È quasi tutto pronto per il via alla vendemmia 2021 anche nella terra dell’Amarone. Questa mattina, infatti, tutte le componenti del territorio si sono ritrovate per definire gli ultimi dettagli in vista del via alle operazioni di raccolta. Presso la sede del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella a Villa Brenzoni Bassani, si è tenuto il consueto incontro fra i rappresentanti del Consorzio, delle aziende e delle associazioni di categoria, per la valutazione congiunta sui valori delle uve in vista dell’imminente vendemmia. Sul tavolo, temi decisivi e tanti numeri: dai dati sul trend degli ettari rivendicati a quelli delle produzioni di uva, passando per i valori di imbottigliamenti e giacenze, ma anche i prezzi camerali delle uve Valpolicella degli ultimi anni.
Premiare l’Amarone e far crescere il vino rosso della Valpolicella: le priorità del territorio
Premiare il prodotto di eccellenza in termini di prezzo, come nel caso dell’Amarone della Valpolicella Docg, e proporre prodotti diversi tra loro e in grado di coprire molti segmenti di mercato: questa la priorità emersa nell’incontro di oggi.
La Valpolicella muove un giro d’affari annuo di oltre 600 milioni di euro, di cui oltre la metà grazie al re dei rossi veronesi, che viene esportato per il 67%.
Tra i paesi target, Usa (14%), Svizzera (12%), Regno Unito (11%), Germania e Canada (10%). Seguono Svezia (8%), Danimarca (7%), Norvegia e Paesi Bassi (6%).
Cina e Giappone pesano congiuntamente circa il 3%, sebbene il valore dell’export in questi due paesi sia cresciuto notevolmente nell’ultimo quinquennio, come rivela l’indagine 2020 Osservatorio Vini Valpolicella a cura di Wine Monitor sull’export dei vini Valpolicella.
“Oggi più che mai il confronto sulle dinamiche produttive e di mercato è fondamentale”, sottolinea Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella, in merito a quanto scaturito dal faccia a faccia. “Infatti, con le aziende e le associazioni di filiera dobbiamo spingere sempre di più sulla qualità e sul posizionamento per vincere la guerra contro le speculazioni, a partire dai valori delle uve. Solo così potremo sostenere il sistema Valpolicella e, in generale, il made in Italy enologico”.
