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Oltrepò Pavese del vino: missione Tokyo

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Sbarca in Giappone l’Oltrepò Pavese del vino. E lo fa per andare alla conquista di Tokyo, a partire da un appuntamento che andrà in scena domani, 25 ottobre, nella prestigiosa cornice del Ritz-Carlton della capitale nipponica. L’occasione che porta l’eccellenza del vino oltrepadana nel Paese del Sol Levante è l’evento dei Tre Bicchieri Gambero Rosso, che torna finalmente in Giappone dopo tre anni per la presentazione e la degustazione dei vini italiani che hanno ottenuto la massima valutazione nell’edizione 2023 della guida Vini d’Italia. E a Tokyo, uno spazio dedicato vedrà protagonista l’Oltrepò Pavese, con un seminario di approfondimento sul territorio e i suoi vini che si terrà dalle 14,30 alle 15,30. Un’occasione davvero unica, per il pubblico di appassionati giapponesi, da sempre attenti alla qualità, per conoscere da vicino un’affascinante realtà oggi sempre più nei calici dei wine lover.

L’Oltrepò Pavese del vino sbarca a Tokyo con una Masterclass all’evento Tre Bicchieri Gambero Rosso in Giappone

Nel nord dell’Italia, sulla punta più meridionale della Lombardia, stretto tra Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria, c’è un territorio del vino tutto da esplorare: l’Oltrepò Pavese.

Scendendo per circa 60 km a sud di Milano, dopo aver oltrepassato il grande fiume Po, ha inizio un’area a forma di triangolo, o meglio, di un grappolo d’uva, con quattro valli che si aprono a ventaglio verso il fiume creando dolci colline e che in alcuni punti salgono fino ai 1.700 metri s.l.m. sulle pendici dell’Appennino.

Si tratta di una delle aree vitivinicole più estese d’Italia, un totale di circa 13.000 ettari di vigneti. La Denominazione Oltrepò è la terza per estensione tra tutte le Denominazioni italiane e produce oltre il 60% dei vini della Lombardia. 

Oltrepò Pavese del vino: missione Tokyo con Masterclass all’evento Tre Bicchieri Gambero Rosso in Giappone tra Pinot Nero e Metodo Classico.
(In copertina Ph. Archivio CTVOP_Mdidier)

Qui il vino si fa da più di 2000 anni, visto che la prima citazione del vino di queste terre risale al 40 a.C. Si è, d’altronde, sulla latitudine dei grandi vini del mondo, con l’Oltrepò a collocarsi lungo il 45esimo parallelo, dove affacciano il Piemonte, la Borgogna, la zona di Bordeaux e l’Oregon.

La sua conformazione rende il territorio estremamente vario: un clima che passa dalle influenze marine del Mar Mediterraneo, che arrivano dalla Liguria, al clima più continentale della Pianura Padana; terreni con presenza variabile di calcare o argilla; esposizioni ed escursioni termiche differenti. Tutto questo porta a una biodiversità davvero unica. Zone più vocate a vitigni di bacca rossa, si alternano a quelle più idonee alle produzioni di uve bianche.

Basti pensare che nel 1884 l’Oltrepò Pavese vantava ben 225 vitigni autoctoni. Oggi sono poco più di 10 quelli di maggior diffusione, con la scelta di focalizzare l’attenzione sui vitigni di maggiore qualità che esprimono al meglio il territorio, senza dimenticare alcuni vitigni storici e unici della zona.

Pinot Nero e Metodo Classico lungo il 45esimo parallelo

Quando si pensa all’Oltrepò Pavese, si pensa subito ai suoi spumanti Metodo Classico e al Pinot Nero. 

Le bollicine sono infatti la punta di diamante della produzione, visto che stiamo parlando di uno tra i territori principali in Italia per la produzione di spumante rifermentato in bottiglia, che qui si basa soprattutto sul più nobile dei vitigni. 

Lunga storia e grande ricerca di qualità per l’Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico, con un interessantissimo sviluppo anche in versione rosé, che solo qui viene chiamato Cruasé, un marchio collettivo riservato ai soci che identifica lo spumante rosé da uve Pinot Nero.

Ma non solo. Perché un territorio così vario si esprime anche attraverso la varietà dei suoi prodotti. E allora tanti vitigni e tante tipologie di vino: dai famosi spumanti Metodo Classico, ai vini bianchi freschi o anche da invecchiamento, ai rosati, ai vini frizzanti, ai rossi giovani e a quelli da invecchiamento, per finire con vini dolci. Non manca nulla in Oltrepò Pavese. Una terra generosa da scoprire, assaggio dopo assaggio, come avranno occasione di fare i wine lover del Giappone.

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