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Soave: 2021 ottima vendemmia per il vino bianco veronese

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Sarà un’ottima annata per il Soave. E ancor più per le sue colline. È già tempo di bilanci, ancor più che di pronostici, per la Denominazione veneta che si appresta a vivere una vendemmia 2021 al cui via manca ancora un mese. E i dati delle prime campionature parlano di risultati più che soddisfacenti. Una primavera molto fresca e piovosa, infatti, ha rallentato le prime fasi fenologiche della vite e dato un importante apporto d’acqua. Durante questo periodo estivo, poi, l’alternanza caldo e piogge non torrenziali non ha creato siccità, mantenendo alte le acidità. Sarà, dunque, un’annata, la 2021, di alta qualità: con le zone collinari ancora una volta pronte a prendersi le luci della ribalta.

Diminuite le rese per aumentare il valore: anche del Soave Classico

La nota diramata dal Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave parla chiaro. La vendemmia 2021 per la Denominazione è pronta a partire sotto il migliore degli auspici. 

Tanto che per mantenere l’equilibrio produttivo e raggiungere l’obiettivo dell’aumento del valore dell’imbottigliato, l’assemblea dei soci ha prudentemente scelto di diminuirne le rese.

Per la vendemmia 2021 si passa, così, da 150 quintali/ettaro per la Doc a 130 quintali/ettaro: un deciso -13%. Per la zona Classica e dei Colli Scaligeri, invece, il valore scende da 140 quintali /ettaro a 130 quintali /ettaro, per un -7%.

Deroghe a questa decisione verranno date alle aziende che negli ultimi due anni non hanno caricato il Soave oltre il limite previsto senza superi, mentre per le aziende biologiche certificate la soglia resta a 140 quintali /ettaro, per dare un forte segnale a favore della sostenibilità in vigneto.

Sono decisioni, queste, assunte dal Consorzio per assicurare da un lato il reddito delle imprese agricole e dall’altro la tenuta del sistema dei prezzi.  

“Una scelta condivisa e presa sentendo tutte le parti”, sottolinea il presidente Sandro Gini.

L’anno in corso sta dando segnali di ripresa, ma ci sono ancora molte incertezze e questo richiede agire con prudenza”. 

“La scelta, quindi, oltre ad assicurare il corretto apporto di Soave sul mercato, permetterà di assicurare anche un’ottima qualità grazie a un’annata particolarmente favorevole”.

A destra, il presidente del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave, Sandro Gini, insieme al vice, Massimino Stizzoli
A destra, il presidente del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave, Sandro Gini, insieme al vice, Massimino Stizzoli
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