Da oggi, chi vuole bere italiano può anche bere Champagne. No, non abbiamo fatto confusione con la geografia o consumato un calice di troppo. Infatti, lo scorso 4 luglio, in occasione dell’annuale incontro di Champagne en Liberté, l’istrionico padrone di casa, Alberto Massucco, l’unico nostro connazionale con vigne di proprietà nella celebre regione delle bollicine per eccellenza, ha svelato la sua prima cuvée “tricolore”. Il “suo” Champagne, per la precisione: ufficialmente registrato Oltralpe, ha fatto il suo debutto nell’occasione in versione “base” e nelle varianti di dosaggio Nature e Brut. Una creazione, origine di quella che sarà una vera e propria linea di Alberto Massucco Champagne che conterà una produzione complessiva di 30mila bottiglie con le diverse etichette che la comporranno, che nasce nel 2018 dall’amicizia trasformatasi in collaborazione con Erick De Sousa, uno dei Vigneron di punta in terra di Champagne.
Il debutto di AMC 00 e AMC 02 a Champagne en Liberté 2022
Ogni edizione di Champagne en Liberté è un momento di condivisione e riflessione sui passi fatti durante l’anno e su quelli che ci si appresta a fare per Alberto Massucco Champagne. E l’appuntamento 2022 a Villa Cimena, sulle colline torinesi, come sempre diretto da Laura Gobbi, creatrice del format e Pr dell’azienda da anni, e accompagnato dal menù firmato dallo chef stellato Giovanni Grasso, ha visto al centro l’energia vibrazionale del fuoco.
“Champagne en liberté 2022 senza dubbio è un passaggio importante per quello che mi riguarda”, spiega Alberto Massucco. “Finalmente abbiamo potuto brindare con il mio Champagne. Da oggi, si parte ufficialmente con la distribuzione di quello che è stato, sin da quando ho iniziato questa avventura, il mio sogno. AMC oo, 50% Chardonnay, 30% Pinot Noir, 20% Meunier, Nature, è uno Champagne che oltre ad esprimere le note floreali e una decisa persistenza, va oltre, raccontando la passione, l’energia e determinazione di chi ha lavorato a questo progetto”. Ad affiancare AMC 00, Alberto Massucco Champagne propone anche la versione “dosata”, AMC 02: 50% Chardonnay, 30% Pinot Noir, 20% Meunier, con dosaggio 2 gr/l, come evidenzia anche il suo acronimo.
Con l’assaggio, a venire scritta è una nuova pagina di storia. Con le 30mila bottiglie della gamma prodotte senza dubbio francesi nel corpo e nella struttura, ma indiscutibilmente italiane nell’anima e nel cuore.


AMC 00 e AMC 02: il primo assaggio dello Champagne “italiano” firmato Alberto Massucco
AMC 00 e AMC 02 sono Champagne di indubbio valore, come abbiamo potuto constatare nel confronto tra le etichette. Due “base”, che è assolutamente ingeneroso definire così, di buona complessità. E dove è interessante valutare come la scelta del dosaggio, seppur lieve, “in linea col gusto italiano”, come ha precisato Alberto Massucco, produca un interessante effetto in questo momento: col AMC 02 “più pronto” da bere rispetto all’AMC 00. Da tenere, però, a mente un importante nota bene: questa anteprima tale è stata, non svelando il pieno potenziale di due Champagne con dégorgement Marzo 2022 e che dunque hanno bisogno di altri 4 mesi almeno per trovare la loro “amalgama” riposando in bottiglia. Dunque, di un ottimo debutto possiamo parlare, ma attendiamo la fine dell’anno per godere appieno di questa duplice novità.
La gamma Alberto Massucco Champagne: le novità che arriveranno nel 2023
Una doppia new entry, quella degustata, affiancata da un’altra bollicina, questa volta firmata Jean-Philippe Trousset, che ha realizzato per Massucco una cuvée, Mavi, dedicato a Maria Vittoria, la nipotina dell’importatore.
Ma le novità non finiscono certo qui per l’imprenditore e ora produttore torinese. A far data dalla primavera 2023, infatti, faranno la loro comparsa nuove interpretazioni, per cui occorre ancora pazientare e in cui spiccano il Millesimato Alberto Massucco Champagne Grand Cru, 100% Chardonnay, già creato con le prime due vendemmie 2018 e 2019, e un Blanc de Blancs. Infine, se non è da dimenticare come dalla strepitosa annata 2018 nelle vigne di Cramant, villaggio Grand Cru della Côte de Blanc, abbia preso forma “Mon idée de Cramant”, una cuvée con tiratura limitata a sole 500 bottiglie rigorosamente numerate, in cantina a evolvere rimane ancora la Cuvée Mirede, omaggio a chi per anni ha accompagnato e incoraggiato Alberto Massucco a vivere i propri sogni. Ma di sorprese, in occasione di Champagne en liberté 2022, ce ne sono state anche molte altre.


Champagne en liberté 2022: Bonnevie Bocart, un nuovo vigneron per Alberto Massucco
Alberto Massucco, infatti, nel suo cammino che lo ha condotto da imprenditore nel settore della metalmeccanica ad appassionato di Champagne fino a produttore delle bollicine più amate al mondo, veste da sempre anche gli abiti dell’importatore. E anche sotto questo profilo, le novità non mancano in questo 2022.
“Non sarebbe Champagne en liberté se non avessimo una novità per stupire il nostro pubblico”, ha svelato Cinzia Zanellato responsabile a tutto tondo dell’Alberto Massucco Champagne. “Senz’altro è per noi il momento più adatto per presentare una nuova etichetta che entrata a far parte della nostra scuderia. Abbiamo scelto l’azienda Bonnevie Bocart per offrire ai nostri clienti una gamma più completa, con il Fût de chêne 2008, 50% Chardonnay e 50% Meunier Pas Dosè e il Millésime 2012, 65% Chardonnay 35% Pinot Noir”.
Una nuova aggiunta al portfolio, che da ottobre vedrà anche la comparsa del Meunier in purezza del Vigneron della Montagne de Reims, che completa una proposta che è meticolosa selezione di una precisa idea di Champagne.
“Non potrei mai proporre uno Champagne in cui non credo”, spiega Alberto Massucco. “Scelgo solo quello che incontra il mio gusto. Il mio avvicinamento ad un nuovo produttore avviene lentamente, si sviluppa in un rapporto di conoscenza profonda prima, per poi arrivare a saldarsi in amicizia. È stato così con Jean Philippe Trousset, con Mathilde di Rochet Bocart, con Guillame di Gallois-Bouché e adesso con Pierre Bonnevie di Bonnevie-Bocart, senza dimenticare le magnifiche Fa’ Bulleuses, 7 jeunes filles che con la loro caparbietà hanno creato Isos, uno Champagne che le vede complici, è il caso di dirlo, in parti uguali nella sua creazione. Isos è un vero e proprio manifesto culturale che si fa promotore del lavoro femminile dalla vigna, alla vinificazione fino alla commercializzazione”. Tutte etichette che raccontano con perfezione quello che oggi è il “gusto italiano” in tema Champagne nel Belpaese.

