L’ultima tessera del mosaico. È quella che il Gruppo Mezzacorona ha presentato ieri, completando così la prestigiosa collezione di 6 vini top, simboli dei rispettivi territori di appartenenza, che hanno dato forma, a partire dal primo lancio del 2019, al progetto “Musivum”. E proprio il nome della gamma, traduzione latina di mosaico e oggi brand registrato dalla realtà cooperativa trentina, indica da una parte la caratteristica peculiare dell’iniziativa enologica, dall’altra accende i riflettori sulle potenzialità e le capacità di un colosso della cooperazione nel dare vita a produzioni di nicchia e di livello assoluto. Perché proprio questo la linea Musivum: una raccolta di tante eccellenze trentine che regalano un ritratto unico di alcune produzioni tra le più tipiche di questa terra.
L’ultima tessera del mosaico trentino di Mezzacorona: la presentazione del nuovo Teroldego Riserva
L’appuntamento è nel quartier generale del Gruppo Mezzacorona, la cittadella del vino che ormai da diversi anni rappresenta il miglior biglietto da visita per una tra le realtà leader della cooperazione vitivinicola non solo trentina, ma italiana. L’occasione speciale è la presentazione del Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva 2016 della collezione Musivum. Una nuova perla che va ad affiancare le altre produzioni simbolo del territorio, che dal 2019 a oggi, hanno fatto il loro ingresso nella gamma che punta a configurarsi come percorso di valorizzazione territoriale delle eccellenze enologiche trentine: Müller Thurgau Trentino Doc Superiore, Pinot Grigio Trentino Doc Superiore, Chardonnay Südtirol-Alto Adige Doc della Kellerei Salurn, cantina associata a Mezzacorona, Gewürztraminer Trentino Doc Superiore e il Marzemino Trentino Doc Superiore della cantina di Ala, partner anch’essa del Gruppo.
Avviato con la vendemmia 2015, il progetto Musivum ha visto, infatti, coinvolti viticoltori e vigneti distribuiti in tutte le aree viticole del Trentino e della zona della Bassa Atesina collegata a Mezzacorona: Piana Rotaliana, Colline di Faedo, Sorni e Pressano, Val di Cembra, Trento, Vallagarina, Ala, Salorno, Pochi, Magrè, Montagna.
L’obiettivo, come hanno puntualizzato il presidente del Gruppo Mezzacorona, Luca Rigotti, insieme con il direttore generale Francesco Giovannini, è quello di esaltare proprio in questo “mosaico di vigneti” la ricchezza del territorio, dei frammenti straordinari che per posizione, terreno, gestione, possono essere considerati come delle vere e proprie “pietre preziose” incastonate nel tessuto viticolo gestito dai viticoltori della realtà cooperativa trentina.
Ed è così che a venire impostata negli anni è stata una gestione differenziata dal resto della produzione del Gruppo Mezzacorona, dedicando particolare attenzione all’epoca di raccolta e alle tecniche di vinificazione. Da questa cura certosina, sono nati vini caratterizzati dal valore aggiunto dell’unicità e originalità del prodotto, grazie ad un sempre più stretto legame con i vigneti di origine delle uve: un totale di circa 20 ettari selezionati ricercando l’habitat ideale per ogni varietà, in modo da esaltare le caratteristiche di unicità e tipicità.

Come nasce e che vini compongono la collezione Musivum
Possiamo dunque parlare di figli prediletti di veri e propri Cru del Trentino quando ci riferiamo ai vini della collezione Musivum. La trasposizione in bottiglia e poi nel calice della cura con cui i tanti soci che compongono il mosaico della cooperazione del Gruppo Mezzacorona gestiscono ciascun filare nelle diverse zone di appartenenza.
Per il Müller Thurgau, sono stati scelti solo i migliori vigneti nelle zone sopra i 550 – 650 metri di altitudine in Val di Cembra, da cui nascono vini molto profumati e di spiccata acidità. Con il Müller Thurgau Trentino Doc Superiore 2017 Musivum a essere stato prodotto in appena 3252 bottiglie.
Per quanto riguarda invece il Pinot Grigio Trentino Doc Superiore si è individuata la zona a nord della borgata di Mezzocorona, che da sempre è area di coltivazione prestigiosa e classicamente vocata per questa varietà. A venire prodotte solo 4508 bottiglie.
Lo Chardonnay Musivum Südtirol-Alto Adige Doc 2016 della Cantina di Salorno identifica la produzione di qualità di Kellerei Salurn ed è prodotto in appena 3350 bottiglie.
Il Gewürztraminer Musivum Trentino Doc Superiore nasce, invece, nella zona collinare tra Pressano e Faedo, l’area migliore in Trentino per questa intrigante varietà, prodotta in 4500 bottiglie.
Le novità più recenti sono invece in rosso. Il 13 maggio scorso, lo splendido Palazzo Taddei di Ala ha fatto da palcoscenico alla presentazione del Marzemino Musivum Trentino Doc Superiore 2016, omaggio al vino simbolo della Vallagarina nato nella Cantina di Ala e proposto in 2483 bottiglie.
E da ultimo, ma non di certo meno prestigioso, la collezione Musivum ha accolto il Principe dei vini trentini: quel Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva 2016 che è la bandiera enologica del Gruppo Mezzacorona, nettare raffinato realizzato in 4857 bottiglie numerate a mano.

Il Principe dei vini trentini: una storia della Piana Rotaliana
Il Teroldego è un vitigno dalla storia affascinante che ha la sua culla nel Trentino e in particolare nella Piana Rotaliana. Qui, infatti, nel cuore della Valle dell’Adige, a nord della città di Trento, si trova “il giardino vitato più bello d’Europa”, come lo definirono Goethe e Cesare Battisti.
In questo contesto, il vitigno Teroldego ha trovato il suo habitat naturale, offrendo da sempre frutti generosi e un vino capace di far parlare di sé in tutta Europa.
Il nome stesso sembra abbia origini tirolesi: da “Tiroler Gold” ovvero “oro del Tirolo”. Mentre altre fonti riconducono l’origine a un toponimo locale: infatti, esiste una località Teroldeghe e il vino risulta menzionato in numerosi atti notarili già a partire dal 1480.
Sia quel che sia la sua origine, l’unicità della Piana Rotaliana lo definisce nel suo stesso DNA: merito della peculiare conformazione pedologica della zona, costituita da un soprassuolo di terreno molto fertile fatto di sabbia e limo sotto il quale si trova un profondo strato drenante di ghiaia e ciottoli, che rende quest’ultimo molto permeabile, asciutto e ottimamente arieggiato. Questi gli elementi che da secoli hanno reso l’area un territorio notoriamente vocato per il Teroldego, che oggi ne rappresenta il vino simbolo: prima Doc varietale riconosciuta in Trentino con l’appellativo “Rotaliano” nel lontano 1971.
E con la nuova Riserva 2016 che completa il mosaico della collezione Musivum è un nuovo capitolo a essere scritto: della cooperazione firmata Mezzacorona e dell’epopea del “Principe dei vini trentini”.