepò Pavese era già considerato ai tempi del geografo e storico dell’antica Grecia Strabone (60 – 24 A.C.) zona di vini di qualità. Oggi, coi suoi 13.500 ettari vitati, è ancora il primo terroir vitivinicolo di Lombardia, capace di vantare una Docg (Oltrepò Pavese Metodo Classico, con il Cruasé a rappresentare il marchio collettivo consortile per la versione in rosa), sette Doc (Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Casteggio, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese) e una Igt (Provincia di Pavia). Sulle colline oltrepadane i vitigni più rappresentativi sono Croatina, Barbera, Pinot nero, Riesling e Moscato. E se il vino bandiera è diventato oggi il Cruasé, quello della tradizione rimane inossidabile il Bonarda, la cui produzione tocca le 20 milioni di bottiglie ogni anno. Ma l’Oltrepò è innanzitutto sinonimo di grande Metodo Classico made in Italy: nella zona, infatti, fin dal 1865 si scelse di spumantizzare, sperimentando per la prima volta partendo da barbatelle di Pinot nero selezionate in Francia. Quello stesso vitigno ancora oggi primo protagonista delle bollicine oltrepadane.

Quattro simboli dell’Oltrepò: appuntamento con Bruno Verdi, Fiamberti, Giorgi e Quaquarini

Quattro cantine, quattro realtà di nicchia, quattro produttori che nel corso degli anni si sono distinti per l’alto livello qualitativo dei loro vini e spumanti. Quello di giovedì 23 luglio sarà un vero e proprio viaggio che permetterà di scoprire le diverse anime del Metodo Classico oltrepadano: dalla sua declinazione più classica, in bianco, fino alla variante in rosa, o sarebbe meglio dire Cruasé, perfetta e armoniosa espressione del territorio. Tra le etichette Oltrepò Pavese che si presenteranno in tutta la loro spumeggiante vitalità ai wine lover nel corso della serata: il Vergomberra Docg 2016 e il Cruasè Docg 2017 firmati Bruno Verdi, il Brut e il Cruasè Docg di Fiamberti Vini, il Giorgi 1870 Gran Cuvée storica Metodo Classico Docg e il Top Zero Spumante Metodo Classico Vsq Pas Dosé di Giorgi, oltre al Classese Docg e al Cruasè Docg, entrambe in annata 2012, di Quaquarini. Ad accompagnare l’appuntamento, le prelibatezze gastronomiche ideate dallo chef di HangarQ. Per partecipare, occorre prenotarsi su GoDrink, dove è possibile trovare tutte le informazioni su costi e disponibilità per ciascuna sessione (primo turno / secondo turno). In alto i calici.

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